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Le alleanze, nell’area di centrosinistra, sono ancora un rebus, non è chiaro se ci sarà un’intesa elettorale tra Pd e Italia Viva, ma intanto Matteo Renzi si muove sul piano dei simboli. Lancia il suo “rassemblement di centro” e presenta anche il logo: un tondo con una grande R rovesciata. Il fondale è blu, la R ha una gamba lunga verde, quella corta blu e la parte curva in bianco. Subito sotto, sempre in blu, la scritta ‘Renzi’ e ancora sotto, in caratteri più piccoli, ‘Italiaviva’ in celeste.
Al Tg1 propone un “rassemblement di centro con chi ci sta, alternativo al centrodestra in vista delle elezioni”. Riuscirete a superare i tanti veti incrociati per realizzare questa coalizione? “O lo fai adesso, o non lo fai più…”, ha tagliato corto: “L’idea di superare i veti incrociati è fondamentale. Per tanti anni ci hanno raccontato che andavano bene i populisti, erano simpatici e la loro vittoria è stato il trionfo degli incompetenti. oggi qual è il rischio? Che l’Italia, che ha un debito altissimo, rischia tra ottobre e novembre, di essere la vittima predestinata dei grandi problemi internazionali. C’è una parte d’Italia che dice: mettiamo al centro quelli che sanno fare le cose e io penso che nel centro ci siano delle persone che possono essere di buon senso. Tutti fanno slogan, ecco, il Polo del buon senso è quel che serve all’Italia contro chi ha mandato a casa Draghi”.
Al momento, in casa Pd, Renzi non sembra ospite gradito: alcuni ritengono che i “pro” di un patto con lui siano meno dei “contro”. Ma questo è il momento delle grandi manovre, dopo lo shock della caduta di Draghi, e la storia è ancora tutta da scrivere.