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“Stanno riaprendo i reparti Covid negli ospedali, ma secondo me non dovrebbero. I ‘lazzaretti’ o i ‘ghetti’ Covid non sono una buona cosa, è un errore clamoroso buttare tutti insieme in un unico reparto chi ha un ictus, un femore rotto, un infarto, solo perché positivi. Questa infezione va gestita come facevamo con altri virus prima del Covid. Serve un cambio di strategia di fronte ad una infezione che è molto diversa rispetto ai 2 anni passati. Siamo lenti nel saperci adattare”. Lo afferma Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, commentando i 132mila nuovi casi Covid registrati ieri in Italia
“Dobbiamo fare i conti oggi e domani con le fiammate del Covid che porteranno ad un aumento dei casi – sottolinea l’esperto – Dopo di che, se l’incremento è come quello che stiamo vivendo, che porta poca gente in ospedale con la polmonite – rimarca l’infettivologo – dovremmo pensare che è arrivato il momento di fermare il bollettino quotidiano dei casi e dei decessi. Ma vedo che nessuno si vuole assumere questa responsabilità. In Francia hanno 200mila contagi al giorno, l’incremento c’è stato in Germania e in Spagna, ma solo in Italia c’è questo allarmismo”.
Le varianti
La nuova sottovariante Ba.2.75 secondo l’infettivolo “sembra l’inizio di un nuovo problema perché il numero di mutazioni che colpiscono questa nuova variante è impressionate. E’ un virus molto mutato e questo porterà ad una aumento importante della contagiosità e non è un fatto positivo perché vorrà dire avere indice R0 che rischia di essere oltre 20. Potrebbe essere più contagioso del virus respiratorio più pericoloso. Però è difficile prevedere a tavolino, in laboratorio e sulla base di questi dati, la pericolosità di Ba.2.75. Le 45 mutazioni in comune con la Ba.2 e poi altre 15 diverse, quindi circa 60 in totale, fanno pensare che possa essere in grado di eludere le difese immunitarie dei vaccini e quelle naturali. Ma fino ad oggi tutte le mutazione delle varianti non hanno dato forme più gravi di Covid”.
La sanità
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