Con la ripresa dei contagi e il ritorno delle prove scritte, la maturità rischia di protrarsi fino a metà luglio. E con il clima che fa le bizze e porta le temperature ben oltre i 30 gradi in quasi tutte le regioni italiane non è certo una bella prospettiva per i 540mila studenti in procinto di affrontare l’ultimo esame della loro carriera scolastica. Anche perché le scuole superiori dotate di impianti di condizionamento dell’aria per fronteggiare la calura estiva sono pochissime. E le previsioni del tempo non lasciano presagire nulla di buono. Dopo due anni di pausa per la pandemia da Coronavirus, mercoledì 22 giugno torna la prova scritta di Italiano all’esame di maturità. E l’indomani sarà la volta del secondo scritto, quello che caratterizza il singolo indirizzo scolastico.

Contagi in aumento

Ma in queste ultime settimane Omicron 5, l’ultima variante del Coronavirus che negli ultimi due anni e mezzo ha stravolto la vita degli abitanti del pianeta, non sembra troppo sensibile al caldo estivo. E i contagi sono in aumento. Secondo il report settimanale dell’Istituto superiore di sanità, nella fascia d’età tra i 9 e i 19 anni, gli infetti viaggiano al ritmo di 15mila nuovi casi a settimana. Più che nel mese di maggio quando non si superavano i 13mila casi settimanali. Con le prove scritte della maturità che prendono il via quasi a fine giugno gli esami si protrarranno, quasi certamente, a metà luglio. Ecco perché.

Correzioni, contagi e temperature estreme

Per la correzione dei compiti serviranno da due a tre giorni. Se la pubblicazione dei risultati avvenisse sabato 25 giugno gli orali potrebbero iniziare non prima di due giorni dopo: martedì 28 giugno. Una commissione con 45 candidati (a ogni commissione sono state assegnate due quinte classi), con cinque candidati al giorno da esaminare, avrebbe bisogno di nove giorni per i colloqui, ma anche dieci se si vuole interrompere tra una classe e l’altra. A conti fatti, si terminerebbero gli orali l’8 luglio e, con gli adempimenti di rito e la pubblicazione degli esiti finali, si concluderebbero gli esami il giorno dopo. Sabato 9 luglio.

Ma se uno studente dovesse contagiarsi durante le prove scritte andrebbe dritto alla sessione suppletiva degli esami che prevede il primo scritto il 6 luglio e il secondo scritto il 7 luglio. In questo caso i colloqui in fase di svolgimento andrebbero sospesi e ripresi dopo i due scritti suppletivi. Le operazioni slitterebbero quindi di almeno tre giorni. Per arrivare alla conclusione degli esami attorno al 13 luglio o dopo. E gli edifici scolastici italiani sono tutt’altro che attrezzati ad affrontare l’ondata di calore prevista per i prossimi giorni. La mattina del compito scritto di Italiano, che prevede un impegno di sei ore, dalle 9 circa alle 15, nel nostro paese sono previste temperature che in Toscana ed Emilia-Romagna supereranno i 35 gradi.

Mantenendosi oltre i 30 in tutte le altre regioni. Il giorno successivo, quando le studentesse e gli studenti dovranno affrontare la prova scritta d’indirizzo (Latino al classico, Matematica allo scientifico, Elettronica al tecnico industriale d’indirizzo) la situazione peggiorerà con temperature che in alcuni territori sfioreranno anche i 40 gradi. Ma le speranze che qualche climatizzatore possa lenire le sofferenze degli studenti alle prese con gli scritti sono poche. In base ai dati sull’edilizia scolastica estratti del cervellone ministeriale, su 9.742 plessi di scuola superiore funzionanti in Italia, soltanto 398 possono godere di un impianto di refrigerazione dell’aria durante le giornate estive: il 4%. La stragrande maggioranza degli edifici ne è sprovvista. E la fatica non potrà che aumentare.