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A febbraio aveva raccontato il suo incubo sui social. “Purtroppo sono vittima di uno stalking pesante nelle ultime tre settimane, sto bene ma quello che posso consigliare a tutte le persone che lo subiscono è di denunciare subito alla polizia”. Marialuisa Jacobelli, giornalista sportiva e volto noto di Dazn, figlia trentenne dell’ex direttore di Tuttosport Xavier Jacobelli, ha denunciato lo scorso 17 giugno, al culmine di settimane stravolte da pedinamenti e appostamenti sotto casa, aggressioni fisiche, offese in decine di telefonate e mail al giorno.
Chi è Francesco Angelini il presunto stalker di Marialuisa Jacobelli: Residenza a Montecarlo e come casa gli albeghi
E con un’indagine lampo della squadra mobile di Milano, guidata dal dirigente Marco Calì, il suo stalker – conosciuto lo scorso settembre in occasione di una partita del Chelsea a Stanford Bridge – è stato arrestato, mercoledì scorso, in un albergo poco lontano dalla questura di Milano. Francesco Angelini, 52 anni, residente a Montecarlo, senza una residenza italiana che non siano gli alberghi, con un attività professionale al momento sconosciuta agli investigatori, è finito a San Vittore con l’accusa di atti persecutori aggravati nei confronti della giornalista con cui aveva intrapreso una relazione lo scorso settembre. Prima che lei si accorgesse pochi mesi dopo della sua “gelosia ossessiva”. Angelini, già condannato in via definitiva a due anni per stalking nel 2018, si è avvalso della facoltà di non rispondere nell’interrogatorio di garanzia.
Quelli vissuti dalla vittima sono stati mesi di “grave disagio emotivo”, scrive il gip Livio Cristofalo nell’ordinanza di custodia in carcere, chiesta dal pm Pasquale Addesso, che hanno “instillato progressivamente nella donna una sensazione di costante preoccupazione sia per la propria incolumità che di deterioramento della propria attività professionale connotata da una dichiarata popolarità mediatica”. Jacobelli è stata costretta “ad alterare le sue abitudini di vita, cambiare l’abitazione in cui viveva, non pubblicare sul suo profilo Instagram”, dove è seguita da un milione e 800 mila follower, “per paura di essere localizzata”.
Stalking alla giornalista sportiva Marialuisa Jacobelli: mesi di terrore tra insulti, schiaffi e pedinamenti
Una spirale che parte dallo scorso 2 gennaio, quando a Montecarlo, all’interno di una stanza dell’hotel, oltre a urlare offese irripetibili, Angelini “colpisce la ragazza con uno schiaffo e le lancia contro una bottiglia di vetro, costringendo la parte offesa a rifugiarsi nella stanza di un’amica presente nella stessa struttura”. Venti giorni dopo, la coppia è a Parigi, e Angelini “in preda alla gelosia determinata dalla pubblicazione di una foto da parte di Jacobelli su Instagram, cui seguivano commenti dei suoi follower, iniziava ad offenderla in presenza di altre persone”. Subito dopo la donna gli fa sapere di voler troncare la relazione, e lui “inizia a effettuare reiterati pedinamenti e stazionamenti presso la sua abitazione di Milano per controllarne gli spostamenti, costringendo la parte offesa a farlo entrare in casa suonando insistentemente alla porta e al video citofono”.
Le accuse del gip a Francesco Angelini: minacce di morte e, in pochi mesi, 885 telefonate e 637 mail alla vittima. Tormentata anche la madre della giornalista
Un’aggressione ancora peggiore tra l’1 e il 3 aprile, quando una volta dentro l’abitazione della giornalista, Angelini “la colpisce con calci e pugni provocandole lividi sulle braccia gambe e altre parti del corpo, la minaccia dicendole che se l’avesse denunciato sarebbe morta”. La causa scatenante della sua follia è ancora la pubblicazione di una foto online. “Angelini, non ancora pago del clima di terrore e sconforto nel quale aveva trascinato la scrivente – si legge nell’ordinanza di arresto – giungeva persino ad appostarsi a più riprese senza preavviso e a qualunque ora del giorno della notte sotto casa della scrivente. Il tormento proseguiva con l’invio di ulteriori mail, caratterizzate dal medesimo tono minaccioso esagerato”.
L’analisi del traffico telefonico da parte della Squadra mobile ha isolato 885 telefonate da parte di Angelini verso la vittima, dallo scorso settembre al 23 giugno, e 1.350 telefonate a un numero intestato alla madre della giornalista, oltre a 637 mail arrivate all’indirizzo della ragazza dalla fine di gennaio. “In poche ore di intercettazione – scrivono gli investigatori – le chiamate in uscita verso Marialuisa Jacobelli erano più di trenta, circa venti verso il telefono della madre”. Un “quadro indiziario gravissimo a carico dell’indagato”, scrive il gip Cristofano, che richiama la “sindrome da molestie assillanti”, che “finisce per sconvolgere l’esistenza delle vittime costringendole a rimanere per lunghi periodi in uno stato di perenne allerta e preoccupazione”. Con il rischio che l’indagato possa ancora commettere simili reati, anche in considerazione delle “inquietanti analogie negli schemi comportamentali” con la sua precedente condanna.