Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli n. 3830/21

VIES Newsletter

Gratuito / Prova ora

Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli n. 3830/21

Taranto, caldo record per le acque del Golfo: “Quasi 5 gradi oltre la media. Come nel 2003”. Allarme per le cozze

[ Leggi dalla fonte originale]

TARANTO – Il Mediterraneo è bollente. È come se avesse la febbre. Un’ondata di calore sta interessando lo Ionio, in particolare il Golfo di Taranto, e secondo gli esperti continuerà a diffondersi al mar Adriatico. Lo dicono i dati forniti dal Copernicus marine service relativi alle recenti osservazioni satellitari della temperatura superficiale del mare, frutto di una ricerca del Centro Euro-mediterraneo sui cambiamenti climatici (Cmcc).

Per il Golfo di Taranto, le rilevazioni indicano quasi cinque gradi in più sopra la media. Una situazione simile si presenta nel mar Ligure. Sono gli effetti, preoccupanti, dei cambiamenti climatici e nello specifico dei due anticicloni che hanno portato aria calda sul Mediterraneo. L’ondata di calore marino si verifica quando le temperature oceaniche superano una soglia estrema per più di cinque giorni consecutivi, spiegano gli esperti.

Riscaldamento globale

Il caldo a giugno non è più anomalo e aumenta ogni anno

di
Alice Possidente

25 Giugno 2022

Questa ondata è iniziata ai primi di maggio 2022 ed è proseguita nell’ultimo mese, condizionata dalla situazione meteorologica: determinante è stata l’azione dei due anticicloni che hanno spinto aria bollente dall’Africa subtropicale fino al mar Mediterraneo. Come in una caldaia, le acque hanno iniziato a surriscaldarsi. Il Copernicus marine service ha spiegato, attraverso le rilevazioni, l’effetto intenso che quest’aria calda ha avuto sul mare, facendo aumentare le temperature: un allarme per l’ecosistema marino e per le attività legate al mare, della pesca e della mitilicoltura.

Nei prossimi giorni l’ondata di calore marino – secondo le previsioni – coprirà ancora la maggior parte del bacino occidentale, ma continuerà a diffondersi nel mar Adriatico e nel mar Ionio. Il mar Ligure è stato caratterizzato da temperature alte per tre settimane, prima che tornassero giù e si ripresentassero a metà giugno.

Caldo abnorme in Francia e Spagna, record delle temperature e foreste a fuoco. La situazione in Italia

19 Giugno 2022

Per il Golfo di Taranto, l’ondata di calore è arrivata più tardi ma con maggiore intensità, raggiungendo quasi i cinque gradi sopra la media. Per gli esperti, “il monitoraggio e la previsione delle ondate di calore marino diventeranno fondamentali per valutare ed evitare danni agli ecosistemi e ad attività economiche cruciali come la pesca e l’acquacoltura”.

A Taranto, per esempio, il comparto della mitilicoltura ha da tempo lanciato l’allarme attraverso le voci delle associazioni di categoria. Gli allevamenti di cozze sono situati nel secondo seno del mar Piccolo e nel mar Grande (non è possibile la coltivazione nel primo seno del mar Piccolo); ma se il mar Piccolo, per la sua fisionomia geografica, ha una naturale azione di termoregolazione delle acque (sono presenti delle sorgenti sottomarine), nel mar Grande la situazione potrebbe essere diversa.

Il Centro Euro-mediterraneo sui cambiamenti climatici gestisce il Mediterranean forecasting system, che produce previsioni per i prossimi 10 giorni e una ricostruzione del passato recente, entrambe disponibili sul Copernicus marine service. Negli ultimi due mesi, l’analisi è riuscita a catturare con precisione l’insorgenza, la persistenza e il decadimento delle attuali condizioni estreme della temperatura superficiale.

Caldo record già a maggio. Ecco che estate sarà

di
Elena Dusi

19 Maggio 2022

La “previsione realizzata per la fine di giugno prevede che l’ondata di calore persisterà debolmente nel mar Ligure ma continuerà a intensificarsi nel Golfo di Taranto”. Le condizioni attuali sono simili a quelle che si sono verificate nel maggio del 2003, 19 anni fa.  A luglio e agosto, “sono seguiti gli eventi più gravi, duraturi ed ecologicamente devastanti mai registrati”.

Da allora, il numero, la durata e l’intensità delle mareggiate hanno continuato ad aumentare in tutto il Mediterraneo. Al Centro Euro-mediterraneo sui cambiamenti climatici, il lavoro in corso nell’ambito della ricerca “Feversea Esa research fellowship (a cura di Giulia Bonino) e del progetto EuroSea (a cura di Ronan McAdam) continuerà “a far progredire la ricerca nella comprensione e nella previsione delle ondate di calore marino, in questa regione vitale per l’attività economica e la biodiversità”.

Il Portale Web dell’informazione libera

VIES TV

L’articolo che hai letto è stato di tuo interesse?

Scopri gli articoli correlati e lascia un commento!

Contattaci per info e collaborazioni.

Tags

Condividi questo post:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Vuoi restare aggiornato sulle ultime news e le nuove uscite della nostra Web TV?
Iscriviti alla nostra Newsletter, ti invieremo solo informazioni utili e di valore.

Iscriviti alla nostra Newsletter mensile

Ricevi notifiche e riepiloghi delle notizie del mese

Non ti invieremo mai nessuno spam,
solo contenuti utili e di valore.

Il portale web dell’informazione libera.