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Dopo il niet di Beppe Grillo alle proroghe al secondo mandato, per l’avvocato Lorenzo Borré salta anche Virginia Raggi che non potrà candidarsi in Parlamento. Secondo il legale che ha guidato tutte le cause contro i vertici del M5S, per l’ex prima cittadina non ci sono speranze: Raggi è stata prima consigliera di opposizione, poi sindaca e ora di nuovo consigliera di opposizione. Le elezioni Politiche e dunque la sua candidatura avverrebbero nel corso di questo terzo mandato ma Raggi è stata comunque già eletta tre volte.
“Raggi ha già fatto tre mandati e se prendiamo per buono il mandato zero votato nel luglio 2020 siamo a due mandati per l’ex sindaca”, dice Borré all’Adnkronos. Dunque, gameover. Anche perché “la consultazione che sancì il cosiddetto mandato zero – dice ancora l’avvocato – non è mai stato recepito dal codice etico, quindi, di fatto, prevale la cogenza del codice etico che preclude di candidarsi in Parlamento a chi ha rivestito due o più mandati da consigliere comunale. Questo vale tanto più per Raggi, che ha rivestito il ruolo di sindaco. Ricordiamo infatti che la regola del doppio mandato fu voluta da Grillo e Casaleggio proprio per evitare concentrazioni di potere”.
Neanche appellarsi al caso di Giancarlo Cancelleri (che dalla Regione Sicilia è andato a fare il sottosegretario di governo) servirebbe: “Il lodo Cancelleri – dice Borré – non fa giurisprudenza, perché ha lasciato per un mandato non elettivo, è stato nominato”, come Giuseppe Conte nel ruolo di premier, per intenderci.