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Asma: i sintomi, le cause, come diagnosticarla, le cure

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Grazie alle attuali terapie, l’asma può essere facilmente controllata, permettendo una qualità di vita assolutamente normale e priva di limitazioni. Ecco i trattamenti disponibili

Una mano chiusa a pugno sul petto, che indica un senso di oppressione al torace, è la classica immagine dei pazienti alle prese con una crisi asmatica. «In realtà, l’asma può essere efficacemente trattata con un buon controllo di malattia, mentre in assenza di una gestione appropriata si possono verificare la comparsa di sintomi ed eventi acuti, definiti riacutizzazioni», commenta la professoressa Paola Rogliani, professore ordinario di Malattie dell’apparato respiratorio presso l’Università di Roma Tor Vergata e direttore dell’UOC Malattie apparato respiratorio della Fondazione Policlinico Tor Vergata di Roma.

Quali sono le cause dell’asma

Nonostante sia una patologia cronica ben nota, che interessa circa 3 milioni di italiani, non si conoscono perfettamente le cause dell’asma: si pensa che, alla base, esista una predisposizione genetica, su cui vanno ad agire alcuni fattori scatenanti o aggravanti, come l’esposizione a sostanze irritanti (polvere, peli di animali, pollini, inquinamento, fumo attivo e passivo), un intenso sforzo fisico, il reflusso gastroesofageo, alcune medicine (come l’aspirina), le infezioni virali dell’apparato respiratorio (ad esempio raffreddore e influenza), stress ed emozioni.

«I soggetti asmatici presentano un’ipersensibilità delle vie aeree, che rispondono in maniera esagerata a stimoli normalmente innocui», spiega la professoressa Rogliani. «Le vie aeree sono un sistema prevalentemente di conduzione, che trasporta l’aria nei polmoni, e sono dotate di una struttura prevalentemente muscolare, che si contrae in un atteggiamento difensivo di fronte agli stimoli esterni. Contraendosi, però, riducono il lume della via aerea, per cui “passa” meno aria e si creano delle turbolenze nel flusso. Lo stato infiammatorio che si realizza in risposta allo stimolo inalato a livello delle vie aeree contribuisce ulteriormente al loro restringimento, che ha un ruolo centrale nella fisiopatologia dell’asma».

Quali sono i sintomi dell’asma

Tosse, fiato corto, respiro sibilante e senso di oppressione al torace sono i principali sintomi dell’asma, che può esordire a qualunque età e manifestarsi inizialmente solo con una tosse stizzosa insistente, soprattutto notturna.

In base alle caratteristiche, questa patologia viene classificata in quattro livelli di gravità: intermittente, lieve persistente, moderata persistente e grave persistente. Questa ripartizione è di grande importanza per la gestione iniziale, per quanto il decorso sia estremamente variabile nel tempo e abbia un andamento remittente-recidivante (in alcuni periodi si sta meglio e in altri si sta peggio).

«Se l’asma non è ben controllata con un’adeguata terapia, i pazienti possono andare incontro a riacutizzazioni con veri e propri attacchi, che spesso richiedono una visita urgente o addirittura il ricorso al pronto soccorso, in quanto possono essere potenzialmente fatali, sebbene raramente», riferisce la professoressa Rogliani. «Il pericolo riguarda una piccola percentuale di soggetti asmatici: infatti, il 10-15 per cento dei circa 300 milioni di pazienti nel mondo presenta un’asma grave e può andare incontro a crisi talmente importanti da mettere a repentaglio la vita stessa».

Come si diagnostica l’asma

Siccome esistono diverse condizioni cliniche che possono presentare una sintomatologia sovrapponibile all’asma, è importante rivolgersi a uno specialista ogni volta in cui respirare diventa difficoltoso.

«Dopo un’anamnesi accurata, l’indagine viene approfondita con la valutazione strumentale della funzione polmonare grazie alla spirometria, un test prezioso perché offre la possibilità di evidenziare l’ostruzione delle vie aeree, che nell’asma è tipicamente reversibile, a differenza di altre condizioni cliniche, come la broncopneumopatia cronica ostruttiva».

Qualora poi la spirometria risultasse normale, un’evenienza non così rara nei pazienti (visto che l’asma ha la caratteristica di essere intermittente, per cui i sintomi non sono costantemente presenti), si può ricorrere al cosiddetto test di provocazione bronchiale, da svolgere in un ambiente di laboratorio idoneo e con sufficiente esperienza pratica nell’esecuzione, che serve proprio a verificare la presenza di un’iperattività delle vie aeree».

Come si cura l’asma

Se l’asma viene correttamente diagnosticata e trattata, i pazienti possono vivere una vita del tutto normale, al punto che molti sportivi di fama internazionale ne sono affetti (circa l’8 per cento degli atleti olimpici) e, nonostante questo, sono saliti sul podio.

«Nella maggioranza dei casi, il trattamento è semplice e si basa sull’utilizzo di un dispositivo inalatorio in cui c’è la combinazione di due molecole, un corticosteroide e un broncodilatatore: il primo combatte l’infiammazione che sta alla base del problema, mentre il secondo sostiene l’esigenza del paziente di contrastare rapidamente i sintomi», spiega l’esperta.

«A seconda del grado di severità della patologia, viene stabilita la posologia della terapia, che non va usata solamente al bisogno ma in forma cronica, in modo da tenere sotto controllo i sintomi e ridurre la frequenza e la gravità dei successivi attacchi».

Purtroppo sono ancora troppi i pazienti che – molto spesso senza una prescrizione medica – ricorrono ai broncodilatatori β2-agonisti a breve durata d’azione più di due volte a settimana: in realtà questi dispositivi (noti come Saba) non agiscono sull’infiammazione delle vie aeree e il loro uso regolare o frequente si associa a un aumento del rischio di riacutizzazioni e perfino della mortalità. «In caso di asma grave, poi, da qualche anno esistono nuove terapie che agiscono con meccanismi diversi rispetto a quelle classiche: si tratta di farmaci biologici, che agiscono in maniera mirata su precisi meccanismi molecolari implicati nella complessa cascata infiammatoria responsabile dell’asma», conclude la professoressa Rogliani.

Un’iniziativa nazionale

Per il settimo anno consecutivo torna Asma Zero Week, l’evento nazionale che – dal 15 al 19 maggio e dal 12 al 16 giugno 2023 – metterà a disposizione consulenze specialistiche gratuite per i pazienti con asma in circa 40 centri specializzati di tutta Italia, prenotabili al numero verde 800 628989. La campagna, promossa da FederASMA e ALLERGIE – Federazione Italiana Pazienti ODV, in collaborazione con Respiriamo Insieme – APS, con il patrocinio della Società Italiana di Allergologia, Asma ed Immunologia Clinica e della Società Italiana di Pneumologia, in partnership con AstraZeneca, intende sensibilizzare gli oltre tre milioni di pazienti asmatici in Italia sull’importanza della prevenzione degli attacchi d’asma e la possibilità di ridurre l’impatto della malattia sulla vita quotidiana mediante l’attuazione di corrette strategie terapeutiche e di comportamento.

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