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ROMA – Contro l’omotransfobia il Pd rilancia. Due mesi dopo il naufragio al Senato del ddl Zan, il segretario dem Enrico Letta e Alessandro Zan, il deputato del Pd e attivista Lgbt che ha dato il nome alla legge, annunciano una mobilitazione nazionale.
Omofobia, Zan: “La mia legge di civiltà tradita da chi voleva trattare con gli alleati di Orbàn”
di Alessandro Zan 30 Ottobre 2021
Partirà un tour in tutta Italia, sia con manifestazioni in presenza che via web. Ma soprattutto nella prima data utile, ad aprile prossimo (essendoci stata una bocciatura in aula), la legge contro l’omotransfobia sarà ripresentata al Senato.
Testo identico o cambiato? Letta crede nelle “agorà”, le iniziative di partecipazione dal basso che coinvolgono militanti ma anche cittadini interessati, nelle quali si elaborano proposte. Finora sono circa 200 le “agorà” che si sono tenute sui temi più disparati.
Sull’omotransfobia e su come contrastare i crimini d’odio sono state fissate cinque “agorà” nelle principali città italiane, da Milano a Napoli. Il calendario è in corso d’opera. Ma la scommessa politica è che in Parlamento si torni a discutere del ddl Zan, senza svendere i principi dell’identità di genere né l’informazione nelle scuole: i due nodi su cui si è abbattuta la scure della destra e dei franchi tiratori, nell’ottobre scorso.
Lontani dalle manovre per il Quirinale, Letta è convinto che gli stessi renziani approderanno a più miti consigli e non si smarcheranno di nuovo, alleandosi di fatto con il centrodestra. Un punto d’incontro insomma, si può trovare. Il Pd non molla. Domani alle 18,30 la campagna dem contro l’omotransfobia sarà spiegata su Instagram alle 18,30 da Letta e da Zan in una diretta.
Coinvolte molte associazioni Lgbt. Gaynet, con il suo segretario Rosario Coco e il presidente Franco Grillini, hanno rilanciato l’agenda arcobaleno. Dice Coco: “Noi poniamo sul tavolo le nostre richieste: il diritto all’identità di genere, l’estensione della legge Mancino contro il razzismo all’omotransfobia, il matrimonio egalitario, l’adozione per tutti e tutte, il riconoscimento dei figli alla nascita, la procreazione assistita per coppie e single, il divieto dei vergognosi trattamenti cosiddetti “riparativi” per omosessuali”.
Riparte e si allarga la discussione sui diritti. Il Pd la mette sul tavolo del confronto politico, sapendo bene che per la destra in maggioranza, ovvero Lega e Forza Italia, sono temi urticanti. Tra i forzisti ci sono però esponenti liberal, che già da tempo si sono schierati a favore. Elio Vito, l’ex ministro per i Rapporti con il Parlamento ed ex capogruppo di FI, afferma che “la battaglia sui diritti Lgbt deve fare un passo avanti, non fermarsi. Oltre alla norma penale contro odio, discriminazioni e violenza, occorre rimuovere gli ostacoli per un vero matrimonio egualitario”. La proposta di Vito di un gesto simbolico contro l’omotransfobia, ovvero di una panchina arcobaleno nel cortile di Montecitorio, ha superato le cento adesioni di deputati. Sui diritti e sul ddl Zan si rinsalda l’asse giallo-rosso. Alessandra Maiorino, senatrice pentastellata, ne è convinta.