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GENOVA – Liberalizzare la cannabis, un tema che crea una spaccatura nel governo. “Una scelta che l’Italia dovrebbe valutare ma bisogna riuscire a raggiungere la maggioranza al Parlamento. E’ questo il punto delicato”. Lo ha detto il ministro alle politiche giovanili Fabiana Dadone durante la VI conferenza nazionale sulle dipendenze.”Il potere su quel fronte spetta alla competenza parlamentare – ha detto -, il governo deve fare un lavoro istruttorio, e lo dico con estrema umiltà, perché il governo possa prendere la decisione giusta”.
La ministra dell’interno Lamorgese ha fatto il quadro della situazione: “Rispetto al 2019, si è registrato nel 2020 un incremento di circa l’8% di sequestri droga. Tuttavia rispetto al biennio 2017 e 2018, quando i sequestri arrivavano a 120 tonnellate di stupefacenti, si è rilevata una tendenza a riduzione stimata in 70 tonnellate. I decrementi riguardano quasi tutte le sostanze, ad eccezione della cocaina, delle droghe sintetiche e della cannabis. Nel 2020 c’è stato un record assoluto nei sequestri di cocaina, ne sono state sequestrate quasi 13 tonnellate, un quantitativo mai raggiunto in precedenza. Riguardo alle droghe sintetiche il dato dei sequestri è del +13,9%”.
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di
Liana Milella
03 Novembre 2021
In mattinata era arrivato anche il messaggio del presidente Mattarella, che insisteva sulla prevenzione e sull’analisi delle radici sociali del problema. Sulla stessa linea della ministra, il ministro del lavoro, il dem Orlando. “Nel momento in cui una parte non proprio irrilevante e un alleato non proprio trascurabile dell’Italia, come la Germania, sembra cambiare profondamente linea su questo fronte, credo che sia inevitabile che una qualche riflessione la si faccia anche nel nostro Paese”.
Immediata la rezione del leader leghista Matteo Salvini: “E’ molto preoccupante che un ministro della Repubblica, anziché ascoltare le tante comunità di recupero che eroicamente salvano migliaia di ragazzi e combattono le dipendenze tutti i giorni, parli con leggerezza di droga. La Lega è dalla parte della vita e dei giovani: il ministro del Lavoro si occupi di lavoratori, precari e cassaintegrati, lasci che di lotta alla droga si occupino famiglie, esperti e comunità”.
A riassumere le diverse anime del governo è la ministra per le autonomie Mariastella Gelmini. “Dico con chiarezza che faccio parte di un pensiero, di una corrente culturale, che non solo è contraria a qualsiasi forma di legalizzazione di ogni tipo di sostanza stupefacente, ma sono anche convinta che non esista una libertà di drogarsi ma che l’azione dello Stato possa e debba concentrarsi soltanto sulla liberazione dalla droga”. Gelmini ribadisce che “all’interno del governo ci sono su questo tema sensibilità diverse”. Contrario anche Maurizio Gasparri: “Non condivido l’intervento di Orlando e trovo ipocrita l’atteggiamento della Dadone che fa le interviste per la legalizzazione e poi non ne parla nel convegno perché sa che nel governo gli orientamenti non sono univoci. Si rischia di avere una conferenza di ipocrisie”.