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È arrabbiata Edith Bruck. Di più. È indignata. “Non credo a una sola parola: Giorgia Meloni che abiura il fascismo è solo facciata, una mossa tattica per arrivare alla presidenza del Consiglio”, dice dopo il video della leader di Fratelli d’Italia per la stampa estera. La scrittrice ungherese di famiglia ebrea sopravvissuta ad Auschwitz, l’autrice novantenne che con Il pane perduto ha vinto il Premio Strega Giovani 2021 grazie al voto di una giuria formata da ragazze e ragazzi tra i 16 e i 18 anni, ha da poco concluso l’ultima conferenza via Zoom con un gruppo di studenti: “L’unica cosa che mi dà gioia”.
L’abiura di Meloni al fascismo in tre lingue
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Cosa ha pensato sentendo Meloni condannare “senza ambiguità la soppressione della democrazia e le infami leggi razziali”?“Sono parole vuote che mi fanno rabbrividire. Non c’è niente di vero in questa presa di distanza che arriva a un mese dal voto per rassicurare i mercati e i leader stranieri”.
Solo strategia?“È evidente. Meloni è cresciuta in questo liquido amniotico, queste sono le sue radici. E le radici danno i loro frutti. No, non può cambiare davvero. Basta sentirla parlare: si professa cristiana, madre, patriota. E io posso dire che ho molta paura?”.
Di cosa ha paura?“Mi fa paura il fascismo, mi fa paura questa onda di destra che dilaga in Europa. Mi fanno paura le discriminazioni, l’odio razziale. Se davvero Meloni diventerà premier sarebbe bene cambiare Paese: ma per andare dove, mi chiedo? E se lo chiedono anche i ragazzi con i quali parlo raccogliendo le loro preoccupazioni per il futuro”.
Prima di Meloni anche Gianfranco Fini prese le distanze dal fascismo. Che ricordo ne conserva?“Una scena: Fini in una sala della comunità ebraica che incontra i deportati romani e dà la mano a tutti. Io ero in ultima fila, per non stringergliela sono uscita”.
Stringerebbe la mano a Meloni?“Anche stavolta, se mi trovassi in una situazione difficile come quella, cercherei di non incontrarla, di evitarla. No, non me la sento proprio. E pensare che l’anno scorso avrebbe voluto deporre una corona di fiori al Ghetto di Roma per la commemorazione del rastrellamento del 16 ottobre 1943”.
Ha i numeri per vincere?“Come Salvini, dice quello che la gente vuole sentirsi dire. Cavalca le paure. I migranti? Se sono ucraini, e dunque bianchi, cattolici, belli e simili a noi, vanno bene. Se invece sono africani e arrivano con i barconi dobbiamo chiudere i porti. Razzisti anche nell’accoglienza”.
Se Meloni diventasse premier sarebbero a rischio i diritti civili?“Non penso che lei abbia né la stoffa, né la statura per grandi rivoluzioni. Non so nemmeno quanto durerebbe al governo se eletta”.
Cosa teme allora?“L’onda di destra che si allunga sul mondo: Orban, Le Pen, ma penso anche all’America. Dobbiamo smetterla di compiere sempre lo stesso errore: quello di non guardare fuori da noi. Siamo in uno scenario internazionale, ma ignoriamo quello che accade in Siria, in Afghanistan: semplicemente non ci riguarda, non vogliamo saperlo”.
Perché le destre avanzano?“Perché la storia ci insegna che tutto torna: la guerra, l’odio. E anche perché la storia non la studiamo abbastanza o la studiamo male: su questo impoverimento del pensiero, del linguaggio, conta tantissimo il fatto che la lettura, l’istruzione, non siano una priorità del Paese”.
La sinistra non fa abbastanza?“L’errore originario è stato quello di mandare a casa Mario Draghi. Un errore gravissimo al quale Meloni ha contribuito”.
Anche i Cinque Stelle, però.”Sì. E infatti non mi sembra che Giuseppe Conte si sia dimostrato granché credibile”.
Enrico Letta e il Pd?“Letta mi piace molto, è un signore. Ma non ha voce. La sinistra deve contrapporre un nuovo linguaggio alle urla della destra”.
Usando quali parole?“Posso esagerare con una provocazione? Più becere direi. Bisogna andare nei mercati, parlare la lingua che parla il macellaio, la casalinga. Un vocabolario meno intellettuale ma più vicino a quello che usa la gente, la famosa pancia del Paese. Altrimenti la scena rimane sempre di Salvini e Meloni. Lei si dice cristiana, forse dovrebbe rileggere la Costituzione: perché ci dovrebbe importare? Perché dobbiamo assistere a Salvini e le sue Madonne? Sul centrosinistra devo dire che le liti interne indeboliscono”.
Si riferisce al patto saltato tra i dem e Carlo Calenda?“Calenda ha sbagliato. La persone hanno capito pochissimo di cosa è accaduto con la crisi di governo e capiscono ancora meno davanti alla confusione nelle alleanze”.
Meloni aspira a essere la prima donna premier italiana.“Qui il genere non c’entra. Qualsiasi donna. Ma non lei. La parole contano meno dei fatti e dei gesti”.
Si riferisce a quando definì il saluto romano antistorico senza condannarlo?“Anche e, in generale, a tutta la sua retorica patriottica, francamente insostenibile”.
Lei ha dedicato la vita a preservare la memoria. Che futuro ci aspetta?“Vedo nero purtroppo. Ma nei ragazzi che ascolto a centinaia c’è un germe di speranza. Mi scrivono lettere bellissime dicendomi che non succederà mai più. Confido in loro”.