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Isabella, la bimba contesa fra i due campioni di scacchi e la protesta del padre: “La madre è fuggita in Ecuador con lei, pm e Stato non fanno niente”

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Alla fine si è presentato sotto il palazzo della Regione Liguria. Un luogo simbolo, perché “da parte delle istituzioni su questa vicenda c’è stato solo silenzio”. Roberto Mogranzini, scacchista internazionale, ora titolare di un’impresa sempre nel mondo del gioco, questa mattina è arrivato in piazza De Ferrari con una maglietta che lo ritrae con in braccio la figlia Isabella, e la scritta “papà ti aspetta”. Poi ha portato un cartello: “Mia figlia rapita e portata in Ecuador dalla madre da 600 giorni: i pm e lo Stato sono immobili”.

Perché la sua storia è iniziata ormai quasi due anni fa, e ancora non ha fine, “quando sono andato a prendere Isabella a scuola, l’8 febbraio 2021, e lei non c’era”. A prenderla la mamma della bambina ed ex compagna di Mogranziani, Martha Lorena Fierro Baquero, anche lei scacchista di fama mondiale e diplomatica ecuadoriana. Da qui una via crucis di denunce, inchieste, pronunciamenti del tribunale per i minori, anche viaggi in Ecuador “con la scorta, perché laggiù lei mi ha denunciato e nemmeno mi posso avvicinare, ho anche ricevuto minacce di morte”.

Il processo penale

Sul caso c’è un processo penale che inizierà addirittura il 23 giugno 2023: il pubblico ministero Giovanni Arena ha emesso la citazione diretta a giudizio nei confronti della madre, accusata di sottrazione di minore. Ma Mogranzini, assistito dall’avvocato Maurizio Mascia, ha presentato una nuova denuncia per sequestro di persona due mesi fa, ai carabinieri di Pieve Ligure (lui vive a Bogliasco): “E ancora non è stata protocollata in tribunale, anche questo è vergognoso”.

Nella nuova denuncia Mogranzini ripercorre ancora una volta i fatti. Racconta che in qualità di “padre di Isabella, di appena otto anni, sto vanamente cercando di ottenere giustizia da oltre un anno, da quando la madre della bambina ha rapito la figlia portandola con sé in Ecuador”. Le indagini della Squadra Mobile erano partite subito dopo la prima denuncia dell’uomo, nel febbraio 2021. La coppia, dopo l’iniziale convivenza, si era separata con affidamento congiunto.

La decisione degli altri tribunali

Nel frattempo si sono espressi tribunali in Italia e in Ecuador. In Sudamerica bocciando sempre le richieste del padre: “Ma ottenere gli atti in cui la bambina a quanto pare dice di voler restare con la mamma è impossibile, in più il giducie è al centro di indagini per 14 casi di corruzione, accusa Mogranzini. Mentre sempre a Genova sono ancora in corso gli accertamenti (stavolta non in ambito penale) dopo la richiesta di decadenza di potestà genitoriale presentata ancora una volta dall’uomo nei confronti dell’ex compagna (in questo caso Mogranzini è assistito da Annamaria Bernardini de Pace). “Mi è stato tolto il diritto di essere padre sia in Ecuador che nel mio Paese. Non ci sono grandi rivoluzioni da fare, basterebbe applicare la legge”.

In Italia invece il tribunale per i Minori ha stabilito l’affidamento congiunto, “con collocamento prevalente presso la madre” e il diritto del padre di vedere più volte a settimana la figlia. Già a settembre 2020 era stata sollecitata la revoca alla figlia minorenne del passaporto diplomatico. In precedenza Mogranzini aveva negato il suo consenso al rilascio del passaporto ordinario alla figlia, che ha la cittadinanza italiana, ecuadoriana e statunitense.

Questa mattina a trovarlo sotto la sede della Regione il parlamentare (anche candidato per le prossime elezioni) e sindaco di Bogliasco Luca Pastorino, che sulla vicenda aveva presentato una interrogazione parlamentare.

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