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La cosiddetta frammentazione di Android non riguarda purtroppo solo la distribuzione del sistema operativo, ma anche alcuni aspetti software cruciali, come il comparto fotografico. Le app di terze parti infatti (come WhatsApp per esempio) in Android hanno sempre avuto difficoltà ad accedere a tutte le risorse hardware del comparto fotografico degli smartphone, come ad esempio sensori secondari grandangolari.
Google ha cercato di mettere una pezza a questa situazione due anni fa, introducendo la libreria di supporto Jetpack, all’interno della quale sono state incluse le API CameraX che dovrebbero fare da ponte con le API Camera2 e semplificare il supporto per l’hardware della fotocamera del telefono all’interno di app di terze parti.
La nuova libreria era stata vista come la soluzione definitiva, ma come sempre nel mondo Android la realtà è più complicata delle speranze, e infatti l’implementazione di entrambe le risorse non è obbligatoria da parte dei produttori, che ovviamente spesso e volentieri si evitano del lavoro in più.
Ma cosa succede se uno di questi produttori è Google stessa, che dovrebbe quantomeno dare il buon esempio sul rispetto degli standard da lei stessa introdotti? A rivelare l’assurdità della situazione, è stato lo sviluppatore Zachary Wander su Twitter con la sua app che rivela il supporto delle estensioni CameraX, come bokeh e HDR, sul telefono. In questi screeenshot Zachary mostra come nel nuovo Google Pixel 6a (qui trovate la nostra recensione) le estensioni non siano supportate da tutti i sensori fotografici.
La situazione è ancora più surreale se si analizza con la stessa app uno smartphone Samsung, che invece offre, unico esempio tra i produttori, il pieno supporto alle librerie, e conferma l’ottimo lavoro sul fronte software e degli aggiornamenti fatto negli ultimi anni (per altri smartphone come Oneplus 10 Pro si ha invece una via di mezzo).
Nella vicenda è intervenuto anche il noto Mishaal Rahman di Esper.io pubblicando la documentazione di Google, in cui si vede chiaramente che nessun telefono Pixel supporta correttamente le estensioni CameraX. Il fatto che Google stessa sia riluttante a garantire che le fotocamere dei suoi telefoni siano conformi ai propri standard è, per dirla in modo edulcorato, di cattivo auspicio per il supporto delle app per fotocamere di terze parti su Android.
Qui sotto potete vedere alcuni screenshot su Samsung Galaxy S22 Ultra (a sinistra) e Pixel 6 Pro (a destra), che mostrano come molte estensioni non supportino la libreria CameraX. Google al momento non ha ancora commentato la notizia.