[ Leggi dalla fonte originale]
Le Regioni stanno partendo alla spicciolata, quindi i dati non sono completi, ma la tendenza sembra chiara: non c’è un boom di prenotazioni per la quarta dose con i nuovi vaccini bivalenti. E i dati della terza dose sono ancora peggiori. Si spera che nei prossimi giorni le cose vadano meglio, per adesso sono alcune migliaia le persone che hanno chiesto un appuntamento per la somministrazione.
Anche farmacie e medici di base
I nuovi lotti sono stati spediti alla fine della scorsa settimana nei magazzini regionali. Le varie amministrazioni locali hanno organizzato la prenotazione, che in alcuni casi è già partita nel weekend o viene avviata oggi, e in altri ancora sarà attiva nei prossimi giorni. Comunque sia, ovunque, da subito al momento della somministrazione si propone già ai cittadini se invece del monovalente vogliono fare il bivalente, che stimola la risposta dell’organismo contro il primo virus comparso nel 2020, il Wuhan, e contro Omicron 1. Bisogna tenere conto del fatto che in tutto il Paese si punta molto sui medici di famiglia, oltre che sulle farmacie, e spesso i pazienti che si rivolgono a questi professionisti non passano per il sistema di prenotazione regionale.
“E’ fondamentale che i cittadini nelle categorie prioritarie facciano la quarta dose”, dicono vari presidenti di Regione, così come hanno già fatto gli esperti di ministero alla Salute, Aifa e Consiglio superiore di sanità. Il timore, anche viste le difficoltà della campagna della quarta dose con il monovalente della primavera e di quest’estate, le cose vadano male. Tanto più che in questo periodo la circolazione del virus è ridotta.
A rilento in tutte le regioni
“Ancora non si vede una domanda molto alta”, dice l’assessore alla Salute del PiemonteLuigi Icardi. “Speriamo che le cose vadano meglio nei prossimi giorni, sarebbe importante avere una buona copertura dei fragili”. Anche in Emilia-Romagna, i numeri sono ancora contenuti. Circa un migliaio di cittadini hanno contattato i centri di prenotazione delle aziende sanitarie dal weekend scorso per fissare l’appuntamento per la somministrazione. In Toscanai dati sono simili e la domanda è più o meno doppia di quella della settimana scorsa, quando come quarta dose veniva utilizzato il monovalente. La Regione però parte ufficialmente domani con le prenotazioni del bivalente (che comunque è garantito anche a chi fissa l’appuntamento oggi), quindi ci si aspetta una crescita delle prenotazioni. Inoltre, dal 20, i vaccini verranno anche somministrati ai medici di famiglia. Nel Laziole prenotazioni sono partite oggi, dopo che sono stati consegnati i vaccini. La partenza della domanda, anche in questo caso, non è stata bruciante. La Liguria, invece, è tra le Regioni che già venerdì scorso ha aperto le prenotazioni con i nuovi farmaci. Da allora nei 17 punti vaccinali, si sono prenotate circa 1.700 persone (meno di 500 oggi). Anche in questo caso il dato è contenuto. InTrentinole prenotazioni per ora sono state 600. Devono ancora arrivare i dati di altre Regioni. Come quelli del Friuli Venezia Giulia, altra realtà dove le prenotazioni sono partite oggi. InCampania, a Napoli, non è prevista la prenotazione ma i cittadini si possono presentare nell’hub della Fagianeria del parco di Capodimonte. Questa mattina sono state fatte un centinaio di somministrazioni.
Prima over 60 e fragili
Il vaccino bivalente deve essere somministrato come secondo booster, cioè quarta dose, in via prioritaria a over 60, fragili per motivi di salute, donne incinte e lavoratori della sanità. Su richiesta delle Regioni, al ministero alla Salute hanno spiegato che comunque possono farlo, volontariamente, anche coloro che non appartengono a queste categorie, indicazione che verrà formalizzata a breve con un atto. I nuovi vaccini potranno essere anche utilizzati da tutti gli over 12 come terza dose.
“Sono una priorità per gli anziani in vista dell’inverno – dice Marco Falcone, segretario della Simit, la Società italiana di malattie infettive e ordinario a Pisa – Si tratta di un vaccino aggiornato, proprio come avviene annualmente per l’influenza: con esso sarà possibile stimolare l’immunità contro le nuove varianti, soprattutto nei soggetti più a rischio. Per questo la nostra attenzione si rivolge soprattutto alla popolazione over 60, la più colpita da forme gravi della malattia nelle varie ondate che si sono susseguite”.