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Senigallia – Il sole picchia su Senigallia e sembra un grande faro che illumina il disastro dall’alto. In centro nessuno ha voglia di passeggiare e godersi la domenica. C’è un popolo di giovani e giovanissimi che con gli stivali in gomma, pantaloncini e pale ha invaso la parte storica della città al di qua del castello. È il grande cuore delle Marche che non conosce confini. Da Jesi è arrivata Michela con tre amici: “Non si può restare in casa quando sai che c’è chi soffre”. Michela sorride, è contenta. “Così ci sentiamo parte della stessa terra”, dice.
A Senigallia i giovani volontari giunti da Fano
“Non potevamo stare a guardare”
Anche Michele e sette suoi amici e amiche sono arrivati da Fano portando visi allegri e tanta volontà di ricominciare tra chi ha perso case e negozi. “Ci è sembrato naturale e speriamo di liberare più case possibili da quel mare di fango che le ha invasi. Non ci ha chiamati nessuno. Abbiamo deciso da soli con un tam tam tra noi. Le immagini che abbiamo visto in tv e sui social erano troppo scioccanti per restare fermi”.
Le quattro adolescenti di Senigallia al lavoro in centro per liberare la loro città dal fango
Le adolescenti di casa
E ci sono anche Giulia e le sue amiche. Tutte quattordicenni. Sono di Senigallia e le pale che imbracciano sono alte quanto loro. “La nostra domenica è questa, non poteva essercene una diversa da questa”. E c’è chi si commuove tra chi ha perso tutto in questa tragedia di fine estate. Racconta un commerciante: “L’altra sera dopo dieci ore a spalare fango è arrivato un pizzaiolo con una pila di cartoni. Ha distribuito una pizza a tutti noi. Io ho pianto”.