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Il virus West Nile ha fatto altre due vittime. Una in Veneto, in provincia di Padova. Ieri sera all’ospedale di Schiavonia è deceduto un anziano di 77 anni, residente in provincia, affetto da più patologie, ricoverato con un’encefalite causata dal virus trasmesso dalle zanzare. L’altro di 88 anni a Copparo nel Ferrarese, è morto all’ospedale di Cona “per una grave forma di encefalite che, come confermato dalle indagini di laboratorio, è riconducibile al virus West Nile”.
Attualmente il quadro delle encefaliti comprende il paziente deceduto la scorsa settimana a Piove di Sacco (Padova), uno ricoverato sempre a Piove di Sacco in terapia intensiva, confermato positivo alla West Nile, un terzo nell’Azienda Ospedaliera a Padova.
Due casi di positività sono stati notificati ieri anche in Piemonte, uno in provincia di Novara e uno in quella di Vercelli. Quest’ultimo sta meglio ed è pronto a essere dimesso.
In Veneto, la Regione più colpita, le prime zanzare positive al virus sono state trovate a inizio giugno. L’attività di monitoraggio ha evidenziato anche la presenza di due soggetti asintomatici donatori di sangue, positivi al West Nile.
Solo due persone su dieci, fra quelle infette, mostrano il sintomo della febbre. Una su cento si ammala di meningite o encefalite. Le condizioni più gravi si verificano in genere negli anziani. L’unica difesa consiste nel non farsi pungere, tramite disinfestazioni o zanzariere.
Anche i cavalli possono essere contagiati. Sempre in Veneto ci sono due esemplari con sindromi neurologiche. In Emilia Romagna, e anche a Bologna, sono state catturate delle zanzare con il virus. Il West Nile non si trasmette da uomo a uomo, ma solo attraverso la puntura delle zanzare della specie Culex, quella tradizionalmente presenti in Italia.