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Le foto di Meloni in Etiopia suscitano le polemiche di Djarah Kan: “Negazionismo razzista”

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“Uno scatto osceno”, ipocrita, se lo si raffronta con le politiche migratorie del governo e la retorica in questo campo della destra. La fotografia di Giorgia Meloni ieri ad Addis Adeba, dove sorridente abbraccia tre bambini neri, non è passata inosservata. La scrittrice e attivista Djarah Kan ha scritto un post molto duro sulla propria pagina Instagram mettendo in fila le contraddizioni dell’immagine.

“Una cosa che ho imparato da ex bambina nera tenerissima e coccolata anche dai peggiori fascisti – ragiona Kan – è questa: sei carinissima finché sei un esemplare di piccola taglia perché non riconosci il bene dal male, non sai cosa voglia dire esigere giustizia ed equità e inoltre non hai la più pallida idea di cosa sia il fascismo, o il razzismo, o il capitalismo rapace e più furioso che spolpa il tessuto sociale della tua gente da secoli, fino al midollo, lasciando in terra solo le ossa e la disperazione di chi vive con l’incubo di essere stato maledetto dalla povertà”.

Racconta Kan, ricordando la propria esperienza di bambina di origine ghanese: “Quando sei una persona nera di piccola taglia e i bianchi più razzisti non si fanno alcun problema a coccolarti, stringerti, promettendoti il Mondo e il migliore dei futuri possibili, nei loro occhi quello che vedono non è una futura persona adulta da respingere, rimpatriare ed affondare al costo di imporre un brutale blocco navale. Sei un tenero bambino nero. E non si può dire di no a un bambino nero. I bambini neri sono il tropo narrativo preferito dalla retorica fascista, perché mostrare tenerezza nei loro confronti significa costruire una narrazione più sopportabile e al passo coi tempi in cui, desiderare di cancellare i neri dalla faccia della Terra, è no. Espellerli dal Paese in nome della sicurezza degli italiani, rispedendoli in Libia dove potranno essere sottoposti a incarcerazioni, venduti come schiavi oppure abusati in tutte le salse, invece è un si. Più accettabile. Più elegante”.

Secondo l’attivista femminista e antirazzista “oggi è importante essere razzisti senza sembrarlo. Ne va del futuro del razzismo stesso, che come si vede chiaramente da scatti come questi, tende sempre a negare la sua vera natura. Giorgia Meloni non direbbe mai di se stessa che è una persona razzista. E ad oggi, per quanto mi riguarda, i negazionisti del razzismo fanno più danni di quelli che hanno il coraggio di dire che quelli come me gli fanno sc/ifo. I fascisti di oggi non sono i fascisti di ieri. Sono più furbi. Dicono che non sono razzisti, ma solo favorevoli al rispetto delle regole e alla protezione dei propri confini. Tutto in difesa della Patria. E non c’è niente di male, a farsi una foto con il futuro che farai annegare nel Mediterraneo. Che scatto osceno”.

La sua riflessione ha avuto quasi 200 commenti, la maggior parte di sostegno e condivisione.

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