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L’onda lunga degli effetti della crisi del governo di Mario Draghi continua a scuotere il centrodestra anche in Lombardia. Dopo le critiche di Letizia Moratti e l’addio a Forza Italia della ministra Mariastella Gelmini, anche l’assessore regionale alla Casa Alessandro Mattinzoli, vicino alla titolare degli Affari regionali nel governo Draghi, lascia il partito di Silvio Berlusconi. Abbandonano il Cavaliere anche la deputata e coordinatrice provinciale mantovana Annalisa Baroni, (“non c’è spazio per i moderati”) e la veterana Giusy Versace (“Forza Italia ha tradito i miei valori”), che era stata eletta nel 2018 nel collegio di Varese.
Mattinzoli, invece, rimette la sua delega di assessore nelle mani del governatore Attilio Fontana, che la riassegna ad Alan Rizzi, ed ammette: “Non riconosco più la Forza Italia che ho conosciuto. Stimo Gelmini, ma il tema non è seguire Gelmini. È che in questo momento condivido pienamente con lei la scelta”. Subito dopo Mattinzoli spiega le ragioni della sua decisione. “Con una pandemia che torna ad essere aggressiva, con la crisi economica, energetica e idrica facciamo cadere un governo autorevole a guida Draghi per sostituirlo con chi? Draghi era la persona più autorevole per guidare l’Italia”. Quindi arriva l’affondo del componente della giunta lombarda più vicino alla ministra Gelmini: “La forza della coalizione di centrodestra non è mai stata il pensiero comune, ma al contrario è la differenza tra i partiti. Forza Italia si sta appiattendo al pensiero della Lega”.
Fontana incassa la scelta del suo assessore, inizialmente fa sapere di riservarsi “di effettuare le necessarie verifiche e comunicare in tempi brevi eventuali decisioni in merito”. Quindi nomina nuovo assessore lombardo alla Casa Alan Rizzi, berlusconiano vicino a Salvini, che lascia il posto di sottosegretario regionale ai Rapporti con le delegazioni internazionali a Gabriele Barucco, l’unico forzista rimasto nell’area dell’ex coordinatore regionale Massimiliano Salini, che avrebbe perso il posto di consigliere regionale con il ritorno in aula di Mattinzoli. Per la poltrona di assessore in precedenza erano circolati anche i nomi di Simona Tironi e Claudia Carzieri. Entrambe bresciane. La prima potrebbe aver pagato un “like” su un post di Gelmini.
Che la giunta Fontana navighi in acque agitate lo si percepisce anche dai rapporti non idilliaci tra Fontana e la sua vice Letizia Moratti. Determinata più che mai a correre per la guida della Lombardia nel 2023. È saltata la conferenza stampa sulla quarta dose delle vaccinazioni con Fontana, Moratti e Guido Bertolaso, che era stata prima annunciata e poi annullata. Ufficialmente, perché da ieri sono scattate le regole della par condicio, ma in realtà pare per un’ennesima sovrapposizione tra gli impegni dell’agenda del governatore rispetto a quelli della sua vice.
È in questo scenario che la Buona destra con Vittorio Tozzini rilancia la candidatura di Letizia Moratti “contro il virus sovranista” e ribadisce l’appoggio “al patto repubblicano che a livello nazionale raccoglie attorno a Carlo Calenda“. Mentre questa sera a villa Rocchetta è in programma l’assemblea regionale di Italia al centro con Guido Della Frera.
Nel fronte del centrosinistra, dopo l’altolà del leader del Pd Enrico Letta al “campo largo” con il Movimento Cinque stelle, il partito di Giuseppe Conte manda un avvertimento. “Se il Pd ha deciso di sfilarsi, il M5S è pronto a proseguire il lavoro intrapreso insieme agli altri partiti”, dichiarano all’unisono i consiglieri regionali grillini Dario Violi e Nicola Di Marco, che definiscono “sorprendenti” le dichiarazioni del dem Pietro Bussolati che sempre ieri ha sostenuto che i Cinque stelle “con la scelta di essere stati una delle cause con Lega e Forza Italia della caduta del governo Draghi si sono messi al di fuori dell’alleanza”. Secondo i grillini, infatti, si tratterebbe di affermazioni “in contraddizione con quanto dichiarato domenica dal segretario regionale dello stesso Pd” Vinicio Peluffo, che rischiano di “compromettere il lavoro di molte forze politiche”