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“In Italia ormai i cittadini sono esclusi dalla vita politica. Niente referendum, niente legge di iniziativa popolare, anche sulle elezioni di fatto possono presentarsi solo coloro che sono già presenti in Parlamento”. Con queste parole il tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, Marco Cappato, ha lanciato il simbolo della lista “Democrazia e Referendum” per “difendere i diritti civili e politici dei cittadini”. Un progetto tenuto a battesimo dall’ex europarlamentare e attivista per i diritti civili e da Virginia Fiume, co-presidente dell’associazione Eumans.
Nel corso della conferenza stampa online è stato anche rinnovato l’appello al governo per raccogliere attraverso lo spid le 60mila firme necessarie per presentarsi alle elezioni. “La mancata possibilità di ricorrere a firme digitali rappresenterebbe una grave discriminazione a favore di quei simboli già presenti in Parlamento”, ha aggiunto Cappato, “a solo tre settimane dal deposito delle liste”.
Secondo Cappato, “di fronte al fatto che le firme andrebbero raccolte non solo sulle liste di candidati al proporzionale, ma anche sui candidati maggioritari di una eventuale coalizione, è evidente che l’unico modo per consentire a chi non è già rappresentato in Parlamento di presentarsi alle elezioni alleandosi con altri partiti è di eliminare l’obbligo di raccolta delle firme”.
Virginia Fiume, in sciopero della fame da mercoledì “per sostenere la richiesta al Presidente del Consiglio di autorizzare la sottoscrizione telematica delle liste per le elezioni”, ha reso noto di “non aver ricevuto alcuna risposta o contatto da parte da Palazzo Chigi”. “Ringrazio le sei persone che si sono unite allo sciopero della fame: Antonio Di Maio, Giovanna Addonizio, Raffaele Sibilio, Laura Di Napoli, Samuele Marco Degradi, Norberto Guerriero, e le oltre 3000 persone che hanno aderito all’appello”, ha aggiunto.
Il simbolo presenta la scritta ‘Referendum e Democrazia’, su un cerchio di colore rosa nella metà superiore e azzurro nella metà inferiore. “Sarà una lista manifesto di candidate e candidati che non intendono subire passivamente l’ulteriore violenta chiusura degli spazi di partecipazione democratica in Italia”, ha concluso Cappato.