[ Leggi dalla fonte originale]
Per gli italiani il termine era già diventato “nazionale” grazie all’incipit di quel verso cantato da Paolo Conte in “Genova per noi”, quelle parole capaci di evocare passione e nostalgia allo stesso tempo: “Macaia scimmia di luce e di follia”.
C’è voluto qualche anno ma oggi macaia, o maccaia, entra ufficialmente nella lingua italiana abbandonando la nicchia dialettale grazie allo Zingarelli. Il dizionario nella sua edizione digitale del 2023, informa una nota, include il termine della lingua genovese. Questa la definizione: macàia o maccàia, etimologia incerta,, anno 1939, sostantivo femminile; significato: tempo umido e afoso, con cielo coperto e vento di scirocco, tipico del golfo di Genova”.
In realtà per il genovese la parola assume valenze esistenziali, si trasforma in condizione dello spirito più che del meteo. Dipenderà anche dal fatto che c’è chi la fa derivare da un termine greco che indica languore, ma la macaia è strettamente correlata all’umore del genovese, al suo modo di essere, comportarsi o reagire.
Gli altri neologismi
Sono circa mille i nuovi lemmi itnrodotti da Zanichelli: Da apprendimento ibrido a transizione ecologica, da adultizzare a piedibus.
“Se gli anni scorsi – si legge in un comunicato stampa -le nuove parole raccontavano, da un lato, una società necessariamente segnata dalla pandemia, con un massiccio ingresso di termini tecnici e specialistici nel discorso comune (da termoscanner a ossimetro, da zooantroponosi a salto di specie) ma che fotografavano anche una forte polarizzazione di posizioni e opinioni, come per esempio i neologismi con prefisso anti- (vedi antispecista) o con prefisso no- (vedi no-vax, no mask, ecc.), questa edizione sembra in qualche modo riflettere un movimento, un cambiamento verso posizioni meno nette, come indicato per esempio dal crescente uso di ni- con valore di prefisso (sul modello di no) con il significato di ‘atteggiamento incerto’ rispetto a scelte che dividono i favorevoli e i contrari (ni Tav; ni vax)”.
“Altre nuove parole entrate in questa edizione- spiegnao da Zanichelli raccontano di una realtà in evoluzione verso un mondo più sostenibile, come transizione ecologica, che indica – tra le altre cose – il processo di innovazione tecnologica che prevede la sostituzione delle fonti energetiche fossili con quelle rinnovabili, agricoltura di precisione, che utilizza le più avanzate tecnologie (laser, sensori, risorse Internet, ecc.) ai fini di una produzione di qualità e una gestione ecosostenibile, assieme a termini come biohotel ed ecostazione. Altri neologismi parlano del cambiamento di modelli e atteggiamenti, come l’aggettivo bioispirato, che indica ciò che è realizzato sul modello di forme o sistemi viventi (un profilo aerodinamico bioispirato al volo degli uccelli) o piedibus, il servizio di accompagnamento a scuola a piedi di più bambini da parte di adulti secondo un percorso prestabilito, come se fosse un autobus, pratica al polo opposto del cosiddetto greenwashing, che denota invece un ambientalismo solo di facciata, specialmente da parte di un’azienda che vuole presentarsi come ecologicamente responsabile, anche se solo in apparenza”.