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Femminicidio sfiorato nella notte a Soragna (Parma).
Intorno alle 2, al culmine di una lite domestica tra marito e moglie, la donna – 50enne – scappa di casa in auto spaventata.
Il consorte, 60 anni, prende la sua pistola, regolarmente detenuta, e la insegue speronandola varie volte. La donna, impaurita, telefona al 112 e l’operatore la conduce davanti alla caserma dove fa convergere due pattuglie.
Davanti ai militari l’uomo spara alla donna due colpi ferendola, di striscio, a una spalla. Viene arrestato in flagranza per tentato omicidio. Lei è al Maggiore di Parma, in prognosi riservata ma non in pericolo di vita.
Sul posto il personale sanitario del 118, che ha portato la vittima in codice rosso in ospedale a Parma. La donna, a quanto appreso, è stata colpita a una scapola. Pur avendo perso molto sangue, è sempre stata cosciente e non rischia la vita.
Decisivo l’intervento e il sangue freddo dell’operatore radiomobile del 112 che a telefono, durante la fuga della donna, inseguita e speronata dal marito, l’ha rassicurata e alla fine condotta davanti alla caserma, prendendo tempo prezioso per far convergere lì due pattuglie.
Sul posto i militari della squadra radiomobile di Fidenza e i colleghi della stazione di Busseto, in servizio preventivo in area.
Secondo quanto ricostruito, arrivando davanti alla caserma, stremata, la donna è scesa dall’auto, vedendo arrivare i carabinieri.
L’uomo però a quel punto, sentendosi braccato, ha puntato la pistola contro di lei e ha esploso due colpi. Uno solo andato a segno. Pochi secondi dopo era bloccato e in arresto. Non ha puntato l’arma sui militari.
La coppia, italiana, non era nuova a liti domestiche, ma – a quanto riferito – mai nulla di questa entità e non c’era mai stata alcuna denuncia di violenza o aggressione. Lui ha qualche piccolo precedente.
Il 60enne è stato anche denunciato per porto abusivo d’arma perché, pur essendo la pistola regolarmente detenuta, l’uomo non aveva porto d’armi e quindi non avrebbe potuto portarla fuori casa.
Il fascicolo per tentato omicidio è stato aperto dalla pm di turno, sostituto procuratore Silvia Zannini. Il 60enne è in carcere a Parma in attesa dell’udienza di convalida, entro cinque giorni.