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Una coalizione ancora da definire per il centrosinistra. La distribuzione territoriale dei seggi tra partiti per il centrodestra. E ancora: gli uscenti che non mollano, tranne poche eccezioni. E il nuovo che non riesce ad avanzare perché il taglio dei parlamentari ha ristretto i margini di manovra. La presentazione delle liste in vista delle elezioni politiche del 25 settembre è il 22 agosto, ma i rami provinciali dei partiti manderanno a breve ai rispettivi vertici nazionali l’elenco di chi vorrebbero a Roma. Nel Pd, prima di fare i conti sui collegi, si aspetta di sciogliere il nodo Calenda, oltre che di capire esattamente i confini della coalizione del centrosinistra.
Senza l’alleanza 16 seggi in meno al centrosinistra. Perché la Carta è a rischio
di
Giovanna Casadio
Tra le new entry che puntano al Parlamento, ci sono l’assessore in Comune a Milano Pierfrancesco Maran, campione di preferenze alle ultime elezioni e sponsorizzato in blocco da tutti i dem della giunta e del Consiglio: la scorsa settimana è stata inviata una lettera firmata da tutti proprio per chiedere che qualche “paracadutato” da Roma non abbia la meglio su un candidato milanese espressione dell’attuale consiliatura, proprio come Maran. Tra i papabilissimi si conta anche la segretaria metropolitana Silvia Roggiani, molto stimata da Enrico Letta che le ha appena affidato la guida dei 100 mila volontari dem a caccia di voti in giro per l’Italia. I Giovani democratici puntano sul loro segretario metropolitano Paolo Romano, classe 1996, assessore del Municipio 8. Altri nomi di cui si parla, con poca probabilità di finire in lista, sono quelli di Beatrice Uguccioni e Diana De Marchi. Tra gli uscenti è disposta a liberare un posto una veterana come Barbara Pollastrini, ex ministra e alla Camera dal 2001, mentre cercano la riconferma Lia Quartapelle, Franco Mirabelli, Emanuele Fiano, Simona Malpezzi.
Per la Lega c’è ovviamente Matteo Salvini, con i suoi fedelissimi Igor Iezzi e Alessandro Morelli. Un posto si conserva anche per le due deputate uscite da Forza Italia Laura Ravetto e Federica Zanella. A livello lombardo, poi, tra le riconferme, dovrebbero esserci ad esempio il ministro Massimo Garavaglia e il segretario federale della Lega giovani Luca Toccalini.
Per Fratelli d’Italia mirano a restare i senatori Ignazio La Russa e Daniela Santanché e la deputata Paola Frassinetti, con il coordinatore milanese Stefano Maullu come nuovo ingresso. Il partito di Giorgia Meloni, rispetto alle politiche del 2018, punta ad avere più candidati, visti i numeri dei sondaggi nazionali e visto l’ultimo accordo della coalizione di centrodestra sulla spartizione dei collegi uninominali: ma anche qui vale la regola del bilancino per la distribuzione delle candidature a livello territoriale. E ancora, da questo punto di vista, non sono arrivate indicazioni chiare.
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di
Federica Venni
Per Forza Italia ci sarà sicuramente Silvio Berlusconi candidato al Senato a Milano, mentre tra i nuovi ingressi potrebbero saltare fuori l’ex titolare regionale della Sanità Giulio Gallera e il consigliere comunale Marco Bestetti. A dire addio al parlamento è invece Adriano Galliani.
Un altro uscente lombardo che non sarà in partita, il 25 settembre è Stefano Buffagni, per il limite dei Cinque Stelle, senza deroghe, al secondo mandato.
Alcuni partiti stanno inviando alle segreterie nazionali le liste con i candidati in ordine di preferenza, altri stanno persino dividendo i collegi in categorie: sicuri, in bilico, perdenti. Nomi a parte, il labor limae sugli elenchi è frenetico. Perché – il pensiero è bipartisan – “con il taglio dei parlamentari e i collegi diversi sia alla Camera che al Senato far quadrare i conti è un macello”.