Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli n. 3830/21

VIES Newsletter

Gratuito / Prova ora

Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli n. 3830/21

2 Agosto, l’ultima verità: “Gelli consapevole finanziatore della strage. Bellini portò la bomba”

[ Leggi dalla fonte originale]

BOLOGNA — Licio Gelli «finanziò la strage», Paolo Bellini «il 2 agosto 1980 portò la bomba in stazione». A 45 anni dall’eccidio c’è l’ultima verità sui mandanti e gli esecutori dell’attentato, costato la vita a 85 persone e il ferimento di altre 200. Il timbro questa volta è della corte d’assise d’appello che, con le motivazioni della sentenza d’ergastolo per il killer legato a Avanguardia Nazionale, chiarisce il ruolo avuto dai gruppi neofascisti, dal capo della loggia P2 e dai vertici piduisti dei servizi segreti italiani.

Nelle motivazioni con cui confermano il primo grado per l’ex sicario e protagonista di diverse trame oscure italiane, i giudici spiegano come «la presenza di Bellini al momento dell’attentato sia stata finalizzata a trasportare, consegnare e collocare quantomeno parte dell’esplosivo».

In ogni caso Bellini fornì «un supporto all’azione nella piena consapevolezza che l’ordigno sarebbe stato piazzato e fatto esplodere» nella sala d’attesa della stazione.

Archivio/Ansa
 

Il video che inchioda Bellini

Anche in secondo grado, l’assassino (ha confessato decine tra omicidi e attentati compiuti tra la fine degli anni ’70 e i primi anni ’90) è ritenuto uno degli esecutori materiali della strage, portata a termine in concorso con gli ex Nar condannati in via definitiva (Giusva Fioravanti, Francesca Mambro, Luigi Ciavardini), con Gilberto Cavallini (ergastolo in appello) e con Licio Gelli, Federico Umberto D’Amato (capo degli Affari riservati del Viminale), Mario Tedeschi (giornalista ed ex parlamentare del Msi) e Umberto Ortolani (imprenditore piduista). Gli ultimi quattro, tutti deceduti, sono considerati mandanti, finanziatori e organizzatori dell’attentato.

A inchiodare Bellini c’è un video amatoriale girato nei minuti prima e dopo la strage da un turista tedesco di passaggio a Bologna. Immagini poi mostrate all’ex moglie del terrorista, Maurizia Bonini, che lo ha riconosciuto mandando in frantumi l’alibi che a metà degli anni ’80 lo aveva salvato dalle accuse.

“Gelli consapevole finanziatore”

I giudici spiegano che lo stragista partecipò all’attentato non per condivisione delle finalità eversive, ma molto più banalmente per interessi economici. Scrivono infatti: «Potrebbe aver agito per un rilevante compenso in denaro e per continuare ad avere “coperture” e “protezione” ad opera di apparati deviati dello Stato, coperture e protezioni acclarate sia prima che dopo la strage».

La Corte spiega anche il ruolo da protagonista di Sergio Picciafuoco, legato ai Nar, ma assolto per la strage nel 1997 (morì d’infarto nel 2022). Gelli pagò l’operazione (il 30 o il 31 luglio 1980) «con la consegna a Fioravanti e Mambro (o a un emissario) del compenso in denaro pattuito».

Molto probabilmente i soldi, provenienti dal Banco Ambrosiano, vennero portati a Roma da Marco Ceruti, factotum del Venerabile.

Per i magistrati d’appello (presidente Alberto Pederiali, estensore Domenico Stigliano), «Gelli è il consapevole finanziatore della strage e tale circostanza spiega i depistaggi di cui fu protagonista». Non a caso, insieme a Pietro Musumeci, Giuseppe Belmonte e Francesco Pazienza, ai vertici dei servizi, era stato condannato in via definitiva per aver inquinato l’inchiesta. Un «depistaggio col preciso fine di evitare che le indagini potessero svelare il suo coinvolgimento, oltre a quello di altissimi funzionari dello Stato».

Oltre al ruolo di Bellini i giudici spiegano anche le condanne per le reticenze e le omissioni dell’ex capitano dei carabinieri Piergiorgio Segatel (6 anni) e Domenico Catracchia (4 anni), amministratore di alcuni condomini affittati ai Nar, dopo la strage, di via Gradoli a Roma.

I famigliari delle vittime: “Strage politica”

(fotogramma)

Per i legali dei familiari delle vittime, pronti a difendere la sentenza anche in Cassazione, si tratta di motivazioni «meticolose e puntuali». Soddisfatti gli avvocati Andrea Speranzoni, Lisa Baravelli, Alessandro Forti e Alessia Merluzzi, perché c’è l’ennesima conferma che la strage fu «politica e finalizzata a destabilizzare il Paese». Fuori dalle aule, la città reagisce con Paolo Bolognesi, voce dei famigliari delle vittime: «Motivazioni chiarissime ed essenziali che definiscono tutti i ruoli avuti nella strage dai fascisti, dai depistatori e dai servizi».

Il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, riassume il senso di una giornata che sarà uno spartiacque non solo per i parenti delle vittime ma per il Paese intero: “Ci sono voluti più di quarant’anni per leggere, nero su bianco, nomi, circostanze e moventi, ma la giustizia alla fine, quando cercata con tenacia e determinazione, arriva” sottolinea.

L’ultima tappa, la Cassazione

Ora manca l’ultima tappa del percorso: il giudizio in Cassazione. Il 15 del mese arriverà davanti alla Corte la sentenza dell’ergastolo a Gilberto Cavallini, ritenuto dalla Corte d’Appello di Bologna il ‘quarto uomo’ autore della strage, dopo Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini, già condannati in via definitiva. Dopo ci sarà, in data ancora da fissare, l’udienza in Cassazione per Paolo Bellini. I legali dei parenti delle vittime e delle altre parti civili sono già pronte a dare battaglia: “Difenderemo le motivazioni”.

 

Il Portale Web dell’informazione libera

VIES TV

L’articolo che hai letto è stato di tuo interesse?

Scopri gli articoli correlati e lascia un commento!

Contattaci per info e collaborazioni.

Tags

Condividi questo post:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Vuoi restare aggiornato sulle ultime news e le nuove uscite della nostra Web TV?
Iscriviti alla nostra Newsletter, ti invieremo solo informazioni utili e di valore.

Iscriviti alla nostra Newsletter mensile

Ricevi notifiche e riepiloghi delle notizie del mese

Non ti invieremo mai nessuno spam,
solo contenuti utili e di valore.

Il portale web dell’informazione libera.