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Il giro della Sardegna a nuoto per raccogliere fondi per l’Oncoematologia dell’ospedale Microcitemico di Cagliari. È iniziata oggi, dal lungomare Poetto (la spiaggia del capoluogo sardo) l’impresa di Corrado Sorrentino, 48enne nuotatore, tre volte campione nazionale assoluto, 23 volte campione nazionale di categoria, medaglia di bronzo ai campionati europei junior, per citare solo alcuni titoli del suo palmares. Una vita trascorsa in acqua, prima da nuotatore, poi da pallanuotista, ora da istruttore: “Sono un allenatore assassino, ma ancor più un atleta che cerca di andare sempre oltre i limiti”, dice di sé Sorrentino.
Un progetto lungo un anno
La sua nuova impresa in mare è stata pianificata un anno fa, “dopo aver provato il periplo dell’Isola di San Pietro (Carloforte, nel Sud Sardegna), ho capito che potevo fare di più”. Ed è davvero tanto ‘di più’: 700 km, 71 tappe totali, con una media di tre ore di nuoto al giorno. A scortarlo ci sarà sempre un gommone, mentre tutto il tour ha il prezioso supporto della Guardia Costiera. “Hanno colto il senso del progetto e dato subito la disponibilità in termini logistici, soprattutto per i punti più delicati del percorso, come il Golfo di Olbia, dove transitano molte imbarcazioni ogni giorno”. L’arrivo è previsto per il 28 agosto, di nuovo a Marina Piccola, al Poetto di Cagliari.
La figlia Amelia, persa a soli 7 anni
Quando non sarà in mare, Sorrentino avrà a disposizione un camper e ogni tappa sarà l’occasione per incontrare persone interessate a conoscere la sua associazione e raccogliere fondi. E per parlare della figlia Amelia, la sua ragione di vita, l’ispiratrice di ogni sua nuova impresa. Amelia non c’è più: nel 2018 una rara patologia intestinale ne ha causato la morte, a soli 7 anni. “Ma è sempre con me spiritualmente – afferma Corrado -, la ringrazio ogni giorno perché ci ha dato una grande opportunità di risvegliare molte coscienze dal torpore di una quotidianità caotica, che fa perdere di vista le cose davvero importanti, come il tempo che passiamo con i nostri figli”.
Amelia è un nome tra due cuoricini rossi in ogni post, in ogni testo o messaggio del papà, attivissimo sui social dove racconta i tanti progetti che la sua associazione (nata poco dopo la morte della piccola) ha portato avanti, soprattutto a favore dei reparti pediatrici ospedalieri della Sardegna. Della figlia Corrado pubblica i pupazzetti, il grembiulino, le scarpette da ballo, disegni e biglietti per la festa del papà. Nessuna foto però, “mia figlia non diventerà mai un fenomeno da baraccone, usata per raccogliere qualche like sui social, per speculare sul dolore”.
Quel no della Regione Sardegna
Con il giro della Sardegna saranno raccolti fondi per acquistare un macchinario per il monitoraggio multiparametrico pediatrico, ci sono già degli sponsor, altri ne arriveranno. “Mi dispiace – aggiunge il nuotatore – che la Regione Sardegna non abbia preso in considerazione questo progetto e lo abbia finanziato”. Parentesi chiusa, quella del mancato sostegno delle istituzioni regionali, alla fine anche questa nuova sfida ha preso corpo e ciò che conta è portare a casa il risultato, “il bene per tanti piccoli pazienti”. Ovvio che non sarà un’impresa in solitaria, Amelia e Corrado nuoteranno insieme anche in questi due mesi:” Quando ho saputo che Amelia sarebbe nata, ho sperato che prendesse da me solo una cosa, il rapporto viscerale con l’acqua. E così è stato. Amelia era una nuotatrice, quando entrava in piscina non si poteva non restare incantati. E così è per me, quando nuoto ho la sensazione di totale abbandono, mi immergo ed è come entrare in un’altra dimensione, il corpo in acqua e l’anima altrove. E Amelia tanto vicino a me”.