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ROMA – Il dado l’ha tratto il sindaco di Campi Bisenzio, Emiliano Fossi che si è dimesso per candidarsi nelle liste del Pd. Nella cittadina fiorentina di quasi 50 mila abitanti, nel collegio che include Piana fiorentina, Fossi ha deciso di giocarsela: “È stata una decisione sofferta e repentina, come la caduta del governo del resto”. Ieri, ultimo giorno utile, ha deciso. Il Comune sarà commissariato, come la legge prevede, e poi si andrà al voto.
Una responsabilità che i sindaci di centrosinistra non si sono presi. Chiamati dal segretario dem, Enrico Letta a impegnarsi nelle elezioni del 25 settembre, hanno risposto: ci siamo, ma non lasciamo i nostri Comuni a un commissario, quindi non ci mettiamo in lista, non ci candidiamo. Faranno campagna elettorale, e presenteranno lunedì un documento a Letta con le cinque priorità. “Il polso delle richieste dei cittadini l’abbiamo: la sinistra di prossimità è espressa dai sindaci di centrosinistra che sono circa il 70% dei sindaci”, spiega Matteo Ricci, primo cittadino di Pesaro, presidente di Ali (Autonomie locali) e coordinatore dei sindaci dem. Rincara Matteo Biffoni, sindaco piddì di Prato e presidente di Anci-Toscana: “Abbiamo la piccola presunzione di essere in grado di indicare quali sono i temi di cui gli italiani vogliono discutere”.
Ecco perciò, nella ressa e nell’incertezza delle candidature, con nomi che si rincorrono, il gruppo dei sindaci di centrosinistra c’è. Nelle file del Pd dovrebbero infatti presentarsi alcuni ex sindaci: Stefania Bonaldi, ex sindaca di Crema; Achille Variati, ex primo cittadino di Vicenza ed ex sottosegretario (“Se mi chiamerà Letta, ci penserò”), Andrea Gnassi, ex sindaco di Rimini.
I sindaci dei Comuni sotto i 20 mila abitanti
Molti sono poi i sindaci dei Comuni sotto i 20 mila abitanti, per i quali non vale la norma della decadenza anticipata. E quindi correrà il primo cittadino di Montalcino, nel senese, Silvio Franceschelli (che ha lasciato l’incarico di presidente di Provincia) e dice: “Mi metto a disposizione. È un momento delicatissimo della nostra storia politica, in cui si impone il dovere di tutti di scendere in campo e mettersi a disposizione”.
Sempre per la serie sindaci che non decadono, tra i candidati nelle liste dem ci saranno Valentina Cuppi, sindaca di Marzabotto e presidente del Pd; Valentina Ghio, prima cittadina di Sestri Levante e segretaria ligure dem. Tra gli altri nomi che circolano quello di Maria Rosa Pavanello, ex sindaco di Mirano; di Linda Tomasinsig, sindaca di Gradisca d’Isonzo.
Valentina Cuppi, sindaca di Marzabotto e presidente del Pd
La lista di Federico Pizzarotti
Ed è proprio dai sindaci che prende le mosse una delle novità politiche del campo aperto del centrosinistra: la lista di Federico Pizzarotti. Si chiama “Lista civica nazionale-L ‘Italia c’è”. Pizzarotti, ex grillino, ex sindaco di Parma, non ha aspettato il sindaco di Milano Beppe Sala (né l’ex grillino Luigi Di Maio) che pensano a loro volta di coinvolgere le forze civiche cominciando dai primi cittadini in un progetto politico di centrosinistra. Ha lanciato la lista civica nazionale con lo slogan “Partiamo, impegniamoci in prima persona. Si sta parlando tanto di una lista civica nazionale che impegni sindaci, amministratori locali, associazioni e promotori dei più vivaci e liberi progetti del territorio. Se poi, Sala-Di Maio decideranno, possibile il tandem.
E intanto nelle sue file di Pizzarotti potrebbero esserci l’ex sindaco di Cuneo, Federico Borgna; Michele Abbaticchio ex primo cittadino di Bitonto; Jacopo Massaro, ex sindaco di Belluno.