Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli n. 3830/21

VIES Newsletter

Gratuito / Prova ora

Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli n. 3830/21

Dai No Vax al ministero conteso, Meloni e Ronzulli carissime nemiche

[ Leggi dalla fonte originale]

ROMA – Avversarie da sempre. Nemiche da quasi due anni. Fino al definitivo redde rationem tra Giorgia Meloni e Licia Ronzulli, tra la leader di Fdi che si è inventata un partito da sola e la ex infermiera promossa zarina grazie ai legami con la Lega e alla generosità del suo capo – immagine in uso nel campo della destra. 

Tutto in poche ore. Così, ieri sera, giocoforza, un meloniano doc, ammetteva: “E meno male che avevamo pensato per tempo al piano B. Altrimenti quanto durava la sceneggiata? Abbiamo fatto un capolavoro di strategia d’aula”. Bum. L’ira di Giorgia durava da troppe ore. “Possibile che Salvini possa fare un passo indietro, che si convinca a mollare il Viminale, e lei non si accontenti di un ministero di seconda fascia?”, si chiedono nei capannelli meloniani riecheggiando la leader. Sulla sponda opposta, Ronzulli non è da meno: “Questo sarebbe il trattamento che si riserva a una ex presidente di commissione del Senato?”. Il dettaglio è che Silvio Berlusconi, come crudamente sintetizza un big di Fdi al terzo adrenalinico caffé, “l’ha gestita malissimo, come uno che non è lucido”. Eppure sarebbe un grossolano errore ridurre il piroctecnico avvio di legislatura di ieri – trionfante per la quasi premier, ma globalmente triste per maggioranza e opposizione – a una guerra tra donne. Perché il duello che ieri si trasforma in clamorosa pietra d’inciampo sul primo giorno di scuola dell’era di Giorgia è sempre stato uno scontro tutto politico, tra le due. Diverse per formazioni, percorsi, visione. In comune solo quell’elemento: l’avversione per l’altra. Una distanza che si era scavata nei giorni duri del lockdown. Quando, ad esempio, Ronzulli era andata giù dura, anche coraggiosamente, contro i no Vax. “Sono parassiti. Possono scendere in strada a protestare perché noi vaccinati li proteggiamo dal dilagare del virus”. Nelle stesse ore, di contro, proprio sul Green pass e sul no all’obbligatorietà dei vaccini nei posti di lavoro, Meloni issava le sue bandierine, gridava i suoi no, moltiplicava il consenso. Divergenze: sempre più profonde. Anche sulla scelta dei candidati alle amministrative. Oltre che sulla stessa visibilità data alla leader FdI. Clamoroso lo scontro, anche in quel caso testimoniato da un video, dell’estate del 2021 in cui l’attuale presidente del Senato, La Russa, battagliava con Ronzulli che aveva appena strappato via il cartello “Riservato Meloni” dalla prima fila del teatro in cui si presentava il candidato sindaco del centrodestra a Milano. “Lei non è venuta, e ci metto la Lega”, sentenziava la senatrice. Mentre da dietro La Russa le bloccava il braccio e perdeva il self control, urlando: “No, questo resta qui come sta, e non me ne frega un c… o”. Sedia vuota, e nome di Meloni in bella evidenza. Commenteranno in Forza Italia: “Sta diventando assurda la convivenza”. Sottinteso: Meloni non accetta ridimensionamenti. E Licia non manda giù il nuovo corso. Il culmine si raggiunge quando, la scorsa primavera, è sempre Ronzulli – ricordano stavolta i meloniani – a mettere in discussione la regola aurea del centrodestra. E cioé: chi ha detto che chi prende più voti è automaticamente candidato premier della coalizione? Ecco. “Una come Ronzulli che giudica inadeguata Meloni? Il vero solco è stato segnato in quei mesi”, sbottano adesso i fedelissimi della leader. Che non manda giù nulla delle ultimissime trattative. “Il Turismo non era abbastanza. Per lei esistevano solo i Ministeri della Salute o dell’Istruzione. Ci rendiamo conto?”. Ecco perché alla fine è stato costruito, parallelamente ai vertici tra alleati, il Piano B, una mossa choc nel primo giorno di Palazzo Madama. Fare a meno dei voti di FI. La metafora la dà una voce pacata di Fdi. “Giorgia ha fatto all in. E ha vinto”. Impossibile, dicono, “stare al ricatto di Licia”. E di un Berlusconi cui tutto è sfuggito di mano, è il non detto. 

Il Portale Web dell’informazione libera

VIES TV

L’articolo che hai letto è stato di tuo interesse?

Scopri gli articoli correlati e lascia un commento!

Contattaci per info e collaborazioni.

Tags

Condividi questo post:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Vuoi restare aggiornato sulle ultime news e le nuove uscite della nostra Web TV?
Iscriviti alla nostra Newsletter, ti invieremo solo informazioni utili e di valore.

Iscriviti alla nostra Newsletter mensile

Ricevi notifiche e riepiloghi delle notizie del mese

Non ti invieremo mai nessuno spam,
solo contenuti utili e di valore.

Il portale web dell’informazione libera.