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Ha suscitato curiosità la scelta di Giorgia Meloni di portare con sé a Bali la figlia Ginevra, in occasione del G20 organizzato dall’Indonesia.
Le ragioni della decisione, innanzitutto. Stanno tutte nella volontà della presidente del Consiglio di evitare di restare troppo tempo lontana dalla propria figlia di sei anni. L’isola dista da Roma 9.572 chilometri in linea d’aria. Quindici ore di volo. E il summit tiene Meloni impegnata all’estero per quattro notti e quasi quattro giorni. In questo modo, invece, la leader di Fratelli d’Italia ha modo di avere vicina a sé la figlia, anche se l’agenda del vertice internazionale e dei bilaterali le consentono di restare pochissimo in compagnia della bambina. Oggi, ad esempio, ha potuto fare colazione con lei, ma il resto della giornata è stato speso a colloquio con i Grandi. L’hotel in cui alloggiano si trova comunque a poche centinaia di metri dal location del vertice. A tarda sera, riesce almeno a portare a cena – la seconda, dopo quella con i leader – la figlia, per mezz’ora di svago assieme a Giancarlo Giorgetti, allo staff e a un ristretto gruppetto della delegazione italiana. Poi Meloni potrà dormire assieme a lei.
Viste le difficoltà di agenda e logistiche, la presidente del Consiglio ha portato in Indonesia una baby sitter. È lei a badare alla figlia della premier durante la giornata. Che è stata spesa principalmente sfruttando la piscina dell’hotel, ma anche le attrazioni naturali dell’isola di Bali, le acque calde del suo mare, la spiaggia finissima. Se possibile, non è esclusa neanche una breve escursione in una delle località più conosciute della zona.
Non è la prima volta, tra l’altro, che un presidente del Consiglio decide di viaggiare in una missione internazionale assieme a uno dei figli. Accadde a Matteo Renzi, che volò in Giappone per il G7 del 2015 con la moglie Agnese e la figlia Ester. Furono accolti dall’allora premier Shinzo Abe, che fece regalare alla bambina un kimono. Anche Giuseppe Conte – nel 2019 e sempre in occasione di un viaggio in Giappone – portò al G20 di Osaka il figlio Nicolò, allora undicenne.
Non esiste al momento una fotografia che ritragga la bambina nella missione di Bali. E questo anche perché la premier è sempre stata attenta alla sua privacy. L’unico momento di contatto con la stampa è stato all’arrivo all’aeroporto. Ma dalla scaletta dell’aereo – e lungo il tappeto rosso – si è vista soltanto Meloni.