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Il centrodestra prova a dribblare le polemiche. E lo fa con una mozione che sarà votata domani a Palazzo Madama e che vuole superare lo scoglio della mozione presentata dall’opposizione unita dopo il caso La Russa, le parole del presidente del Senato su via Rasella e le polemiche per le assenze degli esponenti dei partiti della maggioranza alle celebrazioni del 25 aprile (la premier Giorgia Meloni sarà all’Altare della Patria). La mozione di opposizione si chiede di celebrare la ricorrenza “nel rispetto dalle verità storica” e si cita il discorso pronunciato da Liliana Segre il primo giorno della legislatura. E la maggioranza potrebbe alla fine votarla. Ma il testo firmato da FdI, Lega e Forza Italia pone l’accento sulla necessità, sostenuta da Ignazio La Russa, di “pacificare” e chiede dunque che le celebrazioni non siano “occasione per attacchi agli avversari”: punta dunque alla “collaborazione di tutte le istituzioni e di tutte le forze politiche, ad adottare le opportune iniziative perché le pubbliche commemorazioni degli avvenimenti della storia italiana ed europea si svolgano nel rispetto della dovuta accuratezza storica, senza trarne occasione per attacchi ad avversari che pure si riconoscono nei principi, nei valori e nel dettato costituzionale”.
Stando al testo della mozione, il centrodestra vuole impegnare il Senato a riconoscere “l’importanza delle date che ricordano momenti fondamentali della storia dell’Italia unita, libera e democratica”. Una iniziativa voluta dalla maggioranza “affinché tali eventi rappresentino momenti di effettiva condivisione e partecipazione di tutte le componenti politiche e culturali che si riconosco nei valori della libertà e della democrazia, e rafforzino i sentimenti di unità nazionale, di inclusione, di perseguimento del bene comune e, ove necessario, di riconciliazione”.
“Qualcuno dice, non c’è nulla da pacificare. Non è vero – ha osservato ieri il presidente del Senato, Ignazio La Russa – c’è ancora lo sforzo di interpretare la storia con tutti i suoi chiaroscuri, dell’Europa e dell’Italia, attraverso una unica lente di lettura che sappia, senza nulla togliere alle valutazioni, al ricordo e alla interpretazione dei singoli fatti, affidare a ciascuno di noi una storia italiana e europea condivisa: il frutto di questa storia è la nostra Costituzione”.
Le ricorrenze
Tra le ricorrenze citate nel documento della destra, oltre al 25 aprile, si parla anche del “Primo maggio, festa del lavoro, del 2 giugno, nascita della Repubblica e dell’elezione dell’Assemblea Costituente, del 17 marzo”, fino ad arrivare alla “proclamazione del Regno d’Italia, il 4 novembre, festa dell’Unità d’Italia e delle Forze Armate”. Ma si parla anche del 27 gennaio, Giornata internazionale in memoria delle vittime della Shoah, e del 10 gennaio, giorno del ricordo delle foibe e dellesodo giuliano dalmate. Infine, il testo cita anche il 18 aprile, “quando gli elettori italiani collocarono la nostra Nazione nel mondo libero e democratico” e il 9 novembre “Giorno della libertà, quale ricorrenza dell’abbattimento del muro di Berlino”.
Il rogo di Primavalle
La premessa della mozione del centrodestra ricorda come “il presidente della Repubblica abbia ricordato che è la Costituzione il fondamento, saldo e vigoroso, della unità nazionale. Lo sono i suoi principi e i suoi valori che vanno vissuti dagli attori politici e sociali e da tutti i cittadini”. Ma sotolinea anche che “pochi giorni fa, giovedì 13 aprile, il Senato ha ricordato con commozione i tragici fatti del 16 aprile 1973 a Primavalle, nel contesto della diffusa violenza politica di quegli anni, con il comune auspicio che mai abbia a ripetersi una simile stagione”.
Inoltre, il testo richiama infine alla risoluzione del Parlamento europeo del 19 settembre 2019 sull’importanza della memoria europea per il futuro dell’Europa e alla ”posizione unanime – in essa espressa- contro ogni potere totalitario, a prescindere da qualunque ideologia e contro il nazismo, il fascismo, il comunismo”.