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Il programma lo pubblicheranno nei prossimi giorni. Nel frattempo, la cosiddetta alleanza-cocomero – frutto del matrimonio tra Sinistra italiana ed Europa Verde – presenta il simbolo con il quale andrà alle elezioni il prossimo 25 settembre. Con chi correranno, i rosso-verdi, è ancora difficile da dire. La crisi di governo ha sfasciato il campo largo all’interno del quale il nuovo soggetto intendeva collocarsi prima che il collasso dell’esecutivo cambiasse tutte le carte in tavola. “Lavoreremo assieme affinché si possa recuperare un rapporto anche con il Movimento 5 stelle”, dice Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde. “Abbiamo necessità – continua – di costruire un fronte democratico, perché dall’altra parte c’è un polo sovranista che non fa questioni di principio”.
Sul prato di Villa Borghese (location scelta per la presentazione del nuovo simbolo) ci sono anche il segretario di Si Nicola Fratoianni ed Eleonora Evi, portavoce insieme a Bonelli di Europa Verde. L’obiettivo dell’alleanza è quello di fondere le battaglie climatiche con quelle per la giustizia sociale: energia rinnovabili, salario minimo e diminuzione dell’orario di lavoro. Punti che si distanziano notevolmente dal programma presentato da Carla Calenda, altro papabile alleato del Pd alle prossime elezioni. Il leader di Azione, infatti, intende puntare su gas e nucleare per portare a termine la transizione ecologica. Per non parlare del ridimensionamento del reddito di cittadinanza, altro cavallo di battaglia dell’ex ministro dello Sviluppo economico.
“Si tratta di un programma con cui non abbiamo nulla a che vedere”, dice Fratoianni a margine della presentazione. Il problema, però, non è solo di tipo programmatico. Tra i rosso-verdi c’è un certo nervosismo per le parole pronunciate nei giorni scorsi dal leader di Azione. “Frattaglie di sinistra”, così Calenda aveva etichettato Bonelli e Fratoianni, chiudendo ad ogni ipotesi di alleanza. Dichiarazioni, quelle rilasciate dal frontman centrista, che non hanno fatto altro che provocare la reazione uguale e contraria dei diretti interessati. “A Carlo Calenda, che oggi si è candidato premier, voglio dire una cosa: evita di fare sciocchezze”, ha detto Bonelli. “Questa modalità non fa bene e lo dico per lui. Inizio a volergli bene e mi sento di dargli consigli fraterni”, ha concluso ironico.
Verso il centro di Calenda, fanno sapere da Europa Verde, non c’è nessun veto. I problemi, semmai, sono di tipo programmatico. A tutto ciò, però, si aggiunge il fatto che di recente Enrico Letta abbia deciso di aprire ad Azione e, soprattutto, agli ex di Forza Italia usciti dal partito in protesta con la fine del governo cavalcata dai vertici azzurri. “Non farò strada con Gelmini e Brunetta, a prescindere”, ha tagliato corto Fratoianni durante la presentazione. “Non mi troverà mai nessuno sulla stessa strada di chi da ministro insultava un lavoratore, di chi ha tagliato in modo impressionante i finanziamenti alla scuola pubblica. Nessuno mi troverà mai lì perché non avrò mai un programma comune con chi sostiene queste cose, non lo potrei mai avere in nessuna modalità”.
Strada in salita, dunque. Anche perché ora l’obiettivo dell’alleanza-cocomero è quello di ricomporre l’asse tra M5S e Pd. Come? “Faremo da pontieri”, assicura Bonelli. Fatto sta che ora il Movimento rimasto orfano del grande alleato sta corteggiando i rosso-verdi con il fine di staccarli da un Pd che – come dimostrano le aperture di Letta – potrebbe sbilanciarsi verso il centro. Del resto un solo voto in più potrebbe essere determinante in sistema per buona parte maggioritario (un terzo dei seggi totali). L’ultimo sondaggio targato BiDiMedia attesta la nuova alleanza intorno al 4,5 per cento.
