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Nei progetti del sindaco Roberto Gualtieri serve (servirà) a portare Roma dall’apparentemente irrisolvibile emergenza rifiuti. Ma il termovalorizzatore sognato dal Campidoglio a trazione dem è diventato qualcosa di più. Non solo un impianto per smaltire l’immondizia. L’inceneritore è materia da campagna elettorale.
In realtà lo era diventato già prima della fine del governo Draghi, quando i 5S lo fecero diventare un casus belli nazionale. Ma, con l’avvicinarsi delle urne, la polemica costruita attorno al gigante da 700 milioni di euro che il Comune vuole piazzare a Santa Palomba – estrema periferia Sud, al confine con Pomezia – ha fatto un salto di qualità. Potere dei social.
Rifiuti Roma, il termovalorizzatore di Gualtieri: le ragioni del “sì” e del “no”
di
Marco Ruffolo
La polemica nasce dalla risposta diGiuseppe Conteal tweet con cui Gualtieri ha lanciato il suo “sì” alla petizione “Un voto per il clima”, l’appello dei climatologi ai partiti lanciato sulle pagine diRepubblica e diGreen&Blue. L’ex premier ha approfittato del cinguettio del suo ex ministro per intervenire: “Caro Roberto, bene apporre una firma ‘per il clima’. È la stessa che metterai per costruire un megainceneritore e diffondere fumi inquinanti qui a Roma?”.
Replica stizzita del primo cittadino: “Caro Giuseppe, capisco che sei in campagna elettorale ma i romani conoscono la situazione disastrosa ereditata da Virginia Raggi. Se non lo sai, abbiamo presentato un articolato piano rifiuti. Ti invito a studiarlo. Buona lettura”.
Fine? Nemmeno per sogno. Il sindaco di Bergamo, il dem Giorgio Gori, si schiera con Gualtieri: “A Bergamo il termovalorizzatore (che non inquina) integra perfettamente la raccolta differenziata arrivata al 77%”. Ecco l’ipersocial Carlo Calenda: “Risposta perfetta. Inoltro a Angelo Bonelli (portavoce dei Verdi, ndr). Gualtieri difende il termovalorizzatore verso Conte – suo ex amato alleato – mentre il suo segretario Enrico Letta fa saltare un accordo con noi (che vogliamo l’impianto) per allearsi con chi non lo vuole. La misura del casino che regna nella sinistra italiana”.
Polemiche a parte, per l’inceneritore si muove Ama. Al primo cda utile, l’8 settembre, la municipalizzata dovrebbe dare il via libero all’acquisto di due terreni a Santa Palomba. Shopping anche per quanto riguarda i dirigenti: ne servono di nuovi per riempire le caselle. Fino a 6, con un costo ipotetico di 1,5 milioni per l’azienda.
Alla fine è sempre un problema di soldi, anche per i dipendenti: è braccio di ferro tra gli operatori (che gridano al “ricatto”) e il dg Andrea Bossola sugli straordinari congelati. Oggi appuntamento con i sindacati per i premi di risultato. Assegnati a chi lavora due domeniche al mese, potrebbero essere versati anche a chi ne lavorerà una