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Marco Bucci centra la rielezione al primo turno, sostenuto da tutti i partiti del centrodestra – Fdi, Lega, Fi, lista Toti, Udc e allargato ad alcuni candidati di Italia Viva e Azione – e con il 55% sbaraglia lo sfidante del campo progressista, Ariel Dello Strologo, che si ferma al 38%. Il dato politico più eclatante a Genova è che la prima forza politica della città, storica roccaforte rossa espugnata per la prima volta proprio da Bucci cinque anni fa, sono le liste civiche del sindaco: la più forte, “Vince Genova”, incassa il 18,9% e poi “Genova domani” raccoglie il 4,7%, per un totale di 23,6%. Il Pd, comunque, si riesce a piazzare come primo partito cittadino con il 21,1%.
“Uno straordinario successo, sarò il sindaco di tutti, anche di chi non è andato a votare “: sono le prime parole del rieletto Bucci che, nel suo stile, arriva in anticipo di mezz’ora al punto stampa convocato al suo point elettorale. E infatti l’altro dato, cocente, di questa tornata amministrativa è l’astensionismo, al massimo storico in città: domenica ha votato il 44,12% (211.987 genovesi), 4 punti percentuali in meno rispetto alle ultime comunali. Esulta, accanto al sindaco, il presidente della Regione, Giovanni Toti, che intasca un risultato elettorale pieno, con la sua lista civica che riverbera la compagine nazionale che sta costruendo, “Liguria al centro- Toti per Bucci” si piazza a pari merito con Fratelli d’Italia, al 9%, nettamente sopra la Lega, che si ferma al 6,8%, dimezzando i voti raccolti cinque anni fa.
“E’ la vittoria di un sindaco che ha fatto bene e del modello Liguria, di cui rivendico la primogenitura: un centrodestra allargato a tutte le componenti centriste – dice Toti, che manda un messaggio alla coalizione – che vince quando riesce a superare lo schema a tre punte e si apre al mondo civico, riformista e a quel centro che non possiamo lasciare a sé stesso, né alla sinistra. Un centro riformista che includa anche Italia Viva”. E infatti alcuni candidati renziani hanno contribuito al risultato della lista del sindaco “Vince Genova”. Toti sceglie di non affondare, come potrebbe, il colpo sul Carroccio: “La Lega è stata generosa, ha fatto squadra nella coalizione, dove ognuno ha fatto la sua parte”.
Lo sfidante, Ariel Dello Strologo, dopo una telefonata di congratulazioni si è presentato nella sede del Comune per stringere la mano al vincitore. Il tentativo di rimonta su Bucci valeva “un Everest da scalare”, viene definito a sinistra, ma i risultati finali si porteranno dietro nuovi dubbi, forse nuovi equilibri. All’interno del campo progressista, e nel rapporto tra soci di maggioranza dell’alleanza giallorossa. Tra il Pd, primo partito in città come nel Paese, ma non nei numeri attesi, e (soprattutto) il Ms5. Fiaccato dai candidati fuoriusciti (come il senatore Mattia Crucioli, arrivato al 3,5) e crollato dal 18 di cinque anni fa al 4,4 di oggi persino nella città di Beppe Grillo. “Chissà se ha votato”, si chiedevano ieri, non a caso, i militanti genovesi del Movimento.