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Silvio Berlusconi, tutti i processi ancora aperti: dal Ruby ter di Milano, dove rischia sei anni, al “caso escort” di Bari

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“Assolti perché il fatto non sussiste”: così il Tribunale di Roma ha appena chiuso uno dei filoni del processo Ruby ter, quello in cui Silvio Berlusconi e Mariano Apicella erano imputati per corruzione in atti giudiziari. Ma per l’ex presidente del Consiglio, appena tornato tra i banchi del Senato, i procedimenti non sono finiti. A cominciare dal processo madre di Milano, quello che ancora crea il maggior numero di preoccupazioni a Silvio Berlusconi.

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Si ritorna sempre lì, al Ruby ter: arrivato alle fasi conclusive, il dibattimento milanese dovrebbe arrivare a una sentenza tra gennaio e febbraio del 2023. E’ il processo in cui Berlusconi, imputato con altre 28 persone, è accusato di aver pagato le ragazze che avevano partecipato alle sue feste perché mentissero davanti ai magistrati su quelle serate. “A queste ragazze è stato assicurato che sarebbero state a posto sia come reddito, con un mensile da 2.500 euro, che per un alloggio – ha detto il pm Luca Gaglio nella requisitoria in cui, insieme al procuratore aggiunto Tiziana Siciliano, ha chiesto sei anni di carcere per il leader di Forza Italia e una confisca da 10 milioni –  In cambio avrebbero dovuto dire il falso nei processi sul caso Ruby. Nel pacchetto c’era anche la soluzione aggiuntiva: di non rilasciare interviste ai media in senso contrario a quelle rese davanti ai giudici”. Per il premier invece quei soldi non servivano a comprare il silenzio delle ragazze, ma erano un aiuto per loro che si trovavano in difficoltà economica anche a causa delle vicende giudiziarie legate a quelle serate che ne avevano compromesso la reputazione.

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di Sandro De Riccardis

05 Ottobre 2022

Ruby ter, a che punto è il processo di Milano

Le ultime due udienze sono state rinviate per un impedimento di uno dei tre giudici che compongono il collegio della settima penale che pronuncerà la sentenza e sono state cancellate anche altre due udienze che erano in programma per il 23 novembre e il 14 dicembre. Si tornerà quindi in aula il 21 dicembre per l’arringa dell’avvocato Franco Coppi (uno dei due difensori di Berlusconi), ma anche per quella dell’ultima difesa con l’avvocato di Giovanna Rigato. A questo punto le udienze per le eventuali repliche delle parti andranno a gennaio e anche la sentenza, di conseguenza, slitterà.

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Nelle scorse settimane aveva parlato Federico Cecconi, l’altro difensore dell’ex premier, il quale oltre a chiedere l’assoluzione “perché il fatto non sussiste” aveva chiesto una sentenza basata sul “codice penale” e non su quello “morale”. Il legale ha sostenuto l’assenza di qualsiasi accordo corruttivo tra l’ex Cavaliere e le ragazze, alludendo alla possibilità che fossero state semmai queste a ricattare il leader di Forza Italia.

Processo escort, a Bari i legami tra Berlusconi e l’imprenditore Gianpaolo Tarantini

Ma quello milanese non è l’ultimo processo che Berlusconi si trova ad affrontare. A Bari l’ex premier è imputato con l’accusa di aver pagato l’imprenditore Gianpaolo Tarantini affinché dichiarasse – come è accaduto – ai giudici che le feste che organizzava non erano incontri con prostitute ma “cene eleganti”. Una bugia secondo la Cassazione che ha già condannato per sfruttamento della prostituzione Tarantini.

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10 Novembre 2022

Tutti i processi di Silvio Berlusconi, a Firenze il l’inchiesta più delicata

Più delicata e ancora in fase di indagine è invece l’accusa dei magistrati fiorentini che hanno indagato Berlusconi per concorso in strage insieme con Marcello Dell’Utri. Oggetto dell’inchiesta, le stragi del 1993 a Milano e a Firenze (10 morti) e degli attentati di Roma contro le basiliche di San Giorgio e San Giovanni, oltre a quella contro il conduttore tv Maurizio Costanzo, più l’attentato fallito allo stadio Olimpico del gennaio 1994. Accuse che nascono dalle dichiarazioni di alcuni pentiti e da intercettazioni in carcere, sempre smentite però dagli indagati e già affrontate e archiviate in passato.

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