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È la città della grazia e della disgrazia, Palermo, che in un solo giorno concentra il pianto del dolore e il pianto della gioia, il corpo del “santo” Biagio Conte portato in cattedrale e il corpo del diavolo Matteo Messina Denaro portato in galera. La stessa città si è messa due volte in processione, ed è stato un bagno nelle spettacolari passioni che ormai sembravano spente: pensavano, tutti gli altri italiani, di “dimenticare Palermo”, come il capitano Bellodi alla fine del Giorno della civetta, e invece eccoci tutti di nuovo a riscoprirla, a decifrare alla Kalsa e in via Maqueda la resurrezione di tutto il bene e di tutto il male del mondo che solo…