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Sassari, nessuna violenza: nata prematura la bimba di Burgos morta in casa

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L’autopsia ha cancellato il dubbio forse più atroce: la neonata di Burgos, piccolo centro in provincia di Sassari, partorita in casa e trovata senza vita venerdì pomeriggio, cinque giorni dopo la nascita, in apparente stato di denutrizione, non è morta per cause violente. Restano in piedi le altre ipotesi, cui solo gli ulteriori esami necessari per completare l’autopsia potranno dare risposte: che la piccola sia morta d’inedia, come supposto fin dal ritrovamento del cadavere dai medici e dagli inquirenti; o che abbia resitito solo pochi giorni in vita perché nata prematura, con alcuni organi non ancora adeguatamente formati. Per avere certezza su una o l’altra ipotesi sono stati disposti gli esami istologici sui tessuti prelevati dal corpo della neonata.

Novanta giorni per la relazione finale

A eseguire l’autopsia, questo pomeriggio al Policlinico di Monserrato (Cagliari), sono stati il  medico legale Alberto Chighine, incaricato dalla Procura di Nuoro, e il perito Nicola Lenigno, nominato dagli avvocati difensori della mamma e dei suoi familiari conviventi – i genitori e la sorella – indagati per abbandono di incapace. L’esame  è inziato alle 15 e finito intorno alle 18, e per stendere la relazione finale, con i risultati approfonditi, il medico legale ha chiesto 90 giorni di tempo alla Procura di Nuoro.

Sequestrati pc e telefonini

Intanto proseguono le indagini condotte dai carabinieri della Compagnia di Bono e coordinate dal sostituto procuratore Giorgio Bocciarelli. I militari, non appena la giovane mamma e i suoi familiari sono stati iscritti nel registro degli indagati, hanno sequestrato i loro telefoni cellulari per analizzare il contenuto di chat e messaggi e la presenza di immagini, video e audio utili potenzialmente utili alle indagini.

L’ipotesi di reato: abbadono d’incapace

Al momento l’ìpotesi di reato su cui lavorano gli inquirenti resta quella di abbandono di incapace. Difesi dagli avvocati Salvatore Lai e Giuseppe Floris, i quattro indagati non sono ancora stati interrogati dal pm, pronto a convocarli nei prossimi giorni. Finora a raccogliere le loro deposizioni sono stati i carabinieri, che anche oggi hanno proceduto a sentire diversi testimoni e persone legate in qualche modo alla famiglia per cercare di ricostruire nei dettagli le circostanze in cui si è verificata la tragedia.

Il cadavere sul letto tra sangue e sporcizia

Molti sono i lati oscuri della vicenda. Venerdì pomeriggio a scoprire il corpo senza vita della neonata sono stati i carabinieri e il personale del 118, chiamati a Burgos dalla mamma della piccola. Il cadavere è stato trovato sul letto della donna, fra sangue e sporcizia. I militari della Compagnia di Bono, guidati dal capitano Davide Masina, hanno avviato subito le indagini, informato la Procura, che ha disposto il sequestro della salma, e rintracciato anche il presunto padre della bambina, un ragazzo residente in un paese della costa gallurese, che era all’oscuro di quanto accaduto. Anche lui nei prossimi giorni potrebbe essere sentito dal pm.

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