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Elly Schlein nuova segretaria Pd, Sala: “Con lei il partito guarderà più a sinistra”. Gori: “Più capace di noi di mobilitare donne e giovani”

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“Non c’è che augurare buon lavoro a Elly Schlein, non è un ruolo facile, è un grande elemento di novità. Credo che una segretaria donna non sia una cosa sbagliata in questo momento. Le daremo una mano tutti”. Milano è una delle città in cui Elly Schlein, neosegretaria del Pd, ha avuto la maggiore affermazione. E il sindaco Beppe Sala, che già l’aveva incontrata a Palazzo Marino nelle scorse settimane, commenta così la sua vittoria, arrivata grazie ai gazebo che hanno ribaltato il risultato dei circoli. “Io la sentirò a breve, anche per capire come intende impostare la sua stagione – ha aggiunto Sala -. Al momento non posso che augurarle il meglio. Certamente alcune cose positive ci sono: una buona partecipazione, con tanta gente che è andata al voto”.

A operazioni di spoglio per le primarie del Pd concluse, nella città metropolitana di Milano su 304 seggi e quasi 70mila votanti, Elly Schlein ha raccolto il 69% mentre Stefano Bonaccini il 31%. In particolare, a Milano città Schlein è arrivata al 72% e Bonaccini al 28%, mentre nell’area metropolitana Schlein ha chiuso al 65% e Bonaccini al 35%.

Per questo Sala, rispondendo a chi gli chiedeva se il Pd ora guarderà più al M5S e non al Terzo Polo, Sala ha spiegato: “Mi sembra abbastanza scontato che sarà un partito che guarderà un po’ più a sinistra, dopodiché bisogna fare i conti con il realismo e con il fatto che non credo che la stessa Schlein voglia accontentarsi di un partito al 17%”. Quindi, ha evidenziato Sala, “per attrarre più consenso bisognerà impostare politiche che parlano ai più, e Milano ne è la dimostrazione”. Tuttavia, “conoscendola molto bene so benissimo che il suo cuore batte più a sinistra rispetto all’ipotesi Bonaccini”.

Primarie Pd, come sarà la nuova segreteria di Elly Schlein

di Stefano Baldolini

27 Febbraio 2023

Vittoria Schlein, Gori: “Ora dovrà ricucire molte fratture territoriali e generazionali”

Se Sala, che non è iscritto al Pd, non ha votato, discorso diverso fa il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, che si era schierato con Bonaccini. “Un po’ me l’aspettavo – dice della vittoria di Schlein -, nella parte finale, nella vigilia percepivo un diverso clima sul fronte di Elly Schlein, si capiva che c’era stata una mobilitazione di nuovi soggetti, di giovani, di donne, e questo si è visto anche ieri ai seggi. Una minore capacità, oggettivamente, di mobilitazione che invece abbiamo avuto noi che abbiamo sostenuto con convinzione Stefano Bonaccini”, ha detto Gori intervenendo questa mattina a Omnibus condotto da Alessandra Sardoni su La7.

“Ha vinto Elly – prosegue Gori –  perché è risultata più nuova, perché ha saputo coinvolgere giovani e donne e questo è un suo merito dopodichè si trova difronte un partito con diverse fratture, una territoriale dove abbiamo visto ci sono state molte differenze tra nord e sud, generazionali anche, e di culture politiche che sarà importante riuscire a tenere insieme. La Schlein deve avere capacità di ricucire ed valorizzare le diverse energie che si ritrova dentro il partito. Dipenderà da lei, da come affronterà diversi nodi fondamentali, se terrà o non terrà il Pd nella sfera Atlantica, se terrà o non terrà la posizione che Enrico Letta con grande determinazione ha tenuto sul tema della guerra e degli aiuti all’Ucraina, se affronterà con pragmatismo il tema del lavoro, non soltanto dei salari che sono in qualche modo una risultante, ma anche della creazione del lavoro e della produttività del sistema economico. Se sarà cosi – conclude Gori – quello sarà certamente il mio partito come lo è stato in questi anni a prescindere da chi sia stato il segretario. E’ una grande responsabilità che lei ha, e io le faccio molti auguri e un grande e sincero in bocca al lupo. Vedo anche tutti gli aspetti di potenzialità ma certamente ci sono anche dei rischi”.

Schlein nuova segretaria Pd, la sua squadra milanese: “Ora abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti”

“I dati ufficiali delle primarie del Pd in Lombardia ci parlano di un risultato clamoroso, una vera rivoluzione (63% di consenso). A Milano come in ogni provincia lombarda il messaggio e la richiesta di cambiamento del nostro popolo sono forti e chiari. In particolare a Milano il dato è del 72%. Da oggi cambia tutto, e si apre una fase nuova, nella quale, con umiltà e determinazione, a tutti i livelli, va costruito il cambiamento che iscritti ed elettori ci hanno chiesto. Per questo rivolgiamo un appello a tutte le elettrici e gli elettori delle primarie: venite e costruiamo insieme una storia nuova. Abbiamo bisogno di tutte e tutti voi per realizzare quel partito aperto, accogliente, determinato a battersi per la conversione ecologica, i diritti sociali e civili, la centralità del lavoro, l’uguaglianza. A partire dalla forte opposizione senza sconti alla destra in Regione Lombardia. Abbiamo bisogno di tutte le vostre energie per ricostruire un partito capace di costruire ponti con chi lavora ogni giorno nella società civile, luogo di incontro tra culture e generazioni, in grado di parlare a tutti con una visione chiara per un nuovo modello di sviluppo”: a firmare il comunicato sono Gaia Romani e Matteo Rossi e Giulia Pelucchi e Lamberto Bertolè.

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