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Oltre dieci centimetri di pioggia caduti in un’ora. Una autentica “bomba d’acqua” ha investito ieri sera parte della val di Fassa, in Trentino, provocando smottamenti e l’esondazione di alcuni corsi d’acqua. Una situazione che ha costretto la protezione civile ad evacuare oltre duecento persone: un gruppo di residenti di Vigo di Fassa e Pera e circa 150 turisti ospiti di due strutture ricettive di Pozza, dove si sono verificati numerosi cedimenti del terreno. Un evento che si è verificato a poche ore di distanza dalla visita in valle di Fabrizio Curcio, capo della protezione civile nazionale, presente ieri a Canazei ad un mese di distanza dalla tragedia della Marmolada.
Val di Fassa
Il picco del nubifragio, per altro annunciato con un avviso di “allerta gialla”, lo si è avuto tra le 18.30 e le 19.30, quando le stazioni di rilevamento meteo hanno registrato fino a 108 millimetri di pioggia caduti a Pozza di Fassa. A Mazzin di Fassa e in località Fontanazzo è stato necessario chiudere la strada statale a causa dell’esondazione dei corsi d’acqua della zona, analoga sorte è toccata alla strada del Gardeccia, interdetta al transito a causa di alcuni cedimenti.
Abitazioni evacuate a Pera di Fassa ma i residenti sono stati fatti rientrare
Nel corso della serata la protezione civile ha deciso di disporre l’evacuazione di residenti e turisti per le situazioni di pericolo create dalle violente precipitazioni. La situazione più difficile è stata rilevata a Pera di Fassa, dove un masso incombe sulle abitazioni: qui una quarantina di persone sono state fatte sgomberare e solo oggi, dopo una valutazione dei geologi anche con l’ausilio dei droni, è stato dato il via libera al rientro per gran parte (restano fuori casa, in via precauzionale, cinque residenti, tutti dello stesso edificio). A Vigo di Fassa venti le persone evacuate e in attesa del via libera della protezione civile per fare rientro nelle abitazioni. Sono in attesa anche i 150 turisti che ieri sera hanno dovuto lasciare i due alberghi di Pozza minacciati dai cedimenti del terreno in destra orografica. Tutti le persone costrette a trascorrere la notte fuori da case e alberghi sono state ospitate in strutture di emergenza allestite dalla protezione civile a Mazzin, Vigo e Pera di Fassa.
Val di Fassa
Viabilità ancora interdetta ma si lavora per riaprire tutte le strade
Sul fronte della viabilità, si sta lavorando per consentire la riapertura della statale all’altezza di Mazzin di Fassa e di Fontanazzo. Il traffico al momento – informa la Provincia autonoma di Trento – viene deviato utilizzando un breve tratto della pista ciclabile. Nelle due località non ci sono stati provvedimenti di sgombero, ma residenti e personale della protezione civile stanno lavorando per liberare strade e seminterrati invasi da acqua e fango.
Val di Fleres
Mille millimetri di pioggia caduti in Alto Adige
Situazione difficile anche in Alto Adige, dove a San Martino in Badia sono caduti dalle 17.20 alle 18.20 cento millimetri di pioggia. Circa mille i vigili del fuoco volontari, di cinquanta corpi, chiamati ad intervenire. Nella zona di Fleres – il bilancio della Provincia di Bolzano – è esondato il torrente Korbbach: il materiale trasportato dal torrente ha coinvolto alcune case ed una stalla. Nella zona di Sorafurcia di Valdaora alcune auto sono state coinvolte da una frana, ma gli occupanti sono riusciti a fuggire prima di essere travolti. In Val Badia è stato evacuato preventivamente un albergo, gli occupanti sono stati alloggiati in altre strutture nella zona di Brunico. A San Vigilio di Marebbe sono stati danneggiati alcuni ponti, mentre nella zona di Rasun-Anterselva, Cengles e in Val Martello sono cadute numerose frane che non hanno creato particolari danni.