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No alla “concorrenza al ribasso”: confermato per oggi lo stop dei taxi, mentre c’è ancora un margine di revoca per domani, dal momento che sia le organizzazioni di categoria che la viceministra Teresa Bellanova, che sta conducendo le trattave, si dichiarano disposti a tornare al tavolo. Rispetto alla protesta di oggi il fronte delle oltre quindici sigle conta comunque una defezione, quella della Uiltrasporti, che giudica “incomprensibile la scelta di mantenere lo sciopero programmato nel settore taxi”, e dunque lo revoca. Mentre un comunicato congiunto di Confartigianato, Csa Casartigiani, Cna Fita, Legacoop Produzione e Servizi e Confcooperative Lavoro e Servizi spiega che “purtroppo visto lo scarso tempo a disposizione per differire la manifestazione del 5 luglio a Roma, non ci è stato possibile aderire a questa richiesta”, pur apprezzando la proposta della viceministra Teresa Bellanova di “apertura immediata di un tavolo da lei presieduto per conto del governo”, con l’obiettivo di riscrivere il contestatissimo articolo 10 del Ddl Concorrenza.
Taxi, dalla Lega alla fronda Pd: il flirt dei partiti contro la liberalizzazione
di
Flavio Bini
Adeguamento dell’offerta su applicazioni web
La norma prevede “l’adeguamento dell’offerta di servizi alle forme di mobilità che si svolgono mediante applicazioni web che utilizzano piattarforme tecnologiche per l’interconnessione dei passeggeri e dei conducenti”, “la promozione della concorrenza, anche in sede di conferimento delle licenze, al fine di stimolare standard qualitativi più elevati”. Norme che le sigle che raggruppano i circa 40 mila tassisti italiani temono possano aprire la strada a una forma di dittatura al ribasso da parte delle piattaforme online, facendo diventare i tassisti degli autisti a chiamata, costretti ad accettare condizioni svantaggiose e contrarie ai regolamenti e alle tariffe concordate in sede locale. “Noi siamo un mercato regolato – spiega Alessandro Nordio, responsabile di Confartigianato Taxi – e in quest’ambito non si può parlare di concorrenza, ma di trasparenza e professionalità. Noi non siamo contrari alle piattaforme, purché però rispettino le norme regionali e comunali, nell’ambito delle quali ci sono anche condizioni vantaggiose per l’utenza, come le tariffe agevolate per gli anziani. Sia chiaro, noi non diciamo no alla tecnologia, ma alla concorrenza al ribasso. Sarebbe come dare la possibilità a una piattaforma di intermediare sul biglietto dell’autobus”. Con un certo rammarico, i sindacati dei tassisti ribadiscono di aver “apprezzato molto l’atteggiamento propositivo del governo”, “se pur giunto all’ultimo momento. – sottolinea però Nordio – Ci è dispiaciuto molto non avere avuto la stessa possibilità di discutere in questi mesi, a partire dal 4 novembre, quando è stato presentato il disegno di legge. Siamo disponibili all’apertura del tavolo permanente proposta dal viceministro, ma ormai è impossibile differire lo sciopero, almeno per martedì. Non si può più farlo alle sette di sera del giorno prima”.
“Abbiamo manifestato la disponibilità a riscrivere l’articolo 10 senza però stravolgere l’impianto del Ddl”, conferma la viceministra Bellanova, ribadendo l’intenzione di aprire un “Tavolo permanente del settore, con l’affidamento reciproco e l’obiettivo di calendarizzare mensilmente gli incontri per l’attuazione della Legge delega”.
La Manifestazione da piazza Venezia
La manifestazione partirà dunque come previsto oggi alle 10 da piazza della Repubblica, con destinazione piazza Venezia, dove sono previsti gli interventi delle varie sigle dei taxi. Tuttavia le organizzazioni, confermando lo sciopero, auspicano “una tempestiva riconvocazione del tavolo finalizzata a proseguire il confronto nel merito”. Mentre al contrario la Uiltrasporti, accettando la richiesta della viceministra Bellanova di revocare invece la protesta, si dichiara però pronta a riprendere la mobilitazione in qualunque momento “se non ci saranno risposte concrete”.