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Sanno bene cosa vuol dire stare iperconnessi: nativi digitali e generazione Covid alla Maturità, quelli della Dad. Non stupisce dunque che poco più di uno su cinque (21,2%) abbia svolto la traccia che parte da un brano tratto dal libro “Tienilo acceso. Posta, commenta, condividi senza spegnere il cervello” di Vera Gheno e Bruno Mastroianni. Gli autori, dopo aver saputo di essere finiti con un loro testo nella prova della Maturità, hanno commentato divertiti: “L’abbiamo combinata grossa”. Osserva Mastroianni: “Non ci saremmo mai aspettati di finire in una traccia d’esame. Questo, però, significa che qualcosa sta cambiando nella scuola, sempre più vicina alla svolta. Si sta finalmente capendo che il digitale è importante”.
La riflessione dedicata alle potenzialità e ai rischi di un mondo iperconnesso è la più scelta dalle studentesse e dagli studenti che oggi hanno affrontato la prima prova scritta dell’Esame di Stato. “Ne avevamo parlato in classe nell’ambito dell’educazione civica” spiega Andrea all’uscita dal liceo Righi a Roma. “I social, il web: non se ne può più. Ma noi su questo siamo molto preparati, credo di aver fatto una bella analisi critica: c’è un aspetto positivo nell’iperconnessione, se usata bene” sorride Martina Spangher, maturanda al liceo delle scienze sociali Laura Bassi di Bologna.
Altro segnale di quanto si stia facendo nelle scuole sulla memoria è quel 18% dei candidati che ha invece optato per la traccia che parte da un brano tratto dal libro “La sola colpa di essere nati”, di Gherardo Colombo e Liliana Segre. I maturandi si sentivano preparati, pronti a cimentarsi con il tema delle leggi razziali.
Al terzo posto, con il 16,5% delle preferenze, l’analisi del testo tratto da “Nedda. Bozzetto siciliano” di Giovanni Verga, l’autore più atteso, “il toto-tema stavolta ci ha preso”, i commenti dei più, anche di Sara Bellini che ha ripassato Verga la notte prima dell’esame.
Maturità: ecco chi sono gli autori delle tracce
Il 15,8% dei candidati si è poi cimentato con il tema della musica, a partire da un brano tratto da ‘Musicofilia’ di Oliver Sacks. Il 14% ha scelto la traccia che partiva da un passaggio del libro “Perché una Costituzione della terra?” di Luigi Ferrajoli. L’11,6% ha preferito il testo argomentativo che faceva riferimento al discorso pronunciato alla Camera dal premio Nobel per la fisica Giorgio Parisi. Infine, il 2,9% ha scelto l’analisi della poesia “La via ferrata” di Giovanni Pascoli.
La traccia più scelta a livello nazionale è anche quella preferita negli istituti tecnici (24%) e negli istituti professionali (26,9%). Nei licei i ragazzi hanno preferito la traccia su Verga (21,5%). I dati derivano da un’indagine campionaria del ministero all’Istruzione rappresentativa a livello nazionale.