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2021, da Conte a Draghi all’incognita della successione a Mattarella. L’anno della politica

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Il 2021 è l’anno di Mario Draghi presidente del Consiglio. Archiviata l’esperienza di Giuseppe Conte premier che prima con un governo giallo-verde, poi con un esecutivo rosso-giallo era rimasto a Palazzo Chigi dall’inizio della legislatura, ora tocca all’ex numero uno della Bce – chiamato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella – condurre la battaglia sul Covid e ad approntare il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Cambia l’esecutivo, il segretario del Pd (le dimissioni del segretario Nicola Zingaretti segnano il ritorno di Enrico Letta) e il M5S sceglie Giuseppe Conte come nuovo leader, dopo che la tensione tocca le stelle con il garante Beppe Grillo vicinissimo allo strappo.

La maggioranza ampia che sostiene il governo Draghi vacilla più volte. La campagna vaccinale decolla, il ddl Zan viene affossato definitivamente in Senato, sull’introduzione del Green Pass obbligatorio i partiti hanno posizioni diverse e le elezioni Amministrative sanciscono la vittoria del centrosinistra.

Il 19 maggio Sergio Mattarella per la prima volta chiude al bis: “Sono vecchio, tra otto mesi potrò riposarmi” dice ai bambini di una scuola romana. Inizia così la partita per il Quirinale. Draghi resterà premier o sarà il nuovo presidente della Repubblica? “I miei destini personali non contano assolutamente niente. Io non ho particolari aspirazioni di un tipo o dell’altro, sono un uomo o, se volete, un nonno al servizio delle istituzioni – ha detto durante la conferenza stampa di fine anno –  La responsabilità della decisione è interamente nelle mani delle forze politiche”.

Sondaggi, il Pd chiude il 2021 come primo partito. Testa a testa tra Fdi e Lega. Fi in lieve crescita con la candidatura di Berlusconi

25 Dicembre 2021

Gennaio 2021

A gennaio si consuma la crisi con la decisione di Matteo Renzi di ritirare la delegazione ministeriale e di staccare la spina. Poi dopo le dimissioni di Conte, tocca a Draghi guidare il Paese costretto a fronteggiare la nuova ondata del virus. Il 12 gennaio il Cdm approva il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per l’utilizzo dei fondi e dei prestiti del Next Generation Eu. La delegazione di Iv si smarca, ritiene che l’impostazione del documento sia sbagliata, chiede che l’Italia utilizzi il Mes, il fondo salva-Stati. Matteo Renzi in conferenza stampa annuncia le dimissioni delle ministre Teresa Bellanova, Elena Bonetti e del sottosegretario Ivan Scalfarotto. Un atto che apre formalmente la crisi di governo. La Camera e il Senato confermano la fiducia al governo e arriva in extremis il voto dell’ex pentastellato Ciampolillo, è bagarre prima della proclamazione del risultato. A fine mese, è il 25 gennaio, il presidente del Consiglio Conte cerca una maggioranza alternativa ma deve prendere atto che la relazione sulla prescrizione del ministro della giustizia Alfonso Bonafede, in programma nell’Aula per il 27, non avrebbe ottenuto i voti necessari per l’approvazione al Senato e così annuncia il passo indietro.

26 GENNAIO: Conte sale al Quirinale e rassegna le dimissioni.
27 GENNAIO: il presidente della Repubblica Mattarella avvia le consultazioni. 
29 GENNAIO: il capo dello Stato affida al presidente della Camera Roberto Fico un mandato esplorativo per verificare la formazione di un governo sostenuto dalla maggioranza che sosteneva il Conte II. Il centrodestra con Matteo Salvini chiede le elezioni, ma si dice pronto a valutare con il massimo rispetto ogni decisione che spetta al presidente della Repubblica mentre il Pd segue la linea del Movimento 5 stelle e punta su un Conte ter. Ma non basta un gruppetto di responsabili che si dice disponibile a sostenere il giurista pugliese: i numeri non ci sono. Fallisce il tentativo delle forze politiche del Conte 2 di definire un programma comune per proseguire sul vecchio schema e in un vertice tra Matteo Renzi (Iv), Dario Franceschini (Pd), Roberto Speranza (Leu) e Vito Crimi (M5s) non si trova l’intesa sulla composizione di un ipotetico nuovo governo. 

Febbraio 2021

E’ il mese dell’avvento di Mario Draghi a Palazzo Chigi. Joe Biden si è insediato alla Casa Bianca da poco più di dieci giorni e in Italia termina l’esperienza del Governo Conte II. Il tavolo del Presidente della Camera, Roberto Fico, per tentare di rimettere insieme la maggioranza Pd-M5s-Leu-Iv naufraga e il 2 febbraio il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, annuncia all’Italia: “Darò presto un incarico non politico. Serve un Governo di alto profilo”. Il giorno dopo il Capo dello Stato incarica Mario Draghi. Che ha in testa due cose: allargare il più possibile il perimetro della maggioranza e accelerare al massimo sui vaccini. Conte non si mette di traverso, parla dietro un tavolino a piazza Colonna, di fronte all’ingresso della Presidenza del Consiglio, e assicura: “Lavoro per l’Italia”. 

5 FEBBRAIO: Draghi apre le sue consultazioni. Arrivano i sì di Pd, FI, Iv, Leu. E il giorno seguente, arriva anche il sì di Matteo Salvini.
10-11 FEBBRAIO: Beppe Grillo spinge per il sì a Draghi dopo l’assicurazione che ci sarà il ministero per la Transizione ecologica. Il premier sceglierà come ministro Roberto Cingolani. Gli iscritti M5S danno il via libera al nuovo Governo, sulla piattaforma Rousseau l’ok a Draghi prevale con il 59,3%. Alessandro Di Battista lascia il Movimento.
12 FEBBRAIO: Draghi presenta la lista dei ministri: 4 M5s (Di Maio agli Esteri), 3 Pd (Guerini alla Difesa), 3 Lega (Giorgetti allo Sviluppo economico), 3 Forza Italia (Brunetta alla Pubblica amministrazione), 1 Leu (Speranza), 1 Iv (Bonetti) e alcuni tecnici (Lamorgese all’Interno, Franco all’Economia, Cartabia alla Giustizia). 
13 FEBBRAIO: Giura il nuovo esecutivo. Draghi afferma: “Dobbiamo ridare fiducia al Paese e metterlo in sicurezza”. Conte: “Torno ad essere un semplice cittadino”.
17-18 FEBBRAIO: Draghi parla al Senato e ribadisce la collocazione europeista e atlantista dell’Italia. “Il nemico comune è il virus, serve responsabilità. L’euro è irreversibile. All’estero ci giudicano meglio di quanto ci giudichiamo noi”. Palazzo Madama vota la fiducia con 262 sì e 40 no. Anche la Camera vota la fiducia con 535 sì e 56 no. Mancano all’appello i sì di 31 deputati e 15 senatori M5s, che poi verranno espulsi.
22 FEBBRAIO: Attacco armato a un convoglio in Congo. Vengono uccisi l’ambasciatore Attanasio e il carabiniere Iacovacci. L’Italia chiede spiegazioni a Onu e Congo.
26 FEBBRAIO: Draghi sostituisce il capo della Protezione civile: Fabrizio Curcio al posto di Angelo Borrelli.
28 FEBBRAIO: Nel M5S si comincia a parlare di Giuseppe Conte come leader del Movimento. Davide Casaleggio non partecipa alla riunione.

Marzo 2021

Non solo i tormenti nel M5S per il passaggio di testimone alla guida di M5S. Nel Pd arrivano le dimissioni di Nicola Zingaretti da segretario del partito, sempre più stretto dalle correnti: oggetto del contendere la nomina di una vicesegretaria. Ecco così il ritorno sulla scena politica di Enrico Letta: la sua linea ‘anima e cacciavite’ prevede anche il rilancio dello Ius Soli e nomina la nuova segreteria, composta da 8 donne e altrettanti uomini. Salvini lo attacca per la cittadinanza agli immigrati, mentre il pm chiede il processo per il segretario leghista per Open Arms. Nel M5S, invece, ora è Conte a volere il divorzio da Casaleggio. Si conclude la gestione della lotta al Covid messa in piedi dal governo e, quindi, l’era Arcuri, inizia la stagione Figliuolo. Mattarella si vaccina, facendo la fila con gli altri cittadini. Un segnale di fiducia, e di normalità, di rispetto delle regole.

1 MARZO:  Vertice M5s con Grillo (che arriva sfoggiando un casco da astronauta), comincia la lunga marcia per affidare a Giuseppe Conte la guida del nuovo Movimento. Rousseau chiede 400 mila euro ai parlamentari morosi rimasti indietro con i versamenti al partito (300 euro al mese). Arriva il primo Dpcm del governo Draghi, che però non partecipa alla conferenza stampa di presentazione. 
4 MARZO: Zingaretti lascia la segreteria del Pd. Il suo sfogo su Facebook: “Mi vergogno di un partito che da venti giorni parla solo di poltrone e primarie. Sono il bersaglio e per amore dell’Italia e del partito mi faccio da parte.
7 MARZO: Renzi: dopo quello di gennaio a Riad, scoppia la polemica sul viaggio a Dubai. Nel mirino il nodo degli eventuali compensi a un parlamentare in carica da uno Stato estero.
12 MARZO: Covid: uscita pubblica di Mario Draghi all’hub di Fiumicino, “entrando qui ho capito che ne usciremo”. 
14 MARZO: Nel Pd viene eletto segretario Enrico Letta segretaria a maggioranza assoluta (860 sì, 2 no, 4 astenuti). 
18 MARZO: Prima conferenza stampa di Draghi: “Mi vaccinerò con AstraZeneca”.
30 MARZO: Draghi si vaccina. Debora Serracchiani è il nuovo capogruppo del Pd alla Camera.

Aprile 2021

Il Governo è al lavoro per contrastare l’emergenza Covid-19: intensifica la campagna vaccinale e modula le misure di contenimento estendendo a tutto il periodo di Pasqua la zona rossa nazionale, e accelera sulla scrittura del Pnrr. Giuseppe Conte, ora alla guida del M5s, annuncia una rifondazione del Movimento “senza rinnegare il passato: non sarà un’operazione di marketing”. Intanto, si profila con Rousseau che lancia un ultimatum: bisogna saldare i debiti entro il 22 del mese o dovremo immaginare un percorso diverso.

Le chiusure a causa della pandemia agitano la maggioranza al governo: per Matteo Salvini trascorrere tutto il mese di aprile ‘in rosso’ è “sequestro di persona”,? i ministri Giancarlo Giorgetti e Mariastella Gelmini indicano maggio come orizzonte mentre Pd e M5s sono più cauti.. Anche le piazze si animano contro le chiusure e una manifestazione arriva davanti a Montecitorio. Dopo sette anni si svolge il primo incontro tra il neo-segretario Pd Enrico Letta e il leader di Iv Matteo Renzi: a unirli il sostegno a Draghi, a dividerli l’alleanza con il M5S.

9 APRILE: La conferenza delle Regioni cambia guida e al Pd Stefano Bonaccini succede il leghista Massimiliano Fedriga.
15-16 APRILE: Il governo vara il Def e uno scostamento di bilancio da 40 miliardi, legando la ripresa al successo della campagna vaccinale. Draghi spiega che il Pnrr è “la chiave per far ripartire il Paese” e annuncia riaperture anticipate al 26 aprile in base a un “rischio ragionato” nella speranza di un “forte rimbalzo dell’economia”.
17 APRILE: Letta lancia la nuova linea del Pd e all’assemblea nazionale indica come obiettivo “un nuovo centrosinistra guidato da noi”, di cui le amministrative saranno il primo test. Fa discutere un video di Beppe Grillo che difende il figlio accusato di stupro: “Strano che una violenza sia denunciata 8 giorni dopo”. I partiti unanimi lo condannano.
24 APRILE: Dopo ore di stallo il consiglio dei ministri vara il Pnrr: “un intervento epocale”.
25 APRILE: Mattarella all’Altare della Patria, ricorda la Librazione definendola “uno spartiacque imprescindibile” e invoca “rinascita e coesione per il futuro”.
29 APRILE: Il governo vara il Pnrr e il dl Recovery Plan. 

Maggio 2021

È il mese delle riaperture e basta coprifuoco: si riparte, mentre il piano vaccinale messo a punto dal governo accelera, con l’avvio delle prime dosi ai 50enni. È braccio di ferro tra i partiti della larga maggioranza che sostengono il governo Draghi: il centrodestra chiede misure meno stringenti, il centrosinistra e il M5S sposano la linea della cautela del premier. Le coalizioni intanto si misurano (e si dividono) sulla scelta dei candidati alle amministrative di ottobre. Ma il primo scontro del mese è innescato dal ‘caso Fedez’: durante il concertone del 1 maggio il rapper attacca la Lega per lo stop al ddl Zan, denuncia tentativi di censura da parte di Rai3 al suo monologo sui diritti e l’omofobia e pubblica l’audio della telefonata con i dirigenti di viale Mazzini. 

12 MAGGIO: Servizi segreti: Draghi nomina Elisabetta Belloni a capo del Dis al posto del prefetto Gennaro Vecchione. L’ira di Conte, che aveva nominato i precedenti vertici dei Servizi.
17 MAGGIO: L’Italia riapre: coprifuoco allentato alle 23. Draghi: “Serve gradualità per monitorare gli effetti”. Plaudono i partiti di maggioranza, ma per Meloni il premier è un “liberticida”.
18 MAGGIO: Continua intanto il braccio di ferro tra le anime del M5S: I pentastellati ai ferri corti con Rousseau, il Movimento fa ricorso in tribunale per avere gli elenchi degli iscritti.
19 MAGGIO: Mattarella chiude al bis: “sono vecchio, tra otto mesi potrò riposarmi” dice ai bambini di una scuola romana. 
20 MAGGIO: Il governo approva il decreto sostegni. 

Giugno 2021

Guerra aperta nel Movimento per la leadership, con uno scontro durissimo tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte, mentre si consuma il divorzio tra M5s e Rousseau (5 giugno): “Le strade si dividono”, annuncia Giuseppe Conte e Davide Casaleggio lascia il Movimento. Così dopo la consegna da parte di Rousseau dei dati degli iscritti, il Movimento 5 stelle sceglie la piattaforma SkyVote per le future consultazioni on line (il 15 giugno)

Poi l’avvio, in vista dell’estate, dell’allentamento delle misure restrittive anti Covid che si accompagna all’introduzione del green pass europeo; le fibrillazioni nella maggioranza sulla riforma del Csm, con la Lega il 3 giugno che deposita i quesiti referendari. Fdi ha il primo faccia a faccia con il premier Mario Draghi e continuano le difficoltà del centrodestra a trovare un’intesa sui candidati per le amministrative in autunno. Ma non solo. Matteo Salvini propone a Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni di dar vita a una federazione del centrodestra. Il leader azzurro apre e spiazza il partito, con le ministre Carfagna e Gelmini che esprimono forti perplessità, mentre FdI si chiama fuori. E’ stallo per la guida del Copasir: FdI rivendica la poltrona, in quota opposizione, ma il leghista Volpi si oppone per poi lasciare la guida l’8 giugno: viene eletto presidente Adolfo Urso di FdI. Il centrodestra candida Enrico Michetti per la corsa al Campidoglio e sigla l’intesa sul candidato alla presidenza della Regione Calabria: è il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Roberto Occhiuto, ma restano i nodi nelle altre grandi città, tra cui Milano.

Non decolla l’unità del centrosinistra in diverse città: la sindaca uscente di Roma, Virginia Raggi, annuncia la ricandidatura, “corro per vincere” e Conte si schiera al suo fianco. Intanto, il segretario del Pd Letta si candida alle suppletive per la Camera nel seggio di Siena. E arriva invece il primo ‘no’ di Conte a una candidatura per il Parlamento, sempre alle elezioni suppletive. Sul versante Covid, c’è confusione sulle seconde dosi del vaccino, dopo lo stop ad Astrazeneca, e il premier Draghi interviene per tranquillizzare i cittadini sull’efficacia della vaccinazione ‘eterologa’. E il 17 giugno firma il decreto sul green pass: dal 1 luglio il certificato verde è valido in tutta Europa. Si riaccende la polemica sul ddl Zan. Il Pd, sostenuto da M5S e Leu, insiste sulla necessità di portare in Aula del Senato, senza modifiche e prima della pausa estiva, il testo della legge contro l’omotransfobia già approvato dalla Camera. Il Vaticano si schiera contro la legge, mentre la Lega propone un tavolo di maggioranza per cercare un’intesa sui correttivi da apportare al provvedimento. 

4 GIUGNO: La ministra della Giustizia Marta Cartabia incontra le forze di maggioranza sulla riforma del Csm. In commissione alla Camera vengono presentati 400 emendamenti. 
7 GIUGNO: Muore a 71 anni Guglielmo Epifani, ex segretario generale della Cgil, ex segretario del Pd e deputato eletto nelle liste di Leu. 
11-12-14 GIUGNO: Il premier Mario Draghi partecipa al G7 di Corbis Bay. E’ l’esordio per il presidente del Consiglio: primo summit internazionale in presenza da quando è scoppiata la pandemia. 
e Draghi partecipa anche al vertice Nato, “pietra miliare della nostra sicurezza, è l’Alleanza più forte della storia”.
20 GIUGNO: Si svolgono le primarie del Pd nelle grandi città per scegliere i candidati sindaci, affluenza record in tempi di pandemia.
22 GIUGNO: Draghi ospita la presidente della Commissione Ue Von der Leyen negli studi di Cinecittà a Roma per il vertice sul Recovery plan e incassa l’ok al Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: “i fondi siano spesi bene e con onestà”, afferma. 
23 GIUGNO: Draghi parla in Aula e assicura: l’interlocuzione con il Parlamento è essenziale. E spiega che l’autunno sarà “un banco di prova per il governo”. Quanto al ddl Zan, nette le sue parole: “L’Italia è uno Stato laico, non confessionale. Il Parlamento è libero di legiferare”. Conte assicura: nessuna rottura con Grillo.
24-25-28-29-30 GIUGNO: Grillo incontra i parlamentari M5S a Roma e affonda la lama: “Sono il garante, non un cogl…”. E poi: “E’ Conte che ha bisogno del Movimento, non il contrario”. Pomo della discordia il nuovo Statuto redatto dall’ex premier e leader in pectore. Conte a un passo dall’addio al Movimento. Arriva l’appello di Luigi Di Maio all’unità. Conte vede i ‘big’ pentastellati e prende tempo sulle prossime mosse. L’ex premier assicura che non lascerà il Movimento, ma detta le sue condizioni a Grillo. Tocca a Grillo dire la sua: il cofondatore e Garante del Movimento stoppa l’ipotesi di un “partito unipersonale” e attacca Conte, “non ha visione politica”. Il Movimento è sempre più impantanato nelle diatribe interne
30 GIUGNO: la maggioranza si riunisce sul ddl Zan, ma il vertice si conclude con un nulla di fatto e restano le distanze: ex giallorossi da una parte, favorevoli alla legge senza modifiche; centrodestra dall’altra, ribadisce il no al testo licenziato dalla Camera. Italia viva si sfila: sì a modifiche prima dell’Aula o non ci saranno i numeri per approvare la legge. 

Luglio 2021

Luglio è stato un mese bollente per la politica, culminato con l’inizio del semestre bianco che ha avviato, di fatto, la corsa al Quirinale. E, semmai ci fosse stato nelle intenzioni dei partiti, il voto anticipato diventa impossibile. Delicati i temi della riforma della giustizia penale, presentata dalla ministra della Giustizia Marta Cartabia: l’8 luglio c’è il disco verde in Consiglio dei ministri, il premier Draghi nelle vesti di mediatore prova a sbloccare lo stallo. A resistere sul fronte giustizialista è il Movimento 5, che arriva a ipotizzare l’astensione. Alla fine vengono varati gli emendamenti sulla prescrizione. Nel centrodestra non si fermano le prove di federazione: all’assemblea nazionale di Noi con l’Italia di Maurizio Lupi, intervengono Salvini e con una missiva Berlusconi. Il leader azzurro parla di “centrodestra unito” e il leader leghista auspica di federare i gruppi parlamentari entro l’estate. Ma Giorgia Meloni li gela: “Al partito unico non ci credo”.

Nei primi giorni del mese, all’interno del Movimento 5 stelle, Beppe Grillo è ai ferri corti, apparentemente senza possibilità di ritorno, con Giuseppe Conte. Alla fine, terminato lavoro sul nuovo statuto M5S, Beppe Grillo e Giuseppe Conte certificano pubblicamente la pace, fotografati sorridenti al tavolo del ristorante “Il Bolognese da Sauro” di Marina di Bibbona. E l’ex premier verrà comunque designato presidente del Movimento.

Sempre a luglio si comincia a parlare di Green pass e il governo decide sulle nomine Rai: Carlo Fuortes, nonostante e resistenze della Lega, viene indicato dal Consiglio dei ministri come nuovo ad della Rai. Il cda di Viale Mazzini eleggerà presidente, Marinella Soldi. E si anima ancora di più il dibattito sul ddl Zan anti-omofobia che divide il Pd da Lega e FI, ma anche da Italia viva. La tensione tra gli schieramenti è alta, specialmente in Senato dove arriva Il ddl anti-omofobia. La strada si conferma in salita, tant’è che in autunno arriverà tra le polemiche lo stop al provvedimento.

Il 12 luglio la nazionale italiana di calcio vince gli Europei. I campioni vengono accolti al Quirinale dal presidente Mattarella, poi da Draghi a Palazzo Chigi. Roma è in festa, ma si teme per i contagi Covid. Il premier ringrazia gli sportivi: “Lo sport insegna, unisce e fa sognare. E’ ascensore sociale, argine al razzismo e strumento di coesione”. Il 23 luglio Mattarella compie 80 anni, ribadisce il suo no alla rielezione e rilancia l’impegno alla vaccinazione: “Non rende invulnerabili, ma riduce grandemente la possibilità di contrarre il virus. E’ un dovere morale e civico”.

13 LUGLIO: Via libera Ue al Recovery dell’Italia. Il ministro dell’Economia Daniele Franco: “I primi 25 miliardi arriveranno entro fine mese”. Palazzo Chigi: “L’Italia di domani più verde, innovativa e inclusiva”. Il commissario europeo Gentiloni loda il lavoro di Draghi. Il segretario Pd, Enrico Letta, sarà candidato nel collegio uninominale Toscana 12 a Siena per le elezioni suppletive della Camera che si terranno a ottobre. 
15 LUGLIO: Conte e Grillo, pace a Bibbona.
19 LUGLIO: Conte da Draghi, si media sulla giustizia: faccia a faccia Draghi-Conte sulla riforma Cartabia. “Daremo il nostro contributo – dice l’ex premier – per velocizzare i processi, ma saremo molto vigili nello scongiurare soglie di impunità”.
22 LUGLIO: Il Consiglio dei ministri proroga dello stato di emergenza al 31 dicembre. Il Cdm approva all’unanimità l’autorizzazione a porre la fiducia sulla riforma del processo penale.
29 LUGLIO: Con il voto di fiducia a Palazzo Madama il dl semplificazioni diventa legge.

Agosto 2021

Le medaglie d’oro alle olimpiadi di Tokyo di Gimbo Tamberi e Marcell Jacobs hanno inaugurato agosto, il ‘mese breve’ per la politica. Ma l’euforia per i successi azzurri nell’atletica e la chiusura del Parlamento per la pausa estiva non hanno sopito la discussione tra i partiti, complici il dibattito sulle misure per contrastare l’epidemia da Covid, il ddl Zan che slitta a settembre (non c’è accordo nella maggioranza per approvare il testo così come licenziato dalla Camera), l’inizio del semestre bianco (3 agosto), le dimissioni di Claudio Durigon e il ritorno al potere dei Talebani in Afghanistan culminato con la conquista di Kabul. 

Il 6 agosto Mario Draghi incontrando la stampa traccia il bilancio dei primi sei mesi del suo mandato notando un cambio di clima nella maggioranza che sostiene l’esecutivo proprio in occasione del sì in Consiglio dei ministri al decreto Green pass (5 agosto). “Abbiamo lavorato abbastanza bene”, dice il premier guardando ai risultati ottenuti, ai dati economici e ai numeri della campagna vaccinale. “Tra due settimane – afferma – ci vorrà la stessa determinazione, se non maggiore, per affrontare le sfide, i problemi e le risposte”.

Giuseppe Conte diventa il nuovo capo del M5S: il 92,8% degli iscritti lo nomina presidente con una votazione on line. Il nuovo statuto è invece approvato con oltre l’87% dei voti. A fine agosto esplode il caso del rave party non autorizzato sul lago di Mezzano, nel Viterbese. Il centrodestra torna ad attaccare il ministro dell’Interno, Lamorgese. “Mi sembra che chi occupa in questo momento il ministero dell’Interno non sia adeguato”, dice Salvini. La tragedia afghana ha occupato buona parte della cronaca politica del mese, con i partiti che da subito hanno chiesto al governo di informare il Parlamento preoccupati per l’emergenza umanitaria e per il rischio di un’impennata del terrorismo. L’accoglienza dei profughi e degli afghani che avevano collaborato con le forze occidentali, il ponte aereo organizzato dalla Difesa per mettere in salvo gli italiani, la disfatta dell’alleanza che per vent’anni aveva retto le sorti del Paese. Sono questi gli argomenti che hanno alimentato il dibattito tra i partiti. Anche il Presidente della Repubblica è intervenuto sottolineando “la scarsa capacità di incidenza europea sugli eventi” che hanno travolto l’Afghanistan in quei giorni.

2 AGOSTO: Sì della Camera – con il voto di fiducia – alla riforma del processo penale (un ok replicato dal Senato alla fine di settembre).
3 AGOSTO: Inizia per Sergio Mattarella il semestre bianco.
4 AGOSTO: il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, chiede un “cambio di passo” sulla questione immigrazione al commissario europeo Affari interni, Ylva Johansson. Dure critiche del centrodestra alla titolare del Viminale.
6 AGOSTO: Giuseppe Conte è il nuovo leader di Movimento 5 stelle.
26 AGOSTO: Claudio Durigon si dimette da sottosegretario all’Economia sull’onda delle polemiche sollevate dalla sua proposta di intitolare un parco pubblico di Latina al fratello di Benito Mussolini.

Settembre 2021

Dopo l’estate più calda degli ultimi 200 anni (come recitano le cronache), l’autunno promette di non essere da meno. Il mese di settembre si caratterizza per l’acceso dibattito in maggioranza sulle regole del green pass, con la Lega a fare muro rispetto alla linea del rigore scelta dal presidente del consiglio, Mario Draghi. Interviene Mattarella: “Non si invochi la libertà per sottrarsi al vaccino”. Alla Camera la Lega prima si astiene sugli emendamenti al decreto che introduce la certificazione verde presentati dalle opposizioni, poi vota assieme a FdI un emendamento a prima firma Giorgia Meloni che chiede di spazzar via l’obbligo del green pass per mangiare al chiuso nei ristoranti. Entrambe le proposte di modifica vengono respinte con i voti contrari (e compatti) di Pd, M5s, Forza Italia, Leu, Italia viva e Coraggio Italia. Ma la tensione, in Aula e fuori dal palazzo, è palpabile. L’8 settembre nell’Aula di Montecitorio si consuma un nuovo strappo della Lega, che vota a favore di due emendamenti delle opposizioni (Ac e FdI) per eliminare l’obbligo della certificazione verde ai minorenni. Entrambe le proposte di modifica vengono bocciate. Ma non è l’unico distinguo leghista, che per il secondo giorno consecutivo spacca la maggioranza: anche sul secondo decreto Green pass, quello che estende l’obbligo del certificato nelle scuole, università e nei trasporti a lunga percorrenza, il partito di Matteo Salvini si muove in difformità dal resto della maggioranza e diserta la seduta della commissione, spiegando che non è scontato il sì dei leghisti al decreto. Dopo giornate di tensione, arriva la tregua nella maggioranza. Complice anche l’apertura del governo ad alcune richieste del partito di Salvini – messe nero su bianco in una serie di ordini del giorno – la Lega vota a favore del primo decreto sul green pass.

Ma all’orizzonte si profila anche il voto delle amministrative, appuntamento che concorre a tenere alto il livello dello scontro interno alla maggioranza. Il leader Pd Letta è impegnato a tessere la tela per la creazione del “nuovo campo” e offre uno strumento nuovo per il suo partito: le Agorà democratiche testate proprio durante l’estate e ora in fase di decollo. Intanto, fanno discutere all’interno della maggioranza le ipotesi di superamento di ‘quota 100’. La Lega fa muro contro possibili modifiche della misura mentre scoppia il caso di Luca Morisi, social media manager della Lega, finito in un’inchiesta per droga da cui poi uscirà indenne. Viene condannato invece l’ex sindaco di Riace, Domenico Lucano.

14 SETTEMBRE: Mario Draghi interviene al Forum interreligioso del G20 a Bologna e torna a ribadire che “per sconfiggere la pandemia, la campagna di vaccinazione deve procedere spedita ovunque. Solo così potremo salvare vite, frenare il contagio, evitare l’emergere di pericolose varianti”.
16 SETTEMBRE: L’ala della Lega critica sul green pass perde la battaglia e alza ‘bandiera bianca’. In Consiglio dei ministri l’estensione dell’obbligo del certificato verde a tutti i lavoratori passa all’unanimità, anche coi voti dei ministri leghisti. La linea è quella del ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti e dei governatori, che si erano pronunciati a favore dell’estensione del certificato verde.
18 SETTEMBRE: Sono 500 mila le firme raccolte a sostegno del referendum sulla cannabis. 
27 SETTEMBRE: La giornata è dominata dal risultato delle elezioni in Germania, che interroga la politica italiana. Nel centrosinistra interpretano le urne tedesche come una spinta ad abbandonare qualsiasi pulsione populista e sovranista, al contrario le forze di centrodestra traggono dal voto tedesco ben altro insegnamento: solo uniti si vince.
30 SETTEMBRE: Tredici anni e 2 mesi di reclusione. E’ la pesante condanna inflitta dal Tribunale di Locri all’ex sindaco di Riace, Domenico Lucano, al termine del processo in primo grado “Xenia”, riconosciuto colpevole di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina nell’ambito dell’attività di accoglienza dei rifugiati. 

Ottobre 2021

Ottobre è il mese delle amministrative: si vota per la scelta del presidente della Regione Calabria, dopo la morte improvvisa di Jole Santelli, e dei sindaci di 1.340 Comuni, di cui sei capoluoghi, Roma, Milano, Napoli, Torino, Bologna e Trieste. Ma è anche il mese della trattativa sulla manovra, dello stop al ddl Zan sull’omofobia, dell’assalto alla sede della Cgil durante un corteo No Green Pass guidato dai vertici di Forza Nuova. 

Il 3 e 4 ottobre è il primo turno delle Comunali. Il voto arriva al termine di una campagna elettorale segnata da un alto tasso di conflittualità tra i partiti e dagli scandali che portano all’allontanamento dell’inventore della ‘Bestia’ leghista Luca Morisi, per una storia di escort e droga, e di uno dei principali collaboratori di Giorgia Meloni, l’eurodeputato milanese Carlo Fidanza, indagato in seguito a un reportage giornalistico con telecamera nascosta in merito a presunti fondi in nero al partito. L’affluenza alla Comunali è pari in media al 54,7%, secondo i dati ufficiali del Viminale. Rispetto al precedente voto amministrativo, il calo è di quasi sette punti percentuali, con un crollo nelle grandi città. A Milano, Napoli e Bologna vincono al primo turno i candidati del centrosinistra, ovvero il sindaco uscente Giuseppe Sala, l’ex ministro dell’Istruzione Gaetano Manfredi e l’ex assessore bolognese Matteo Lepore. In calo ovunque il Movimento 5 Stelle. Giù anche Lega e Fratelli d’Italia. A Roma è ballottaggio tra Enrico Michetti, scelto da FdI, e l’ex ministro dem Roberto Gualtieri. A Torino la sfida è tra Stefano Lo Russo e Paolo Damilano. A Trieste il sindaco uscente di FI Roberto Dipiazza non ce la fa e deve andare al secondo turno con il dem Francesco Russo. Alla presidenza della Regione Calabria si conferma il centrodestra con l’elezione del forzista Roberto Occhiuto.

Il 17 e 8 ottobre si tengono i ballottaggi delle Comunali. Faro sulle grandi città per un secondo turno dove il centrosinistra si aggiudica la vittoria a Roma e Torino, mentre a Trieste viene rieletto l’azzurro Dipiazza. A fine tornata, quindi, il centrosinistra si aggiudica 5 grandi città su 6 rispetto al centrodestra. La sconfitta dell’alleanza che raggruppa Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia nei capoluoghi ‘agita’ la coalizione con Salvini e Meloni che riconoscono di essere stati penalizzati dalle divisioni interne.

Si celebra lo ‘strappo’ leghista in Consiglio dei ministri, prima conseguenza dell’esito deludente delle Comunali. Il partito di Matteo Salvini abbandona la riunione della cabina di regia e diserta il successivo Cdm che vara la delega fiscale. I leghisti sostengono di non aver avuto abbastanza tempo per leggere il testo e criticano l’inserimento della riforma del catasto. Il giorno seguente, l’incidente rientra: il presidente Draghi precisa che la riforma non porterà a patrimoniali e Salvini garantisce che non ha alcuna intenzione di togliere il sostegno del suo partito all’esecutivo. Così incontra Draghi per un chiarimento, dopodiché il Consiglio dei ministri vara all’unanimità il decreto riaperture che allenta le restrizioni anti-Covid, permettendo il 100% di capienza nelle sale cinematografiche e teatrali; stadi al 75%, discoteche al 50%.

9 OTTOBRE: un corteo dei ‘No vax’ nel centro di Roma degenera in guerriglia urbana e si conclude con un attacco violento alla sede della Cgil di Corso Italia, per il quale saranno poi fermati esponenti della formazione di estrema destra Forza nuova. La condanna della politica è corale. Sergio Mattarella telefona al segretario generale della Cgil Maurizio Landini per esprimergli solidarietà. Draghi chiede più sicurezza nei cortei e, l’11, si reca di persona in visita alla sede assaltata del sindacato.
15 OTTOBRE: è il primo giorno di obbligo di green pass nei luoghi di lavoro. 
16 OTTOBRE: i sindacati scendono in piazza a Roma per manifestare contro l’attacco alla sede della Cgil. In 200mila si radunano in piazza San Giovanni per gridare “Mai più fascismi”.
Alla manifestazione partecipano anche il segretario dem Enrico Letta e il leader M5s Giuseppe Conte. Assente il centrodestra, che accusa sindacati e centrosinistra di usare la manifestazione per fare campagna elettorale per il ballottaggio nella capitale.
17-18 OTTOBRE: si tengono i ballottaggi delle Comunali. 
20 OTTOBRE: i tre leader del centrodestra si trovano per un vertice a Villa Grande, nuova residenza romana di Silvio Berlusconi. Il Cavaliere, Salvini e Meloni concordano di accantonare le divergenze e di mostrarsi compatti di fronte alla ‘prova’ più impegnativa dei mesi successivi: l’elezione del successore di Mattarella, il cui mandato scade il 3 febbraio. La candidatura di Berlusconi è – ufficiosamente – il ‘piano A’ attorno al quale si compatta il centrodestra. Intanto però in FI scoppia la lite in vista del voto sul nuovo capogruppo alla Camera, dopo l’elezione di Occhiuto in Calabria. Berlusconi impone Paolo Barelli e Mariastella Gelmini si sfoga: “Questo partito non mi rappresenta più”.
27 OTTOBRE: il voto segreto ‘affossa’ al Senato il disegno di legge contro l’omotransfobia che prende il nome dal deputato dem Alessandro Zan, che era stato invece approvato in prima lettura alla Camera. Al centrosinistra mancano 16 voti. Il Pd accusa Italia viva, che aveva dato il suo ok a Montecitorio. Il centrodestra, contrario alla legge, esulta in Aula.
28 OTTOBRE: il Consiglio dei ministri vara l’impianto della manovra: 30 miliardi l’anno per tre anni.
30-31 OTTOBRE: sono le giornate del vertice dei leader del G20.

Novembre 2021

Lo spettro della quarta ondata di Covid si abbatte sull’Europa e il governo inizia a pensare a misure più restrittive per limitare la diffusione della variante Omicron anche in Italia. Le forze politiche e l’esecutivo Draghi sono alle prese con la manovra economica che arriva in Parlamento, sullo sfondo le grandi manovre in vista dell’elezione del Presidente della Repubblica. Durante una iniziativa in ricordo dell’ex Capo dello Stato, Giovanni Leone, Sergio Mattarella allontana l’ipotesi del bis. La conferenza di Glasgow sul clima è il primo dei grandi appuntamenti del mese.

4 NOVEMBRE: Dopo lo scontro dei giorni precedenti ai vertici della Lega è tregua tra Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti. Mattarella riceve la terza dose di vaccino.
5 NOVEMBRE: Manovra: i sindacati sul piede di guerra sulla legge di Bilancio. Landini, senza risposte non escludiamo lo sciopero.
11 NOVEMBRE: Quirinale: Mattarella allontana nuovamente il bis: “Anche Leone chiese la non rieleggibilità del Presidente Della Repubblica”. 
14 NOVEMBRE: Berlusconi: Draghi resti a palazzo Chigi fino al 2023 e anche oltre. 
17 NOVEMBRE: Scontro sulle nomine Rai: l’ira di Conte, “Il M5s non andrà più sulla tv pubblica”. L’ex premier attacca l’ad Fuortes: ha esautorato il movimento”.
18 NOVEMBRE: Via libera del Consiglio dei ministri all’assegno unico, entrerà a regime dal 2022. 
26 NOVEMBRE: Draghi e Macron firmano il trattato del Quirinale. L’accordo rafforza la cooperazione bilaterale in linea con il modello franco-tedesco.
29 NOVEMBRE: Pioggia di emendamenti sulla manovra, dai partiti 6.290 proposte di modifica. Parte in salita l’iter della legge di bilancio in commissione al Senato.

Dicembre 2021

Le tensioni sulla manovra e la lunga trattativa tra governo e forze di maggioranza sulle misure da inserire nella legge di Bilancio. Ma anche il riacuirsi della pandemia, con l’incremento dei contagi da Covid e le nuove misure restrittive del governo per fronteggiare la quarta ondata. Il mese di dicembre segna però soprattutto l’avvio del ‘dossier’ Quirinale, ovvero la partita più delicata che i partiti si apprestano a ‘giocare’ per scegliere a gennaio il successore di Sergio Mattarella.

Per Renzi il centrodestra ha “il ruolo di king maker”. Salvini prende in mano l’iniziativa e annuncia che chiamerà tutti i leader di partito e Meloni chiude la Festa di Atreju e mette in chiaro: al Quirinale “vogliamo un patriota”. Il Cdm proroga fino al 31 marzo del 2022 lo stato di emergenza per il Covid. Il presidente della Camera Fico annuncia che il 4 gennaio invierà la lettera alle Regioni affinché procedano alla scelta dei delegati e indicherà la data della convocazione del Parlamento in seduta comune per avviare le votazioni sul nuovo Capo dello Stato. 

Durante la conferenza stampa di fine anno, Draghi sul Quirinale non si sbilancia ma assicura che “il mio destino personale non conta, le decisioni sono nelle mani delle forze politiche e spettano al Parlamento. Io sono un nonno al servizio delle istituzioni”. Quanto al governo, deve andare avanti indipendentemente da chi sarà il premier. Ma mette in guardia: sarebbe da temere uno scenario in cui la maggioranza si spacca sul voto per il Colle e poi si ricompatta sul governo. Infine rivendica: attuati tutti i 51 obiettivi del Pnrr. Partiti in agitazione: il governo deve andare avanti, la parola d’ordine è “continuità”.

2 DICEMBRE: in commissione Giustizia della Camera si votano gli articoli e gli emendamenti della proposta di legge sull’eutanasia, ma resta la spaccatura nella maggioranza con il centrodestra compatto che vota contro nonostante le aperture da parte di Pd, M5s e Leu alle modifiche richieste. Il premier Draghi riceve a palazzo Chigi le organizzazioni sindacali sulla manovra ma non si colmano alcune distanze.
3 DICEMBRE: Il Cdm approva il pacchetto di nuove misure per combattere la violenza sulle donne, a illustrare le norme tutte le ministre. Conte frena le ‘mire’ di Berlusconi: “Non sarà il candidato di M5S al Colle”.
6 DICEMBRE: entra in vigore l’obbligo del ‘super green pass’. La certificazione verde rafforzata vale anche per Camera e Senato. Il Pd offre a Conte la candidatura per il collegio di Roma 1 alle suppletive per la Camera. ma il leader M5s, dopo una riflessione, dice ‘no, grazie’. 
7 DICEMBRE: Arriva la notizia della scarcerazione di Zaki, la politica e le istituzioni italiane esultano. Oltre 4 minuti di applausi alla prima della Scala per Mattarella: dalla platea si leva il coro di ‘bis, bis’.
10 DICEMBRE: il voto on line degli iscritti dà il via libera ai nuovi cinque vicepresidenti indicati da Conte: Michele Gubitosa, Riccardo Ricciardi, Paola Taverna, Alessandra Todde e Mario Turco.
16 DICEMBRE: Mattarella al Vaticano in visita di commiato da Papa Francesc
20 DICEMBRE: Draghi riceve a palazzo Chigi il nuovo Cancelliere tedesco Olaf Scholz. Draghi incontra i sindacati e apre il tavolo sulla riforma delle pensioni. Dopo giorni di trattativa maggioranza e governo siglano l’accordo sulla manovra. Nella notte la commissione Bilancio del Senato licenzia il testo per l’Aula.
23-24 DICEMBRE: Cabina di regia e Cdm sulle nuove misure anti Covid. Vertice dei leader del centrodestra a Villa Grande da Berlusconi. Il Senato approva in prima lettura la manovra.
27-31 DICEMBRE: Ultimo discorso di fine anno alla nazione per Sergio Mattarella, prima della scadenza, il prossimo 3 febbraio, del suo settennato. La manovra approda alla Camera, tour de force per licenziarla in via definitiva entro fine anno.

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