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ROMA – In piazza per la pace il centrosinistra c’è. Sventolio di bandiere ucraine, accanto all’ambasciata russa a Roma a Castro Pretorio, il sit-in organizzato dal Movimento europeo anti violento (Mean) è affollato di politici e parlamentari, di ucraini e di associazioni. Lo slogan è: “Putin giù le mani dall’Ucraina”. C’è il segretario del Pd, Enrico Letta e una folta schiera di dem. Ma quando arriva i leader del Terzo Polo, Carlo Calenda, in quel momento Letta va via. Non basta il pacifismo per evitare la staffetta tra i due.
Nella giornata “nera” dell’opposizione, con i sospetti e lo scambio di accuse tra il Pd e terzopolisti su chi abbia regalato a Ignazio La Russa i voti per essere eletto presidente del Senato, il clima resta teso durante la manifestazione per la pace, che pure poteva essere una prova di unità. Mancano i 5Stelle di Giuseppe Conte, che saranno alla manifestazione del 5 novembre organizzata dalla Rete italiana per la pace e il disarmo, che raccoglie molte sigle, tra cui Arci, Acli, Libera, Cgil. Calenda minimizza: “Letta se n’è andato quando sono arrivato? Un caso. Io sono arrivato in ritardo e Letta è una persona educata”. Di certo comunque nella piazza di novembre con i grillini, Calenda non ci sarà e giudica “orrendo” chiedere la pace e non sostenere l’invio di armi a Kiev.
Mentre dallo speech corner si levano gli appelli di russi dissidenti e di ucraini, e si intona “Viburno rosso”, il segretario dem chiarisce: “Sono qui perché noi partecipiamo a tutte le manifestazioni che vogliono la fine della guerra e vogliono la pace e che non siano equidistanti. Tutte le manifestazioni che dicano con chiarezza c’è un aggredito che è il popolo ucraino e c’è un aggressore la Russia. Noi vogliamo che si arrivi alla fine della guerra e che si arrivi alla pace”. E ci tiene a precisare: “Stiamo partecipando senza mettere il cappello su iniziative degli altri e non è assolutamente nostra intenzione strumentalizzare niente e nessuno”.
Mariastella Gelmini, Pierferdinando Casini, Lia Quartapelle e Enrico Borghi si fanno fotografare con i cartelli pro Ucraina. Ci sono Peppe Provenzano, Sandra Zampa, Walter Verini, Marina Sereni, Francesco Boccia, Simona Malpezzi, Stefano Ceccanti, Marco Meloni, Anna Ascani, Marco Furfaro che sarà anche alla manifestazione del 5 novembre come Graziano Delrio e Gianni Cuperlo. Del resto anche Letta lo dice: “La manifestazione del 5 novembre ci interessa. Non so se è la manifestazione di Conte, so che è organizzata da Arci e Acli”. Emma Bonino, accolta dai manifestanti, insieme con Benedetto della Vedova, Riccardo Magi, Angelo Bonelli, indica un obiettivo preciso: “Putin deve essere trasferito all’Aja, come accadde per Milosevic e i massacratori della guerra in Jugoslavia”. Marco Bentivogli è tra gli organizzatori con l’associazione “Base Italia”. Sarà un autunno di manifestazioni pacifiste quello che si annuncia. Il 21, 22, 23 ottobre saranno un centinaio le città in piazza nella mobilitazione di “Europe for peace”. Mentre il 5 a Roma è prevista quella nazionale, di cui si sta scrivendo la piattaforma misurando parola per parola. Lì ci saranno anche i grillini, che ipotizzano la presenza di Beppe Grillo. Calenda chiama alla piazza per la pace a Milano. E il 28 ottobre in Campania il “governatore” De Luca pensa a una manifestazione.