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Il ministero dell’Università invia le domande sbagliate e a Lecce salta la prova di selezione per 75 aspiranti infermieri. Verificato l’errore, la commissione d’esame è stata costretta ad annullare la prova in attesa di fissare una nuova data per il test d’ingresso che sarà stabilita dallo stesso ministero. Un cortocircuito verificatosi nella mattinata di giovedì 15 settembre durante il concorso di ammissione per Scienze infermieristiche organizzato dall’Università del Salento presso il Palafiere di Palazzo Palio. Ai cancelli si sono presentati in 295 arrivati anche dalle vicine province di Brindisi e Taranto intorno alle 9.
“Abbiamo lasciato telefonini in una busta e ci hanno lasciato un numerino per ritirare gli oggetti personali a prova conclusa” racconta una candidata. L’inizio del test era previsto per le 13. Quattro ore di attesa prima di prendere posto ai banchi e iniziare la prova. “I quiz erano sigillati ma quando abbiamo aperto i plichi ci siamo accorti che sui fogli era stata impressa la dicitura laurea magistrale. I test, in sostanza, erano destinati a chi era già infermiere dopo aver completato il triennio che si suddivide tra studio e pratica negli ospedali. La tipologia delle domande, poi, era completamente differente e i quiz erano 80 e non 60”. Tra i candidati si è sollevato un malcontento generale.
L’errore è stato subito segnalato e la commissione d’esame ha effettuato i dovuti riscontri con una serie di telefonate prima di comunicare agli studenti la cancellazione del test. “Ci hanno spiegato che l’errore non è stato provocato dell’Università del Salento – racconta sempre la stessa candidata – ma dalla società esterna che ha elaborato il test (si tratta di un consorzio che redige i quiz, con dentro 112 enti pubblici, tra cui Ministero dell’istruzione, dell’Università e Unisalento)”. Il concorso è stato rinviato a data da destinarsi. I tempi stringono perché come ci spiega la candidata “la graduatoria finale sarebbe dovuta uscire a fine settembre mentre l’inizio dei corsi era fissato per ottobre”. Una beffa per tanti giovani rientrati a casa dopo quattro ore di attesa senza conoscere quando potranno partecipare nuovamente al concorso.