Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli n. 3830/21

VIES Newsletter

Gratuito / Prova ora

Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli n. 3830/21

Eni-Nigeria, i pm De Pasquale e Spadaro rinviati a giudizio a Brescia. Sono accusati di rifiuto di atti d’ufficio

[ Leggi dalla fonte originale]

Il procuratore aggiunto di Milano Fabio De Pasquale e il pm, ora alla procura europea, Sergio Spadaro sono stati rinviati a giudizio a Brescia. Nei loro confronti l’accusa è di rifiuti di atti d’ufficio. A deciderlo è stato il gup bresciano Christian Colombo che ha annunciato il prossimo 16 maggio come data di apertura del dibattimento.

Secondo i pm Carlo Milanesi e Donato Greco della procura di Brescia che hanno coordinato le indagini, Spadaro e De Pasquale, titolari dell’inchiesta che aveva portato al processo Eni- Nigeria, non avrebbero depositato in dibattimento una serie di elementi di prova favorevoli agli imputati raccolti dal pm Paolo Storari che indagava su un fascicolo parallelo, quello del cosiddetto “Falso Complotto”. Gli imputati del processo Eni-Nigeria furono poi tutti assolti.

La procura

La pietra tombale sull’affaire Eni: l’inchiesta dei veleni smontata nei processi

di Sandro De Riccardis, Luca De Vito

19 Luglio 2022

I pm di Brescia nel loro intervento in aula hanno evidenziato come i due colleghi milanesi non avrebbero messo a disposizione “volontariamente” alle difese “elementi di prova” a loro favorevoli come chat Whatsapp e anche un video acquisiti nell’indagine sul Falso Complotto. In particolare viene contestato il mancato depositato delle vere chat del telefono di Vincenzo Armanna, dalle quali sarebbe emerso un suo rapporto patrimoniale di 50.000 dollari con il teste che doveva confermarne le accuse a Eni (il presunto 007 nigeriano “Victor”). L’accusa è anche quella di aver taciuto su altri scambi di messaggi che avrebbero potuto far comprendere il ruolo di depistatore di Armanna e così come il mancato deposito della videoregistrazione rubata di un incontro con l’avvocato Piero Amara nel quale Armanna, due giorni prima di presentarsi in procura con le prime accuse ai vertici Eni, si diceva pronto a volerli fare coprire da “una valanga di…”.

Per l’avvocato Cristina Malavenda che difende De Pasquale e Spadaro non c’è stata “nessuna omissione o rifiuto, hanno operato nel pieno rispetto dei doveri d’ufficio”.

Il Portale Web dell’informazione libera

VIES TV

L’articolo che hai letto è stato di tuo interesse?

Scopri gli articoli correlati e lascia un commento!

Contattaci per info e collaborazioni.

Tags

Condividi questo post:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Iscriviti alla nostra Newsletter mensile

Ricevi notifiche e riepiloghi delle notizie del mese

Non ti invieremo mai nessuno spam,
solo contenuti utili e di valore.

Il portale web dell’informazione libera.