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Vaccini, e i pediatri scrivono ai genitori: “Con l’iniezione saranno più liberi”

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Prodotto il vaccino per i bambini, ora serve farsene un’idea chiara. Le società che riuniscono il 99% dei pediatri italiani hanno elaborato un documento che mette in ordine tutte le informazioni sul vaccino tra 5 e 11 anni, in arrivo prima di Natale. Società italiana di pediatria, Federazione italiana medici pediatri, Associazione culturale pediatri e Federazione delle società scientifiche e delle associazioni di area pediatrica appoggiano l’immunizzazione dei bambini e hanno preparato un documento e una lettera con i dati della letteratura scientifica da usare nel dialogo con i genitori. “I dati a nostra disposizione ci dicono che: se non si vaccina, il bambino avrà una probabilità nell’ordine di 3-5 su 10.000 di avere complicazioni serie, tali da richiedere un ricovero prolungato e dell’ordine di 1 su 100.000 di avere una malattia così grave da richiedere cure in terapia intensiva”.

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Se invece si vaccina, il bambino avrà dopo l’iniezione “una probabilità dell’ordine di 3 su 100 di avere sintomi (febbre e malessere) per uno o due giorni, e una di 1 o 2 su 100.000 di avere un effetto collaterale di maggiore entità, ma del tutto curabile”. Vista l’efficacia del vaccino (90,7%) nel prevenire i contagi, e visto che “la capacità del vaccino di prevenire ricoveri e decessi è ancora maggiore della sua capacità di prevenire l’infezione, la vaccinazione può prevenire tutti o quasi i ricoveri in terapia intensiva e i pur rarissimi decessi”.

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La traccia della lettera per parlare ai genitori, “che va adattata alla relazione con le famiglie”, tocca anche gli aspetti psicologici e sociali del Covid, che durante la pandemia sono stati particolarmente pesanti per i bambini. Si sottolinea ad esempio che un bambino non vaccinato ha “una probabilità vicina al 100%, nel corso di un anno, in caso di febbre o altri sintomi correlabili al Covid, di dover eseguire tamponi”. Se vaccinato, “può ridurre la necessità di quarantene, diventando anche più libero di partecipare ad attività extrascolastiche e di muoversi”. La lettera chiude poi con un invito ai genitori: “Ricordiamoci che, soprattutto con i bambini dagli 8-9 anni (anche se ovviamente a decidere saranno i genitori), i termini della questione possono essere discussi insieme. Si tratta di un esercizio dall’indubbio valore cognitivo e civico, un’occasione di dialogo di cui certamente hanno piacere di parlare”. Tutte le società scientifiche dei pediatri, in definitiva, “sia in sede internazionale che in Italia, raccomandano la vaccinazione anche nei più piccoli, sulla base degli studi condotti finora”.

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