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Spiagge libere a numero chiuso a Napoli, bagnanti respinti dai gestori dei lidi

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Proteste in piazza Municipio, dove i comitati “Mare libero e gratuito” allestiscono un provocatorio lido, e bagnanti rimandati indietro da uno stabilimento di Posillipo nel primo giorno di entrata in vigore dell’ordinanza del Comune che limita il numero di presenze nelle spiagge libere. E così il desiderio di Alessio di festeggiare al mare con gli amici la maturità appena conseguita si infrange contro un cancello chiuso e protetto da una catena.

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“Mi dispiace il numero massimo di persone ammesse alla spiaggia libera è stato già raggiunto” lo “stoppa” l’addetto agli ingressi del Bagno Elena da cui si deve passare per arrivare alla spiaggia libera sotto lo storico Palazzo Donn’Anna. Ingressi contingentati e controlli affidati agli stabilimenti privati confinanti agli spicchi di sabbia non dati in concessione: tra l’altro, in dispregio a ogni forma di privacy, i nomi dei pochi fortunati ammessi allaplaya gratuita di Palazzo Donn’Anna sono riportati a penna su un foglio appoggiato al cancello e lasciato in bella vista.

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E così anche Imma, appassionata lettrice di romanzi “crime”, decide di rinunciare a un’oretta nella spiaggetta e a un tuffo nel mare dove si specchia Palazzo Donn’Anna. Alessio e gli amici, seguiti poco dopo da Imma, decidono di spostarsi percorrendo qualche metro di via Posillipo per raggiungere la Spiaggia delle Monache: qui sono ammesse 400 persone, ma i dipendenti del lido che dovrebbero sorvegliare non si sono muniti di carta e penna come il collega del Bagno Elena.

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“Non abbiamo avuto indicazioni”, tagliano corto. La spiaggia libera regge all’affluenza e non si registrano sovraffollamenti e problemi all’ordine pubblico come, invece, avvenuto nelle scorse settimane. Gli episodidi violenza registrati negli spazi gratuiti sono tra i motivi che hanno spinto il Comune a varare la nuova ordinanza su indicazione dell’Autorità portuale.

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Il provvedimento, però, scatena la protesta di chi lotta contro le concessione ai privati: lidi che ormai occupano gran parte della costa e nei fatti impediscono l’accesso gratuito al mare che, invece, dovrebbe essere sempre consentito. Situazione che si trascina da anni, nonostante i richiami dell’Unione europea a bandire gare per il rinnovo delle concessioni, e il forte rischio di sanzioni nei confronti dell’Italia.

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Per dire basta a tutto ciòin piazza Municipio va in scena la provocazione dei comitati per il “Mare libero e gratuito” che inaugurano il loro personalissimo lido davanti alla sede Comune. ” Rimozione delle barriere che impediscono l’accesso al mare e l’immediato ritiro dell’ordinanza che stabilisce un numero chiuso per le spiagge pubbliche, previa prenotazione e sotto il controllo dei gestori privati” le richieste.

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Al “Lido Comunale San Giacomo” spuntano ombrelloni, sedie a sdraio, asciugamani. Bagnanti in costume, maschere e pinne invocano un intervento del sindaco Gaetano Manfredi, invitandolo ad affacciarsi alla finestra. Non mancano salvagenti, braccioli gonfiabili, gommoni. Per una tipica giornata di assoluto relax in piazza ci sono anche fornacelle, tavolini, sedie pieghevoli, tende e amache.

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Accompagnato dalla colonna sonora di canzoni tipicamente da vacanze al mare c’è chi dispensa granite e qualche bicchiere di vino fresco. I comitati già domenica avevano lanciato un simbolico assalto agli stabilimenti privati e chiesto un incontro all’assessore al Mare, Paolo Mancuso, che però ieri non era disponibile per un problema di salute. Incontro rinviato a martedì prossimo.

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In piazza si incontrano anche due ex 5 stelle: la consigliera regionale Maria Muscarà, anche lei a manifestare in nome della spiaggia gratis, e il consigliere comunale Demetrio Paipais, appena transitato in ” Insieme per il futuro”, che annuncia che i comitati “Gaiola libera” saranno la convocati della commissione mare di cui fa parte nella riunione del 12 luglio.

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Quello della Gaiola è un altro dei punti critici: “Tra divieti, orari, prenotazioni obbligatorie e restrizioni varie, ormai è impossibile raggiungere la spiaggia, se non sei residente lì e non ha la tua discesa privata” accusano gli attivisti. Il problema delle concessioni ai privati si intreccia con il problema del ” caro spiaggia”: per un ombrellone e due lettini si pagano oltre 30 euro al giorno. Prezzi proibitivi per le famiglie.

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“L’assessore Mancuso e il sindaco Gaetano Manfredi incontrino i comitati e i cittadini e revochino il provvedimento sul numero chiuso che istituzionalizza l’esclusione dei cittadini più poveri – rilancia “Mare libero e gratuito” – il problema del sovraffollamento delle spiagge pubbliche si risolve allargandole, non riducendo ulteriormente il diritto dei propri concittadini. Siano immediatamente rimossi cancelli e ostacoli privati che ovunque impediscono abusivamente l’accesso al mare nelle varie discese e lidi, accesso comunque previsto dalla legge”. I manifestanti premono anche il “ritiro progressivo delle concessioni ai privati e per la bonifica delle spiagge inquinate. Da Bagnoli a Posillipo fino a Napoli Est vogliamo l’accesso al mare. I napoletani rivogliono il loro mare, le concessioni eterne ai lidi sono già state ritenute illegittime dalla Corte europea”.

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