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Uno sciopero di otto ore per rimettere sul tavolo il tema sicurezza. Tornano ad incrociare le braccia i dipendenti delle aziende del trasporto pubblico per chiedere maggiori garanzie e tutele dopo le moltissime aggressioni nei confronti di lavoratori di metropolitane, bus e treni. Uno sciopero stavolta a livello nazionale che arriva dopo l’ultimo grave episodio di un’aggressione nei confronti di un controllore verificatosi a Milano, alla fermata Affori della metro gialla dove un dipendente Atm è stato preso a testate per aver chiesto il biglietto a un utente. Ma la lista è ormai lunghissima e conta diciassette casi in meno di tre mesi.
A fine giugno uno sciopero era stato organizzato dalle sigle milanesi per richiamare l’attenzione sullo stesso tema: era durato appena due ore, ma aveva visto una partecipazione altissima da parte dei lavoratori tanto da paralizzare le linee della metropolitana milanese. Le modalità dello sciopero saranno comunicate dalle organizzazioni sindacali entro domani, ma la circolazione di metropolitane e treni per la giornata di venerdì 16 è in ogni caso da considerare a rischio.
Sciopero Atm per le aggressioni su bus, tram e metrò: il caso arriva al comitato sicurezza
di Miriam Romano
“Sta diventando normale leggere la notizia di un autista picchiato o un addetto alle stazioni malmenato in ogni parte del paese nell’indifferenza generale di aziende e istituzioni – si legge su un volantino del sindacato Orsa che ha organizzato lo sciopero pendenti delle imprese cui si applica il contratto nazionale degli Autoferrotranvieri Internavigatori – Un’indifferenza generale che toglie valore, rilevanza e dignità a tutte le lavoratrici e i lavoratori che ogni giorno in qualsiasi condizione e ad ogni ora permettono alle persone di spostarsi. Si va a lavorare con la paura di chi sa di essere da sola/o ad affrontare i mille imprevisti e le inevitabili conseguenze, senza alcuna protezione se non quella di usare il buon senso per tutelare la propria incolumità per tornare a casa sani e salvi”.