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Anche le elezioni hanno le loro regole. E la più importante da rispettare domani, domenica 12 giugno, data delle amministrative, è quella delle preferenze. Nelle città con oltre 5mila abitanti, infatti, bisogna indicare una sola preferenza, o due preferenze ma di genere diverso (altrimenti in questo caso la scheda sarà considerata nulla dagli scrutinatori). I Comuni chiamati al voto sono 978 e di questi 142 hanno più di 15 mila abitanti, mentre 26 sono capoluoghi di provincia (tra cui 4 di Regione: Genova, Catanzaro, L’Aquila, Palermo).
Quando si vota
I seggi domani saranno aperti dalle 7 alle 23 e negli stessi orari si voterà in tutta Italia anche per i cinque referendum sulla giustizia. Gli elettori si recano nel seggio loro indicato sulla tessera elettorale che, insieme con un documento di identità, va mostrata al momento del voto. Sono previste le precauzioni anti Covid, dalla sanificazione delle mani al distanziamento. Bisognerà indossare anche la mascherina, che non deve necessariamente essere una Ffp2: va bene anche la mascherina chirurgica. In entrambi i casi bisognerà toglierla solo al momento del riconoscimento d’identità.
Amministrative 2022 e referendum giustizia, domenica è l’election day: urne aperte e mascherina raccomandata
di
Giovanna Casadio
Come si vota
Nella cabina elettorale – dove è vietato portare il telefonino perché il voto è personale e segreto e non si può fotografare – sono tre le possibilità: mettere una X sul simbolo della lista, così che il voto si estenda anche al candidato sindaco sostenuto da quella lista; mettere una X sul nome del candidato sindaco, in questo caso nessun voto sarà assegnato alle liste; mettere una X sulla lista e attribuire la preferenza scrivendo accanto il cognome del consigliere scelto. Per le preferenze c’è appunto la clausola dell’alternanza di genere nelle città più grandi, se si segna la doppia preferenza.
Ma nelle elezioni amministrative per i Comuni con più di 15 mila abitanti è possibile il voto disgiunto, ovvero si può barrare il nome di un candidato sindaco e mettere una X anche su una lista che non lo appoggia e sostiene un diverso aspirante sindaco. Non è ammesso il voto disgiunto nelle cittadine più piccole.
Nei Comuni con meno di 15 mila abitanti sarà eletto sindaco semplicemente chi ottiene più voti. Nelle città più grandi, se nessuno sfidante alla carica di primo cittadino ottiene il 50% più uno, ovvero la maggioranza assoluta, allora si va al ballottaggio tra i due più votati. Il secondo round è previsto il 26 giugno. Difficile che si realizzi una parità assoluta, ma nell’eventualità il legislatore ha previsto che sia eletto sindaco il candidato più anziano.
Carta d’identità
Tra le domande poste più di frequente al Ministero dell’Interno c’è quella se è possibile votare anche se la carta d’identità è scaduta. Sì. Si è ammessi al voto anche con un documento d’identità scaduto, a patto che sia leggibile e la foto riconoscibile. Valida per votare anche la patente di guida e le tessere di riconoscimento rilasciate dagli ordini professionali purché siano munite di fotografia.
La tessera elettorale
Se si è persa la tessera elettorale o si sono esauriti i 18 spazi disponibili in cui il presidente del seggio deve porre il timbro di avvenuto esercizio di voto, se ne può chiedere una nuova agli uffici elettorali del Comune di residenza.
Covid e elezioni
Da ricordare che gli elettori positivi al Covid e in quarantena o isolamento domiciliare possono chiedere di esprimere il loro voto facendone richiesta almeno 5 giorni prima del turno elettorale. Il loro voto sarà raccolto, a cura di appositi seggi speciali.