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Se pure alla fine i rossoverdi troveranno un accordo con il Pd, gli iscritti di Sinistra Italiana – il secondo soggetto promotore dell’Alleanza verdi sinistra – dovranno vidimarlo (o meno) con una votazione.
Questa notte c’è stata una segreteria del partito e alla fine il segretario nazionale Nicola Fratoianni ha confermato che, come previsto dallo Statuto di Si, verrà data la possibilità ai 3 mila tesserati circa di esprimersi. Questo pomeriggio sono previste nuove riunioni, stavolta con i segreteri regionali e con quelli delle aree metropolitane. La base di Sinistra Italiana vive giornate di grande difficoltà: non solo perché l’agenda Draghi sembra diventata la stella polare del centrosinistra (e Si è stata all’opposizione del governo) ma anche perché i termini e i contenuti dell’accordo tra Enrico Letta e Carlo Calenda – oltre ai toni poco concilianti del secondo – sono considerati indigeribili.
La votazione potrebbe tenersi questo fine settimana, dev’essere ancora fissata. Domenica e lunedì scorsi Si aveva riunito la propria assemblea nazionale. C’erano stati 80 interventi, due giorni di dibattito che alla fine avevano fatto prevalere – non di moltissimo, con il 65 per cento – la ‘mozione’ Fratoianni, cioè il mandato a trattare per chiudere un accordo con Pd e centristi. Con qualche difficoltà anche Nichi Vendola e Luciana Castellina, ‘genitori’ nobili di Si, avevano sostenuto il mandato a Fratoianni.
I contrari all’accordo con il Pd e Azione confidano in una coalizione con i 5 Stelle. In un documento firmato da 300 militanti di Si, si chiede alla dirigenza – vista la fine del fronte progressista seguita alla caduta del governo – di impegnarsi “a promuovere un confronto pubblico con tutti i soggetti politici nazionali (a partire, ma non solo, dai nostri alleati di Europa Verde e dal M5S) e locali (le tante esperienze civiche e la sinistra sociale), per superare le diffidenze e promuovere un polo effettivamente alternativo alla destre e distinto dal centro liberale”. Sul piano programmatico, infatti, le affinità tra Si e M5S sono maggiori rispetto a quelle con il centrosinistra ‘azionista’.
Di sicuro il voto degli iscritti di Sinistra Italiana aumenta il livello di difficoltà nella composizione larga del centrosinistra.