[ Leggi dalla fonte originale]
La curva di risalita dei casi di infezione da coronavirus si fa ripida. In una settimana si sono registrati oltre la metà dei nuovi positivi in più, cioè il 51,8%. Tra lunedì 13 e ieri in Italia ci sono state 219.234 diagnosi contro le 144.333 dei sette giorni precedenti. C’è molto probabilmente Omicron 5 dietro una ripresa della circolazione del virus, che, ormai è certo, interesserà anche la prima parte dell’estate. Gli esperti sperano però che la crescita duri poco, come è successo in altri Paesi, a partire dal Portogallo. Di certo però vengono smentite le previsioni di una scarza presenza del coronavirus durante i mesi più caldi, quando peraltro si è deciso di togliere l’obbligo di mascherine anche in molti ambienti al chiuso. Ed è sempre più importante essere preparati per l’autunno.
I numeri più alti nelle Regioni del Nord-Est
Ecco i dati delle singole Regioni. Gli aumenti più alti si vedono nelle Regioni del Nord-Est. Il Friuli Venezia Giulia, appunto, passa da 2.691 a 5.026 (+2.335, +86.7%), la Provincia di Trento da 832 a 1.517 (+685, +82,3%), il Veneto da 12.501 a 21.722 (+9.221, +73,7%), la Calabria da 3.436 a 5.607 (+2.171, +63,1%), la Sardegna da 5.229 a 8.355 (+3.126, +59,7%), l’Abruzzo da 3.344 a 5.314 (+1.970, +58,9%), la Lombardia da 20.403 a 32.133 (+11.730, +57,4%), la Puglia da 9.221 a 14.350 (+5.129, +55,6%), il Molise da 649 a 1.009 (+360, +55,4%), la Campania da 13.283 a 20.538 (+7.255, +54,6%), il Lazio da 19.161 a 29.595 (+10.434, +54,4%), l’Emilia-Romagna da 11.819 a 18.108 (+6.289, +53,2%), la Basilicata da 1.131 a 1.708 (+577, +51%), la Toscana da 7.927 a 11.920 (+3.993, +50,3%), la Liguria da 3.616 a 5.437 (+1.821, +50,3%), il Piemonte da 7.300 a 10.927 (+3.627, +49.6%), le Marche da 3.414 a 5.033 (+1.619, +47,4%), la Provincia di Bolzano da 1.311 a 1.917 (+606, +46,2%), l’Umbria da 2.810 a 3.825 (+1.015, +36,1%), la Valle d’Aosta da 212 a 255 (+34, +20,2%), la Sicilia da 14.043 a 14.938 (+895, +6,3%).
Si inverte la tendenza dei ricoveri. Ora salgono
Ieri nei reparti, sia ordinari che intensivi, c’erano 4.597 persone, cioè 296 in più rispetto a domenica 12 giugno, quando i pazienti con il Covid erano 4.301. Dopo sette settimane di discesa, la tendenza è invertita, con un +6,8%. E nelle sole terapie intensive si passa da 183 a 199, con un +8,7%. I reparti dove sono seguiti i pazienti più gravi non vedevano una crescita dei ricoveri addirittura da 10 settimane. L’aumento della circolazione del virus, dunque, sta avendo anche conseguenze sugli ospedali. Si tratta di un segnale preoccupante anche se i numeri sono molto bassi (a gennaio erano quasi 1.700 le persone in terapia intensiva) e perfettamente gestibili dal sistema. Essendo Omicron 5 molto contagiosa e capace di reinfettare chi è già stato positivo, inoltre, continuano a vedersi negli ospedali persone ricoverate per altre patologie che sono anche positive al coronavirus.
Meno di 50 decessi al giorno
Ieri il totale dei decessi è arrivato a 167.721. Significa che in una settimana hanno perso la vita per il Covid 330 persone. Il dato è più basso di quello dei sette giorni precedenti (442) e anche di quello registrato la settimana prima (380). Ormai è stato chiarito ampiamente che alla risalita dei casi segue prima quella dei ricoveri e successivamente quella dei morti. Omicron però è meno violenta di altre varianti e si spera che il numeo dei decessi resti basso.