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«La gravità dell’azione contro Origone non è stata determinata da uno sfogo dovuto alla esasperazione, al “contesto di frenesia” e di “confusione”, ma la scarica di colpi ha avuto come unico fine quello ritorsivo, punitivo e vendicativo». E ancora: «Né la brevità dell’azione ( sette secondi circa di pestaggio con utilizzo di manganelli e calci) poteva fondatamente creare uno stato di confusione mentale o esasperazione negli operanti di pubblica sicurezza tale da poter indurre agenti di polizia dotati tutti di esperienza ad infierire contro un solo uomo a terra».