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Potrebbe chiudersi già oggi l’elezione dei dieci laici del Csm. A Camere riunite, e con l’obbligo di incassare i tre quinti degli aventi diritto. La maggioranza ha diviso i suoi posti. Quattro andranno a Fratelli d’Italia. Due alla Lega e uno a Forza Italia. Un posto a testa invece per le opposizioni, Pd, M5S, Azione-Italia viva.
Questi, per adesso, i nomi possibili. FdI candida l’ex senatore calabrese Giuseppe Valentino e Rosanna Natoli, avvocata di Paternò, che ha già corso alle ultime elezioni politiche senza essere eletta. Per la Lega in lizza l’avvocato di Padova Giuseppe Pinelli e l’ex senatore Francesco Urraro, prima di M5S poi passato con la Lega nella scorsa legislatura. Forza Italia potrebbe puntare sull’ex senatore Enrico Aimi. Sarebbero fuori invece al momento le due candidate donne, Fiammetta Modena e Mirella Cristina, entrambe ex parlamentari forziste.
Un avvocato, ma di fatto un politico, anche per il Terzo polo, Ernesto Carbone, nel Pd prima di passare con Matteo Renzi che lo ha indicato. Deputato, non è stato eletto nella sua corsa per il Senato nel 2018. Nessuna indiscrezione ancora da M5S.
Mentre è ufficiale la candidatura del Pd, il giurista Roberto Romboli, costituzionalista dell’università di Pisa. Un nome che potrebbe anche puntare alla vice presidenza del Csm. Dove votano, assieme ai dieci laici, soprattutto i venti togati. Ago della bilancia la corrente di Magistratura indipendente che, con sette componenti, è la più numerosa. Seguono i quattro di Unicost, i sei di Area, i due di Magistratura democratica e l’indipendenza Mirenda. Ma, appunto, tutto dipende da cosa faranno Mi e Unicost.