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Il film diverso, annunciato in settimana dal questore Giuseppe Petronzi e dalle prescrizioni del prefetto Renato Saccone, è diverso per davvero. Nessun raduno in piazza Fontana, nessun corteo senza preavviso e senza una meta che non fosse il centro, nessuna esondazione nelle zone dello shopping con i disagi per commercianti e automobilisti che hanno marchiato i sedici sabato precedenti. L’unico presidio preavvisato, il comizio no vax di Bob Kennedy junior all’Arco della Pace, comincia e finisce lì, senza fughe in avanti verso la Rai né prove di forza per raggiungere il centro.
Milano, i manifestanti no pass a piazza Duomo contrastati dalla polizia
Anzi, dei quattromila presenti, solo un mezzo migliaio di manifestanti riesce a raggiungere in ordine sparso piazza Duomo, dove si mischia alla folla. Trovano ad accoglierli camionette a decine, carabinieri e poliziotti a centinaia in scuso e casco, e funzionari pronti a spezzettare e disperdere ogni tentativo di corteo. Finisce, di fatto lì, sotto una pioggia gelida e trasversale e senza – come per le altre manifestazioni, del resto – una manganellata o un momento di vero scontro. Tensioni sparse, piuttosto, che si risolvono con due arresti per resistenza, due denunce, una trentina di identificazioni e un funzionario Digos al pronto soccorso con una sospetta lesione del tendine di un mignolo, conseguenza del momento più concitato.
Milano, tensione alla protesta dei No Green pass: i manifestanti tentano di superare il blocco di polizia
C’è voluto uno spiegamento di forze assai più massiccio che in passato, con dirigenti e commissari della Squadra mobile e delle volanti, con ufficiali delle compagnie dei carabinieri, con reparti di finanzieri a sbarrare e blindare le vie attorno all’Arcivescovado, a corso Vittorio Emanuele, alla Galleria dei Mercanti. La conseguenza è che in centro, dalla Darsena a piazzale Loreto, nessuna saracinesca è stata forzatamente abbassata, nessun blocco stradale ha paralizzato le arterie del traffico.
Il prologo del diciassettesimo sabato dei No Pass è cominciato prima del solito, con il raggruppamento davanti all’Arco della Pace alle 15 per ascoltare Bob Kennedy jr, nipote di JFK da cui la famiglia ha preso da tempo le distanze. Arrivato a passo sostenuto e in un bagno di folla, l’avvocato negazionista americano si è rivolto a oltre quattromila persone che tra cori e bandiere hanno ascoltato le sue parole, sempre ammiccanti a No Vax e teorie complottistiche: “Il Green Pass è un colpo di stato – li ha incitati – uno strumento che usano per toglierci i diritti, non è una misura sanitaria ma uno strumento di controllo della nostra vita. Uno strumento di sorveglianza”.
E poi ancora: “Io non sono contro i vaccini sono solo contro i vaccini cattivi”. Ad accoglierlo, anche Carlo Freccero e l’organizzazione dei membri europei della Children’s Health Defense, l’associazione fondata da Bob Kennedy junior. Circa mezz’ora di comizio prima di andarsene, tra sorrisi e applausi, a bordo di un van nero con i vetri oscurati.
Intorno alle 17,30, i manifestanti hanno cominciato a sparpagliarsi, impossibilitati a muoversi in direzione corso Sempione con tutti gli accessi bloccati. Un gruppetto è passando attraverso il parco Sempione, i cui cancelli erano rimasti aperti, senza mai compattarsi in vero corteo. L’obiettivo era quello di raggiungere l’altro gruppo di No Pass, quello che si era dato appuntamento per le 17 in piazza Fontana e che però, scoraggiato da pioggia e camionette, non è mai andato oltre il centinaio di persone intirizzite sotto i portici. Il ricongiungimento è stato impedito, nonostante le proteste e la solita grottesca telefonata al 112 per denunciare il sequestro di persona. Intanto, in piazza Duomo, altri cordoni cominciavano a filtrare i passaggi e a disperdere gli autoconvocati.
Solo due i momenti di tensione e spintoni, per sedare l’unico tentativo di corteo e poi all’arrivo di una trentina di militanti dei centri sociali, isolati dal resto dei No Pass. Poco dopo le 19, il film diverso manda i suoi titoli di coda.